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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Pd, alcuni eletti non versano la quota mensile: "Dovere morale e politico"

Nella Direzione provinciale si è parlato anche di referendum, con la conferma per il voto favorevole, e di elezioni amministrative

LECCE – Referendum, elezioni amministrative, situazione finanziaria del partito: questi i temi all’ordine del giorno della Direzione provinciale del Partito Democratico.

Il segretario, Salvatore Piconese, ha confermato la mobilitazione per il sì al quesito sul quale gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi tra due settimane, riguardante la durata delle concessioni petrolifere entro le 12 miglia marine. Una posizione che stride con quella nazionale, favorevole all’astensione.

Per quanto riguarda invece il voto di giugno (non è stata ancora ufficializzata la data), la consultazione interessa 23 comuni della provincia di Lecce, tra cui Nardò e Gallipoli, e il Pd è forza di governo in 9 di questi. Piconese ha auspicato risultati in linea con quelli maturati nell’ultimo biennio.

Delicato il punto che concerne la situazione economica della federazione di via Tasso: “In questi due anni e mezzo di mandato alla guida del partito – ha dichiarato Piconese - non abbiamo prodotto nessun debito, utilizzando le pochissime risorse a disposizione con estrema parsimonia, risolvendo esposizioni debitorie con piani di rientro. Tuttavia rimangono ancora situazioni gravi, in particolare per ciò che concerne oneri previdenziali e tributari, e per superarle è necessario lo sforzo di tutti a partire dagli eletti”.

“Questi passi in avanti - ha proseguito il segretario - sono stati possibili anche grazie allo sforzo dei segretari di circolo che hanno immediatamente compreso l’appello del gruppo dirigente provinciale versando, nella stragrande maggioranza dei casi, parte della quota proveniente dal tesseramento. Così come per ciò che concerne il versamento che gli eletti fanno, di 800 euro al mese. Anche se ancora una volta devo constatare, con rammarico, che alcuni degli eletti di questo territorio non hanno rispettato l’accordo con il partito provinciale. Credo che ogni eletto dovrebbe sentire il peso e la responsabilità del ruolo istituzionale ricoperto, così come il dovere morale e politico di contribuire economicamente al partito provinciale il quale candida ed elegge i propri rappresentati a Roma e Bari”.

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