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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Taurisano

Due morti sul lavoro in poche ore, Galati: "Non lasciare sole le famiglie"

Il consigliere regionale interviene sulle drammatiche vicende, consumatesi ieri, e sulla strage silenziosa degli ultimi mesi nel Salento chiede un dibattito pubblico: "Emergenza culturale: di lavoro si deve vivere, mai morire"

TAURISANO - Due tragici episodi di incidenti sul lavoro nelle ultime 24 ore nel Salento: dopo le morti di Mario Orlando di Taurisano ed Angelo Reschi di Aradeo, il consigliere regionale Antonio Galati (Sel) chiede un momento di riflessione sulla cultura dei diritti e del lavoro, oltre che un'analisi della situazione territoriale: "Il primo pensiero - spiega - va alle famiglie Orlando e Reschi, la cui vita è cambiata radicalmente e drammaticamente nelle ultime ore le istituzioni e anche le imprese coinvolte hanno il dovere morale di non lasciare solo chi subisce una perdita così terribile. Quando viene a mancare anche un sostegno familiare, chi rimane non va abbandonato a se  stesso, specie in presenza di figli in età scolare o universitaria".

Dalla premessa specifica sui due episodi di cronaca recente, l'intervento del consigliere regionale passa a un ragionamento politico-istituzionale più generale, chiedendo agli organi preposti di svolgere accertamenti per stabilire le dinamiche dell'accaduto e le eventuali responsabilità: "Compito della politica e delle istituzioni, invece - afferma -, è tracciare un percorso: dalla tutela della vita, dal rispetto della sicurezza sul lavoro non si deve mai derogare".

Il momento economico di crisi, secondo Galati, può presentare due rischi: che in qualche imprenditore si affacci la tentazione di allentare le condizioni di sicurezza sul lavoro, magari per aumentare il margine di guadagno, e che qualche lavoratore accetti quelle condizioni meno sicure per mostrarsi più "flessibile", per "tutelare il proprio posto di lavoro": "I dati da poco diffusi dell'Inail di Lecce sono da emergenza assoluta - è l'allarme di Galati -, nei primi sette mesi del 2013, nella nostra provincia si sono registrate due morti bianche (cifra che ora raddoppia, purtroppo, con gli ultimi due incidenti) e 3.258 infortuni sul lavoro. Il bilancio del 2012 ha numeri ancora più allarmanti: sette morti, 6.064 infortuni. È una strage silenziosa, dobbiamo interrogarci su come contrastarla".

Per analizzare questi rischi e fare il punto sulla condizione culturale del Salento, il consigliere regionale di Sel chiede a tutte le parti (istituzioni, movimenti politici, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, mezzi di comunicazione e opinione pubblica) un momento di riflessione collettiva. Un dibattito che si affianchi alla tempestiva iniziativa della Prefettura di Lecce, che ha convocato per i prossimi giorni ad un tavolo specifico la direzione provinciale del lavoro, l’Inps, l’Inail e lo Spesal: "Il baratto tra diritti e sviluppo è di per sè una barbarie - conclude Galati - ma lo scambio silenzioso tra due diritti sacri, quello alla vita e quello al lavoro, è una bestemmia".

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