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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Droga a Palazzo? Perrone: "Ecco i miei test: pulito"

Il dopo Augusta è zuffa politica. Il sindaco replica ad Adriana Poli Bortone esibendo i suoi test. Biagio Ciardo: "Dimentica che a Palazzo dei Celestini abbiamo approvato a maggio l'ordine del giorno"

LECCE - Droga nei corridoi dei palazzi della politica e per i salotti della "Lecce bene"? Che vi sia un consumo di stupefacenti a tutti i livelli, non essendo più la cocaina considerata la polvere dei vip, visto che acquistabile a buon mercato, è pacifico. Che qualche amministratore del bene pubblico e molti professionisti in città ne facciano uso, è per ora, solo ipotizzabile.

A margine della conferenza stampa dell'operazione "Augusta", con cui i Ros hanno stroncato il clan "Rizzo" della Scu, hanno iniziato a circolare anche voci su politici in qualche modo compromessi, perché acquirenti di cocaina per consumo personale. Ma si tratta di voci partite da fonti sotterranee, perché nessun magistrato, né esponente dei carabinieri, ha apertamente fatto menzione della questione.

Dunque, cosa c'è di vero nelle notizie circolate prima su alcuni media e poi riprese dagli uffici stampa di diversi esponenti politici, a partire dalla senatrice Adriana Poli Bortone, che ha innescato un vero polverone? Nell'ordinanza del gip Alcide Maritati non vi sono riferimenti precisi, né nomi. Né, secondo le ultime informazioni, sembra che lo stesso possa dirsi per quanto riguarda l'informativa dei Ros rivolta ai pubblici ministeri. I soliti bene informati, però, parlano di stralci di intercettazioni in cui si farebbe riferimento ad alcuni nomi. Dunque, che vi sia qualche politico "cliente" emergerebbe dalle conversazioni fra alcuni indagati. Ma se non sono riportati nell'ordinanza, è presumibile che gli inquirenti non abbiano ritenuto quegli elementi raccolti rilevanti ai fini dell'inchiesta.

Però, della faccenda, in città, si parla, eccome. Se la questione non è legale, è comunque sociale, e l'imbarazzo di molti è quasi percettibile. Ed ecco che la senatrice e fondatrice di Io Sud coglie la palla al balzo, chiedendo a gran voce che i più si sottopongano al test (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30336). "La senatrice può dormire sonni tranquilli", sbotta il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. "Ho già provveduto a fare quello che aveva chiesto. E ora, per evitare illazioni, alimentare dubbi e sospetti su chicchessia e sgomberare il campo da equivoci e strumentalizzazioni di sorta, invito tutti, esponenti di maggioranza e di opposizione, a sottoporsi non soltanto al test delle urine ma pure a quello tricologico, cioè sul capello".

"Il messaggio - prosegue con tono piccante il primo cittadino - va soprattutto a coloro i quali sono stati pronti ad indossare la pelle dello sciacallo in questa delicata questione. E l'uso o abuso di tinture per i capelli, in ogni caso, non deve rappresentare un alibi per non sottoporsi al test tricologico".

"Immagino che la senatrice, sempre attenta a vicende di grande interesse per la comunità, intenda allargare la sua battaglia sui test anti-droga obbligatori per i politici, anche a livello nazionale - aggiunge con taglio sarcastico il sindaco -, estendendola a tutti i parlamentari, a partire da quelli che rappresentano i meridionali. Detto questo, per me la questione è chiusa. Preferisco tornare ad affrontare i problemi della città".

Perrone giudica, infatti, "paradossale che il dibattito politico sia incentrato esclusivamente sulle polemiche legate alla presunta assunzione di cocaina da parte di amministratori comunali, come se d'improvviso, quasi per magia, i problemi della città si fossero evaporati, dissolti con una bacchetta magica degna del miglior Harry Potter".

E torna quindi a parlare delle "eredità lasciate dal passato. Fardelli che pesano come macigni ma che grazie all'impegno di quest'amministrazione stiamo cercando di rendere più leggeri per evitare che ricadano sulle tasche dei cittadini. E' il caso, per esempio, della vicenda giudiziaria di via Brenta per la quale stiamo definendo in questi giorni il nuovo contratto e sulla quale aspettiamo ora risposte dai magistrati sulle ipotesi di truffa e corruzione a danno dei cittadini leccesi. O anche per l'aggrovigliata questione del filobus cittadino pronto a tagliare il traguardo a fine mese".

Ogni riferimento non è puramente casuale. Sono, infatti, "vicende che conosce bene, e di cui parla poco, però, Adriana Poli Bortone, per aver ricoperto il ruolo di sindaco nella precedente amministrazione. Vicende - conclude Perrone - che tende a sottrarre all'opinione pubblica innescando cortine fumogene come questa legata alle polemiche sui test anti-droga".

Non di meno, sull'argomento interviene, sempre dalla sponda Pdl, Biagio Ciardo, presidente del gruppo consiliare a Palazzo dei Celestini, che parla di "ambiguità comunicative legate alle reazioni susseguitesi sui mezzi di informazione". E, dunque, l'attacco è rivolto sempre alla senatrice.

"Sono fortemente rammaricato della grave dimenticanza della senatrice Poli Bortone in merito alla presunta omessa realizzazione del test antidroga da parte dei componenti del Consiglio provinciale". Ciardo spiega che "l'assise provinciale, già il 27 maggio scorso ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno volto allo svolgimento degli esami antidroga. Inoltre, in quella sede, ho pubblicamente affermato che auspicavo non solo che ciò avvenisse per gli amministratori dell'ente Provincia, ma che tale intendimento fosse fatto proprio anche dal Consiglio regionale pugliese".

E più di qualcuno, il test, l'ha già fatto, presidente Antonio Gabellone su tutti. Mentre, per quanto riguarda se stesso, Ciardo spiega: "Già nel mese di giugno mi sono rivolto, a mie spese, ad un laboratorio di analisi nel quale ho effettuato l'esame dei capelli per accertare l'eventuale assunzione di qualsiasi tipo di droga: cannabinoidi, eroina, cocaina, ecstasy ed altre sostanze stupefacenti. Il test è risultato completamente negativo con riferimento a tutte le voci. La copia di questi accertamenti è stata depositata presso la presidenza del Consiglio provinciale e sono pronto ad esibirla in qualsiasi momento". Ma se Ciardo, Gabellone e Perrone, che ha inviato alla stampa copia delle analisi svolte presso il centro Pignatelli, sono "puliti", quanti saranno veramente disposti a sottoporsi al test?

Il segretario cittadino del Pd, Fabrizio Marra, sull'argomento, dice: "Se da un lato condivido l'opinione di chi chiede con velocità che venga fatta chiarezza su quali sono i nomi che emergerebbero dalle intercettazioni dei Ros, d'altro canto deve essere chiaro a tutti che nel pieno garantismo che mi ha sempre contraddistinto rispetto a indagini e processi, non può essere tollerabile da parte della politica una forma di lassismo rispetto a chi ha incarichi di rappresentanza dei cittadini e fa uso di sostanze stupefacenti".

A Palazzo Carafa, intanto, i capogruppi di Pd, Io Sud e Udc (rispettivamente Antonio Rotundo, Francesco Cazzella e Wojtek Pankiewicz), parlando di "vivo e diffuso allarme, sconcerto e preoccupazione tra i cittadini" per la presunta compromissione di amministratori locali, e in una domanda di attualità, chiedono al sindaco "quali iniziative intenda adottare" e, di conseguenza, "l'apertura di una discussione sui fatti accaduti". E il Consiglio si riunirà proprio. Scintille in vista? Di sicuro, l'argomento tira.

Adriana Poli: "Bravo sindaco, meglio tardi che mai"
La senatrice, intanto, ha subito replicato al sindaco di Lecce. "Meglio tardi che mai. Apprezzo quest'iniziativa del sindaco - spiega -, che fa seguito alla richiesta da noi avanzata molti mesi fa. Se il sindaco, all'epoca, invece di fare polemiche avesse assecondato la nostra richiesta oggi parleremmo di altro. In merito alle indagini che lui suggerisce, è un discorso che può tranquillamente rivolgere al suo partito, a livello nazionale. Noi che siamo per l'unità d'Italia - conclude - riteniamo che si debba fare a livello nazionale".

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