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Duro Mantovano: "Ministro Cancellieri, non basta l'attenzione: servono i fatti"

L'ex sottosegretario agli Interni invita il governo ad attivarsi seriamente sull'emergenza nell'area. "Sarebbe questo il cosiddetto 'modello Brindisi'?" E rilancia le sue proposte sulla sicurezza, già avanzate nei recenti incontri

 

LECCE – “L'attentato del 19 maggio a Brindisi davanti alla scuola "Morvillo Falcone" ha caratteristiche scarsamente decifrabili, al vaglio degli investigatori. Quanto invece accaduto stamane sulla strada statale 7 non lascia incertezze, fa andare con il ricordo alla strage della Grottella del 6 dicembre 1999, e chiama in causa il controllo del territorio”. Così il parlamentare leccese del Pdl, Alfredo Mantovano, ex sottosegretario agli Interni, a margine dell’assalto di questa mattina.

“Con un gruppo di parlamentari del brindisino e con il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese già in data 8 maggio avevamo posto all'attenzione del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri i segnali di pesante ripresa di attività criminale nell'area e avevamo proposto una serie di misure per recuperare uomini da spendere per la prevenzione e il contrasto, senza necessità che ne arrivassero altri da fuori: il recupero di unità dal sovradimensionato posto di polizia di frontiera, la disponibilità di altri poliziotti dalla chiusura del Cie, l'utilizzo per la lotta alla criminalità degli oltre 400 finanzieri mandati in sovrannumero all'epoca dell'’operazione primavera’”.

“Il ministro – aggiunge Mantovano - aveva assicurato attenzione e seguito concreto. Abbiamo ribadito le medesime richieste alla titolare del Viminale il 21 maggio, nella prefettura di Brindisi, a margine del Comitato nazionale per l'attentato. Vi sarà stata pure attenzione, ma finora non si è visto alcun seguito concreto. Nella circostanza – continua ancora il parlamentare - abbiamo anche appreso che per la sicurezza del territorio era prossimo al varo il ‘modello Brindisi’. Quanto accaduto poche ore fa nelle vicinanze di Latiano, a breve distanza da Mesagne e dal capoluogo di provincia, segnala che per il momento il ‘modello Brindisi’ è stato adottato solo dalla criminalità, che mostra di avere uomini e mezzi tali da assaltare più furgoni della vigilanza privata e da allontanarsi col bottino senza che accada nulla”.

“Qualcosa non funziona – conclude Mantovano -: sarebbe stupido affermare "l'avevamo detto"; l'espressione corretta è "bisogna passare ai fatti", traducendo in misure concrete le assicurazioni fornite”.   

Per l'ex ministro Raffaele Fitto il fatto "s'inserisce in un momento particolarmente grave per la sicurezza del territorio. Agli agenti della Sveviapol vanno la nostra vicinanza e solidarietà, proprio come a tutte le forze dell'ordine impegnate sul territorio e che, insieme con la magistratura, in questi anni hanno compiuto un grande lavoro che ha portato ad eccellenti risultati. Proprio per sostenere la loro azione di contrasto alla criminalità - conclude -, ci auguriamo che quanto prima, come preannunciato dai ministri Paola Severino e Anna Maria Cancellieri all'indomani dell'attentato alla scuola Morvillo - Falcone di Brindisi, si proceda con l'attuazione del piano che prevede una maggiore presenza di forze dell'ordine tra Brindisi, Lecce e Taranto". 
 

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