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Deficit in bilancio, la sinistra si rivolge al prefetto

I consiglieri d'opposizione hanno inviato un documento a Casilli: "Bilancio di previsione 2007-2009 in rosso. E ora anche 11 milioni di euro di debito con la Leadri che il Comune tenta di occultare"

Con quella faccia un po' così, con l'espressione un po' così che abbiamo noi che abbiamo visto il deficit. Le smorfie sui visi dell'onorevole Antonio Rotundo e di Carlo Salevemini dicono tutto: il Salento è ormai tutto un gruviera. A Gallipoli sprofonda il terreno e si spalanca una voragine. A Lecce sprofondano le casse comunali e si spalanca una voragine finanziaria. Argomento, quest'ultimo, diventato cavallo di battaglia del centrosinistra e che è stato riproposto con forza questa mattina durante una conferenza stampa nella quale il candidato sindaco dell'Unione, insieme al consigliere diessino Salvemini e ad altri esponenti delle forze d'opposizione, hanno pubblicamente annunciato di aver inviato una comunicazione al prefetto Gianfranco Casilli.

Si tratta di un ampio rapporto sul disavanzo nel bilancio di previsione 2007-2009 del Comune di Lecce, pari a 11 milioni e 700mila euro per il 2008 e a 12 milioni 400mila euro per l'anno successivo. Un rosso, ha sottolineato Salvemini, "che non può essere certamente coperto da oneri di urbanizzazione". Ma non solo. Perché nel documento conoscitivo inviato al prefetto e sottoscritto da tutti i consiglieri del centrosinistra, si fa ampio riferimento anche ad un'altra vicenda: "il bilancio di previsione 2007-2009 - si legge - è stato redatto e approvato non osservando i principi di veridicità e dell'attendibilità: con decisione del 26 ottobre 2006 il collegio arbitrale, costituitosi ai sensi dell'articolo 28 del capitolato speciale d'appalto siglato tra l'Ac e l'Ati Leadri Srl e Cocemer Spa per la soluzione della controversia tra l'amministrazione appaltante e l'impresa relativa al contratto di appalto numero 4746 del 26 febbraio 1998 (si parla della costruzione della nuova tangenziale, in sostanza Ndr) ha condannato il Comune di Lecce al pagamento di 11 milioni di euro circa".

"Il lodo - spiega ancora il documento - pur se non ancora notificato all'amministrazione comunale, è comunque noto nel suo contenuto sin dal novembre 2006: tanto che è stato richiesto espresso parere motivato al consulente di fiducia della Giunta in carica circa l'utilità e la convenienza di un possibile ricorso per annullamento del lodo stesso, come risulta da specifica corrispondenza regolarmente protocollata e disponibile presso l'avvocatura comunale". E qui la denuncia dell'opposizione, sulla quale ha calcato la mano Salvemini: "Al di là di ogni distinzione tecnica giuridica contabile, è evidente che questo forte debito a carico delle casse comunali non è stato comunicato né al Consiglio comunale, né al dirigente dei Servizi finanziari. Ora, la mia domanda - ha proseguito il consigliere dei Ds-: l'arbitrato è un'istituzione stragiudiziale alla quale ci si rivolge per accelerare i tempi. E qui siamo di fronte ad un arbitrato che si è chiuso ad ottobre del 2006. Ora, perché per 6 mesi la ditta Leadri non ha notificato gli atti? Qualcuno dovrà spiegarcelo".

Sul caso del bilancio e delle verifiche, Rotundo è quindi tornato a chiedere, ancora una volta, l'intervento di un "arbitro terzo autorevole ed indipendente, per la cui individuazione, qualora dovessi essere eletto sindaco, chiederò l'adesione di tutti gli schieramenti. E' un invito che rinnoverò fino all'ultimo giorno prima delle elezioni - ha proseguito Rotundo - con l'impegno che, se sarà persistente il rifiuto dell'attuale maggioranza, provvederò, il giorno dopo il voto, se avrò la fiducia dei leccesi, a fare la verifica prima ancora dell'insediamento del Consiglio comunale".

"Fino ad oggi - ha spiegato ancora il deputato dei Ds - ho ricevuto reazioni a volte infastidite, in altri casi insultanti, nelle quali si rispondeva che vi era assoluto equilibrio nella situazione economica del Comune. Prese di posizione in chiara malafede: oggi scopriamo che esiste un debito fuori bilancio di 11 milioni di euro, proveniente da una transazione privata che il Comune non poteva non conoscere. La mia preoccupazione è forte, poiché esistono evidenti analogie con la vicenda di Taranto: è stato approvato un bilancio di previsione che fa acqua da tutte le parti. E vogliamo sapere perché un Comune che si dichiara in salute annuncia la vendita di immobili per 45 milioni di euro".

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