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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Poli Bortone, Lupiae Servizi, ballottaggio e referendum: Delli Noci a tutto campo

Intervista al candidato sindaco. Rispetto all'esperienza da assessore: "Mi sono adeguato a tante scelte, il capitano della squadra era Perrone"

LECCE – Non dovrebbero mancare più di cento giorni alle elezioni amministrative. La forbice delle date possibili oramai va dal 28 maggio, giornata per il referendum su voucher e appalti, al 25 giugno.

La campagna elettorale, dunque, sta per entrare nella sua fase sostanziale dopo un avvio a fari quasi spenti. Tra i cinque candidati alla carica di sindaco c’è Alessandro Dell Noci, primo eletto nel 2012 per la lista di destra Futuro e Libertà e dunque promosso ad assessore della giunta Perrone dalla quale si è dimesso all’inizio di dicembre. A partire dall’autunno Delli Noci ha dato corpo al movimento “Un’altra Lecce” che sarà affiancato da altre quattro liste, tra le quali l’Udc che è l’unica dal profilo dichiaratamente partitico.

All’inizio di questa campagna elettorale ha segnalato pressioni e condizionamenti nei confronti di alcuni cittadini decisi a impegnarsi dalla sua parte. Adesso la situazione si è normalizzata?

- Diciamo che i consigli spinti sono all’ordine del giorno, anche se poco a poco il clima si è rasserenato. Mi dicono anche che ci sono dei controlli in atto. Spero sia una campagna elettorale combattuta ma leale.

A proposito, sembra una campagna ancora sottotono: poco confronto, ciascuno avanti per la sua strada.

- Credo sia una campagna lunga, ancora non si conosce la data. Noi siamo in fase di costruzione del programma, su questo ho piacere di confrontarmi coi cittadini e con gli altri candidati.

Il suo programma quanto è in discontinuità con l’amministrazione di cui è stato assessore fino all’autunno? C’è qualcosa che non rifarebbe di quella lunga esperienza?

- Chi conosce il funzionamento delle giunte, sa che io ero parte di una squadra. Avevo un ruolo specifico, quello dell’assessorato all’Innovazione, Politiche comunitarie e Giovani e su questo era basata la gran parte del mio lavoro. Il coordinamento della squadra e le decisione strategiche dipendevano sempre dal capitano, Paolo Perrone. Facendo parte di una squadra mi sono adeguato a tantissime scelte, anche non condividendole e non è necessario fare ogni volta una conferenza stampa per dissociarsi.

Un provvedimento che non firmerei assolutamente, ritenendo oggi di aver fatto un errore, è quello per la costituzione di parte civile del Comune contro Adriana Poli Bortone nel procedimento per via Brenta. Altra cosa che non firmerei è la delibera per avanzare una richiesta di risarcimento contro alcuni giornali per diffamazione, e poi ritengo sbagliati alcuni documenti strategici come quello per la Ztl perché manca una visione della città. Io sono per la pedonalizzazione spinta del centro ma contestualmente alla creazione di servizi.

Aggiornamento graduatoria per le case popolari e bando per assunzione di un anno alla Lupiae Servizi. Due punti all’ordine del giorno del dibattito e della polemica. La sua posizione qual è?

- Per quanto riguarda la vicenda case popolari ho già detto che sono un garantista e attendo gli esiti dell’inchiesta, ma a margine di questo chiederò al sindaco che la graduatoria per gli alloggi, scaduta a gennaio, venga pubblicata prima delle elezioni al fine di evitare qualsiasi tipo di speculazione. La mia intenzione è di creare un gruppo di lavoro composto da prefettura, polizia locale, avvocatura e assistenti sociali per analizzare lo stato reale delle abitazioni popolari, le occupazioni e le graduatorie.

Per la Lupiae credo sia sbagliato analizzare solo la vicenda del bando. In questi giorni si discute la legge Madia per la chiusura delle partecipate: reputo sbagliato un avviso pubblico in questa fase, perché alcuni servizi si possono esternalizzare in attesa della decisione più importante. Detto ciò, credo manchi un piano industriale reale della Lupiae, che ridisegni le attività. Immagino il recupero crediti oppure la gestione degli ecocentri e credo che in futuro ci debba essere una unica partecipata che si occupi sia di mobilità che del verde.

Nella composizione delle liste, che profilo politico sta emergendo?

- La mia scelta è di non coinvolgere nessun consigliere uscente per creare una nuova classe dirigente con giovani, imprenditori, artigiani, casalinghe: abbiamo un profilo di persone che si vogliono impegnare per la città, non li distinguo in base alla loro provenienza politica. Qui non si discute di ideologie, ma di città.

Si dice che una porzione di centrosinistra, quello per intenderci legato agli esponenti regionali, ammicchi alla sua candidatura. Anche nel recente passato non sono mancati apprezzamenti reciproci in relazione a iniziative congiunte tra Comue e Regione. La lascia indifferente questa interpretazione?

- Io credo che molte persone apprezzino il mio progetto e che l’interlocuzione con la Regione sia solo un bene. Qualche candidato invece chiede in continuazione a Bari la pubblicazione di bandi, non conoscendone il funzionamento, e crede che la contrapposizione tra le due città serva a portare qui fondi o briciole. Per creare vere opportunità è necessario creare un progetto strategico: il Comune può non aderire ai bandi regionali ma avviare procedure negoziali studiando gli assi di finanziamento del programma regionale e immaginando in questa visione iniziative strategiche per la città. Oggi manca questo e io da progettista, da ingegnere, sto partendo dalla visione di città.

Il centrodestra con Giliberti parte da un vantaggio competitivo dovuto al lungo radicamento in città, dopo quattro mandati consecutivi. Quale temperatura avverte per le strade?

- Io credo che la gente si sia spesso adagiata su una classe dirigente che oramai non rappresenta nessuna forma di novità. In ogni angolo, in ogni bar i cittadini si lamentano dello stato attuale, sia a livello locale e nazionale, e chiede il cambiamento. Noi stiamo costruendo una forza che interpreti questa richiesta di cambiamento che non è stata mai intercettata da nessun’altra vera alternativa.

Se dovesse arrivare al ballottaggio chiederà il sostegno dei candidati esclusi?

- Parlerò alle persone che si sono candidate con me e chiederò loro un parere, quindi parlerò ai concittadini tra i quali quelli che hanno votato al primo turno per altri candidati. Vedrò se ci sono forme e modi per creare convergenze programmatiche. Chi vuole il cambiamento contro l’attuale governo cittadino, è fisiologico possa seguire il mio progetto.

E’ quindi anche disposto a sostenere un altro candidato?

- Non ci abbiamo ancora riflettuto, noi pensiamo a vincere.

Referendum su voucher e appalti fissato al 28 maggio. La sua idea qual è?

- Non abbiamo ancora approfondito la questione, lo faremo in un tavolo di lavoro coi candidati, ai quali lascerò libertà di voto. Il mio è un movimento anche politico per cui sarebbe bello fare una campagna informativa sul referendum.

Diritto di cittadinanza secondo lo ius soli: chi nasce in Italia è automaticamente cittadino italiano, cosa pensa?

- Chi nasce in questo paese deve essere a tutti gli effetti un cittadino.

Chiusura semiseria di intervista. Se per le amministrative si votasse l’11 giugno, e solo di domenica, quello sarebbe anche il giorno della finale dei play-off. Cosa direbbe ai tuoi elettori: andate a Firenze per sostenere la squadra o rimanete a votare?

- Pensiamo a vincere a Foggia e arriviamo primi.

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