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Disabilità, la preistoria: gli impianti semaforici ignorano ciechi e ipovedenti

I dispositivi acustici esistono solo in un paio di attraversamenti. E i percorsi tattili sono inesistenti. La testimonianza: "Conto i passi o prendo dei punti di riferimento"

LECCE - Sono oltre 700 i concittadini ipovedenti o totalmente privi della vista iscritti all'Unione Italiana Ciechi (Uci). Circa la metà di loro vive nel comune capoluogo, ma per tutti ci sono disagi quotidiani di cui il resto della comunità si dimentica troppo velocemente. Accade così che si ritorni per l'ennesima volta a discutere di questioni che riguardano la qualità della vità di persone con disablità senza che si riescano a fare concreti passi in avanti.

Questa mattina, nel corso della commissione Traffico (presidente Vittorio Solero) convocata su richiesta del consigliere Gianluca Borgia, il presidente della sezione leccese dell'Uci, Salvatore Peluso, ha richiamato l'attenzione degli amministratori sulla mancanza di impianti semaforici adeguati, dotati cioè di dispositivi acustici: ad oggi quelli funzionanti non dovrebbero essere più di un paio (in viale Michele De Pietro e dell'Università).

Non solo: il problema dell'attraversamento viene soltanto dopo quello del raggiungimento del semaforo: "Io che lavoro in tribunale - ha dichiarato Peluso - devo contare i passi o prendere qualche punto di riferimento, ma dovete pensare anche a chi non è di Lecce, a chi ci viene per la prima volta". Servono cioè anche i percorsi tattili, e l'unico esistente, quello sul tragitto stazione-via XXV luglio (donato dai Lions), non è utile a tutti, ma solo di aiuto per coloro che almeno un poco ci vedono: "A noi piace vivere la nostra città" ha aggiunto Peluso quasi a rivendicare anche l'eguale diritto di andare in giro e godersi, per quanto possibile, la bellezza di Lecce.

Alla commissione ha partecipato l'assessore alla Mobilità, Luca Pasqualini, insieme al dirigente di settore: un progetto da 80mila euro per l'adeguamento di tre impianti e il prolungamento del percorso tattile è stato ritenuto idoneo dal ministero, ma non finanziato. Bisogna quindi attingere a risorse proprie e partire, sulla base di un elenco di criticità, dai punti maggiormente frequentati, come quelli del centro. 

Carlo Salvemini ha ricordato all'esponente della giunta che nel novembre del 2013 gli assessori Messuti e Monosi avevano annunciato lo stanziamento di 250 mila euro per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Tra l'altro, ha sottolineato il promotore di Lecce Città Pubblica richiamando quanto Peluso aveva detto in fase introduttiva, il tema dell'accessibilità era stata una delle basi sulla quale era stata costruita la candidatura di Lecce a capitale europea della cultura per il 2019 eppure la città non si è ancora dotata del piano per l'eliminazione della barriere architettoniche. Al proposito Luigi Melica ha invitato la giunta a riconoscere il totale inadempimento degli impegni assunti e dei proclami fatti.

peluso_uci_commissione-3Il nodo della questione sta, come sempre, nella disponibilità di risorse economiche: Roberto Martella ha fatto riferimento agli introiti del Comune derivanti dalle sanzioni per violazione del Codice della strada o per il ticket del parcheggio scaduto, questione sulla quale Antonio Torricelli ha sciorinato numero significativi: 15 milioni circa di euro iscritti nell'ultimo bilancio tra multe per grattino, incassi di Sgm per sosta tariffata e contravvenzioni elevate dalla polizia locale. Cifra davanti alla quale diventa quasi impossibile giustificare la mancanza di fondi per l'installazione di dispositivi acustici (ciascuno del costo compreso tra 10 e 15mila euro, ha puntualizzato il dirigente). 

Esiste una discussione annosa sull'utilizzo che l'amministrazione fa di quei proventi: di fatto finiscono in gran parte per finanziare la spesa corrente mentre a rigor di normativa nazionale dovrebbero essere utilizzati per l'innalzamento della qualità nel settore della mobilità. Bernardo Monticelli ha chiesto di inserire la questione delle barriere nel più ampio contesto del nuovo piano traffico, Rocco Ciardo di convocare un consiglio comunale che una volta per tutte stabilisca come procedere senza perdere altro tempo. 

La commissione si è conclusa con un aggiornamento a breve: intanto l'assessore Pasqualini cercherà di capire se ci sono fondi utilizzabili nell'ambito del Peba cui l'uffico Lavori Pubblici sta lavorando.

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