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Il "disastro" della politica sulla 275: "Si proceda con il commissariamento dell'opera"

"Sbloccare i lavori per non perdere finanziamenti e dare ossigeno all'economia": l'appello unitario della associazioni e dei sindacati. "Se serve, commissariare il 2° lotto"

LECCE - La storia infinita in salsa salentina si chiama “strada statale 275”. Parliamo dell'eterno cantiere per il raddoppio e messa in sicurezza dell'arteria che porta da Maglie a Santa Maria di Leuca che, tra contenziosi avviati da alcuni proprietari dei terreni e da ditte interessate all'appalto, passando per l'intervento dell'Anac (l'autorità nazionale anticorruzione), proteste e deviazioni di percorso per mitigare l'impatto paesaggistico, si trascina da 25 anni.

Il primo progetto risale infatti al 1995; dieci anni dopo l'Anas ha approvato quello definitivo per poi revocare però la gara, nel 2016, a causa di un lungo contenzioso giudiziario. Nel 2018, dopo l'intervento dell'Anac, l'Anas ha poi spacchettato l'opera in due lotti che hanno storie e destini diversi.

Intanto, tra problemi e ostacoli di ogni sorta, sono rimasti in ballo più di 288 milioni di euro che rischiano di andare seriamente in fumo. Alla luce, infatti, dell'articolo 44 del decreto Crescita, l'Agenzia per la coesione territoriale, verificata l'assenza di un progetto esecutivo, potrebbe decidere di revocare il finanziamento e destinare quelle risorse ad altri interventi più prossimi alla cantierizzazione.

Un vero e proprio paradosso. Per scongiurare questo pericolo e imprimere un'accelerazione dell'iter di realizzazione dell'infrastruttura, associazioni, istituzioni del territorio, sindacati si sono riuniti nella sede della Camera di Commercio di Lecce. Erano presenti i rappresentanti di Confindustria Lecce, Confcommercio, Confesercenti, Comitato pro 275, Cgil, Cisl, Uil, Regione Puglia, Provincia di Lecce. Tra gli esponenti politici, Raffaele Fitto, Loredana Capone, Federico Massa, Cristian Casili, Veronica Giannone, Giovanni Giannini, Dario Stefano, Andrea Caroppo, Erio Congedo, Stefano Minerva.

L'obiettivo? Elaborare una strategia comune che, a quanto pare, potrebbe passare dal commissariamento dell'opera, almeno nel tratto che va da Montesano a Leuca: quello che ancora incontra i maggiori ostacoli e per il quale si attende il parere dei due Comuni di Specchia e Miggiano, freschi di elezioni amministrative.

I sindaci hanno chiesto del tempo per dare uno sguardo al malloppo di carte che hanno ereditato ma, tra una settimana, l'impasse dovrebbe essere risolta. Il coro unanime che si è levato dalla Camera di Commercio oggi era più che altro un'invocazione all'unità di intenti.

Una vera e propria levata di scudi per difendere i benefici di un'opera considerata un'ancora di salvezza per il martoriato tessuto occupazionale salentino. Le cifre diffuse da Cgil, Cisl e Uil hanno il loro peso: si contano circa 300 posti di lavoro per ogni anno di cantiere e oltre 10 milioni di euro di massa salari. Senza tener conto dell’indotto o del possibile impatto sull’aumento dei consumi nell’area interessata, stimati in 9,4 milioni di euro.  

Gli appelli alla politica ed all'unità di intenti

“Il commissariamento che abbiamo in mente non garantirà mani libere su tutte le fasi di realizzazione, ma solo sui tempi di attraversamento, cioè la fase di definizione del progetto e la sua autorizzazione – hanno precisato Giampiero Rizzo di Ance e Alfredo Prete della Camera di Commercio, puntando il dito contro l'immobilismo politico -. Non siamo però particolarmente soddisfatti di questa richiesta che certifica, ancora una volta, il fallimento del Paese e delle regole che lo reggono, dimostrando come anche in presenza di risorse pronte, non siamo capaci di essere al passo con la modernità”.

La Regione Puglia, cofinziatore del progetto, per bocca dell'assessore ai Lavori pubblici Giannini, ha confermato la propria intenzione di procedere a passo svelto verso l'obiettivo. “Abbiamo subito la litigiosità del territorio e il lungo contenzioso davanti al Consiglio di Stato. Ora che anche le analisi dei flussi di traffico ci danno ragione, possiamo sbloccare tutto nel giro di poco tempo – ha chiosato lui – e senza nominare necessariamente un commissario. Nel giro di 3 mesi possiamo ultimare il progetto esecutivo e andare in gara”.

275 2-3

L'opera, lo ricordiamo, nel 2018, a seguito dei rilievi dell'Anac, fu suddivisa dall'Anas in due lotti funzionali mediante una revisione del progetto definitivo già approvato dal Cipe con la delibera 79 del 2009. Il progetto definitivo per il primo lotto ancora oggi è al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Per quanto riguarda il secondo lotto, esistono sono due ipotesi distinte di tracciato.

Ora, però, la Regione Puglia ha messo sul piatto una terza ipotesi che pare aver soddisfatto quasi tutti, in virtù del minor impatto sui siti storici e paesaggistici. “Su questa nuova versione progettuale attendiamo il parere dei due sindaci che si sono appena insediati che dovrebbe arrivare entro il 17 giugno. Il progetto del 1° lotto, invece, deve essere solo inviato al Cipe per la sua approvazione”, ha concluso l'assessore.

L'ipotesi di commissariamento sul secondo tratto ha trovato tutti d'accordo, compresa la Provincia di Lecce ed il Comune di Gagliano del Capo, rappresentato dal sindaco Carlo Nesca che ha fatto un passo indietro rispetto alle rimostranze iniziali: “Per quanto la terza via non mi trovi soddisfatto, sarò comunque favorevole alla cantierizzazione dell'opera, sperando che il problema si risolva definitivamente, senza che nessun altro arrivi a mettere i  bastoni tra le ruote”.

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