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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Dal Tar l’ennesimo sì al raddoppio della 275. Rigettati i ricorsi "ambientalisti"

I giudici amministrativi confermano il parere di merito sulle quattro corsie e sulla infrastruttura, bocciando le eccezioni dei ricorrenti. Soddisfatto Biagio Ciardo del Pdl: "Ora via libera ai lavori da parte dell'Anas"

LECCE - Il raddoppio della Maglie-Leuca si farà. La prima sezione del Tar di Lecce ha rigettato tutti i ricorsi proposti, cassando ogni eccezione avanzata contro il progetto di realizzazione della strada statale 275. Una pronuncia di merito (la terza in ordine di tempo) che di fatto sentenzia l’avvio per l’infrastruttura, che tanto ha monopolizzato il dibattito in questi anni, visto che i giudici amministrativi (presidente Antonio Cavallari, estensore Massimo Santini) hanno ritenuto di respingere il contenzioso instaurato da alcuni cittadini, proprietari di terreni interessati dai lavori di allargamento della strada.

Il Tar ha, quindi, accolto le eccezioni sollevate dall’avvocato Pietro Quinto per la Provincia di Lecce e dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani per la società di progettazione nonché dalla Regione Puglia e dal Ministero delle infrastrutture con l’Avvocatura dello Stato. Si chiude, in questo modo, il capitolo giudiziario recente che ha interessato la Maglie-Leuca, dopo l’accordo che nel mese di marzo dell’anno scorso aveva portato la Regione a concordare con Anas e Provincia di Lecce una soluzione meno impattante sull’ultimo tratto, sostituendo al viadotto un sottopasso e riducendo gli ultimi 7 chilometri a due corsie invece che a quattro.

Subito dopo l’accordo, che sembrava aver chiuso tutti i contenziosi, si era aperto un nuovo fronte giudiziario con alcuni dei proprietari dei terreni interessati dalla realizzazione della strada statale, che avevano nuovamente messo in discussione la legittimità degli atti del procedimento.

Nella discussione dello scorso 25 gennaio, l’avvocato Quinto ha eccepito la carenza di interesse dei proprietari dei terreni interessati dalla realizzazione dell’opera a contestare le modalità di affidamento dell’incarico di progettazione, nonché la tardività dell’impugnazione avverso i successi atti del Cipe e dell’Anas di approvazione del progetto definitivo. Anche l’impugnazione contro la rimodulazione della parte finale tra San Dana e Leuca “non poteva essere messo in discussione dai ricorrenti – spiega Quinto -, poiché questi ultimi sono proprietari di terreni localizzati nella parte del tracciato non oggetto di modifiche”.

Inoltre, il tratto modificato non interesserebbe la proprietà dei ricorrenti, in quanto le particelle di loro pertinenza risultano antecedenti rispetto ad esso. Tuttavia, l’avvocato non nasconde di non stupirsi all’idea di un nuovo contenzioso posto in essere contro l’affidamento dei lavori, visto che le avvisaglie non mancherebbero: i lavori interessano un’arteria di circa 40 km e l’importo a base d’asta è di 198 milioni di euro con un costo stimato per chilometro di quasi 5milioni di euro; l’importo di aggiudicazione è stato di 116 milioni di euro con un eccezionale ribasso del 45%; al chilometro il costo è sceso quindi a 2 milioni e 800 mila.

“Un bel ribasso – evidenzia Quinto - e che solleva non pochi interrogativi anche perché l’altra arteria statale anch’essa al centro delle cronache, e cioè la Maglie-Otranto, che peraltro non presenta le stesse difficoltà esecutive della 275, ha un costo al km ben superiore, oltre 3 milioni al chilometro”.

Il commento entusiasta di Biagio Ciardo

Naturalmente tirano in respiro di sollievo e festeggiano questo risvolto i politici da sempre favorevoli all’opera. Il primo è il capogruppo del Pdl alla Provincia di Lecce, Biagio Ciardo, che parla di “ennesima cristallina valutazione positiva dell’iter procedimentale seguito”, con “l’autorevole avallo della correttezza del percorso amministrativo intrapreso e, quindi, il via libera ai lavori da parte dell’Anas”.

“Tutte le insinuazioni, le polemiche strumentali, i paraventi pseudo ecologisti – spiega Ciardo – cadono dinanzi ad un pronunciamento dei giudici amministrativi che conferma un orientamento giurisprudenziale sempre favorevole al raddoppio. Gli arresti giurisprudenziali sanciscono anche la correttezza dell’accordo istituzionale che nel marzo 2011 vide l’assenso unanime della Provincia di Lecce, della Regione Puglia, del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture e dell’Anas, con il coordinamento e la mediazione dell’allora ministro Raffaele Fitto”.

Per Ciardo, quell’intesa istituzionale che ha previsto una modificazione del tracciato iniziale, delle mitigazioni ambientali rilevanti e la riduzione dell’impatto sul paesaggio, trova oggi “nuova forza nelle decisioni dei giudici e conferma la lungimiranza del presidente Gabellone, la tenacia dell’onorevole Fitto e fa apprezzare il buon senso della Regione”.

“Oggi la giustizia – ribadisce - ha squarciato il velo di maya pesudo ambientalista, ha fatto posare la polvere delle polemiche create ad arte, lasciando sul tappeto la bontà di un progetto infrastrutturale per la rivitalizzazione dell’economia salentina, la sicurezza stradale e lo sviluppo del Capo di Leuca. Ora non resta che continuare a profondere con trasparenza, onestà e passione ogni sforzo affinchè i lavori abbiano presto inizio e il Capo di Leuca possa imboccare la strada del futuro con nuovo slancio e speranza”.

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