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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Trasparenza, Delli Noci insiste. Sul caso bando Erp ancora nessuna risposta

Il candidato sindaco ricorda di aver scritto due volte al prefetto: i termini per la pubblicazione della graduatoria sono già scaduti

LECCE – Certamente quel premio lo sente anche suo, considerando la marcia forzata che ha impresso alla digitalizzazione della pubblica amministrazione da assessore all’Innovazione tecnologica, ruolo ricoperto fino a dicembre quando ha formalizzato le dimissioni per tentare l’avventura elettorale da un percorso diverso rispetto a quello del centrodestra di governo.

Ma, proprio nel giorno in cui il Comune di Lecce concorre per un riconoscimento nazionale sul tema della “cittadinanza e competenze digitali” al ForumPa di Roma, Alessandro Delli Noci va oltre e, in tema di trasparenza e legalità, rilancia con il “fascicolo del cittadino”, la centrale unica degli acquisti e il comitato di sorveglianza per gli atti amministrativi e le spese.

La prima proposta del candidato sindaco consiste nel consentire l’accesso veloce da pc a tutte le procedure in corso con la burocrazia comunale, la seconda punta a eliminare gli sprechi e incanalare per quanto possibile le forniture su Consip e Mepa, la terza prevede la composizione di un gruppo di lavoro – per il quale sarebbero previsti solo rimborsi – integrato da personale delle forze dell’ordine e magistrati in pensione e da funzionari pubblici, per verificare la regolarità in maniera preventiva: “Meglio rallentare a monte il processo – ha aggiunto il candidato sindaco – che sbagliare”. 

Nel corso della conferenza stampa presso il comitato elettorale di piazza Vittorio Emanuele II, alla quale hanno partecipato anche i candidati consiglieri Ivan Sergi, Carlo Mignone, Raffaele Pinto e Salvatore Vincenti, si è discusso ancora del bando per la graduatoria per gli alloggi popolari, questione che ha spinto Delli Noci a scrivere per due volte al prefetto allo scopo di sollecitare la pubblicazione prima del voto dell’11 giugno, anche perché i termini sarebbero ampiamente trascorsi, in modo da sgombrare il sospetto di tenere in qualche modo sotto scacco i richiedenti.

Delli Noci e Mignone, che è anche presidente provinciale di un’associazione di amministratori di condominio, hanno rimarcato le anomalie della vicenda: come spiegare, ad esempio, il tracollo delle richieste, da 1400 di pochi anni addietro alle circa 600 attuali? Con la scarsa informazione che è stata data delle procedure di avviso pubblico, ha rincarato Mignone, per il quale non si è trattato certo di una svista ma di un tentativo di creare una corsia preferenziale per alcuni.

“Non è affatto vero – ha detto il candidato consigliere – che vi era una scadenza da rispettare, perché c’è ancora un anno di tempo e sarebbe stato il caso di aprire la procedura dopo le elezioni, con la nuova amministrazione comunale”. Delli Noci ha da parte sua ricordato che è in corso da molto tempo un’inchiesta della magistratura sulla gestione delle case popolari che vede iscritti, tra gli altri, nel registro degli indagati gli assessori uscenti Attilio Monosi (dimessosi di recente dopo essere stato investito anche dall’inchiesta sui fondi per Antiracket Salento), Luca Pasqualini, Nunzia Brandi, Damiano D’Autilia (unico a non essere in corsa per queste amministrative) e lo stesso sindaco Paolo Perrone. Ad oggi le sollecitazioni di Delli Noci – verificare l’annullamento del bando o pubblicarlo prima del voto – non hanno sortito alcun riscontro ufficiale. 

Ivan Sergi, da parte sua, ha sottolineato l'importanza della norma, largamente inattuata, che prevede la rotazione dei dirigenti comunali in modo che non ci sia il rischi di meccanismi perversi che finiscono per prevaricare l'interesse pubblico: il candidato consigliere ha citato come esempio virtuoso quello di Nardò, dove il sindaco Pippi Mellone, appena insediatosi, ha adottato un provvedimento in quella direzione.

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