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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

E' ancora scontro su scippo frequenze di Radio Padania

Il mondo politico si solleva contro l'azione della radio leghista che ha sottratto delle frequenze al gruppo Mixer Media. Si chiede un fronte comune per evitare il regresso culturale del Meridione

LECCE - Non si spengono le polemiche sul caso di Radio Padania Libera e dello scippo delle frequenze al gruppo salentino Mixer Media, dopo la protesta dell'editore Paolo Pagliaro: nei giorni scorsi, erano arrivate le prime critiche del mondo politico, a partire dal segretario del Pd, Salvatore Capone, fino a Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl, che aveva chiesto tutele per le emittenti salentine.

Oggi è il turno di altri esponenti del mondo politico locale, a partire da Adriana Poli Bortone, leader di Io Sud, che chiede "azioni parlamentari in grado di dare immediate ed efficaci risposte per impedire che il nostro territorio sia impoverito di voci utili alla crescita economica del Salento e delle sue aziende, compreso quelle radiofoniche e telefoniche". Interviene così la senatrice leccese sul caso relativo all'occupazione, da parte di Radio Padania, nel Sud Salento, delle frequenze in possesso di una emittente locale salentina.

"Da sempre - continua la Poli - l'emittenza locale oltre a garantire occupazione è anche uno strumento utile alla valorizzazione delle nostre aziende e della nostra cultura. Su questo voglio anche misurare il grado di solidarietà dei colleghi parlamentari che dovrebbero scendere in difesa del territorio che rappresentano. La presenza di Radio Padania sul nostro territorio è chiaro segnale dell'ambizione espansionistica della Lega. Per questo credo che i tempi siano maturi per la crescita ulteriore di Io Sud che non deve restare un partito relegato ad una particolare area, ma che deve diventare un partito per il Mezzogiorno".

Di uguale tenore l'intervento di Teresa Bellanova, parlamentare del Pd, che dichiara: "È amaro, per tutti i salentini, dover constatare che coloro che hanno voce nel governo non si impegnano a mettere fine a questa regressione culturale": "Avrà anche potuto ottenere il riconoscimento di radio comunitaria - prosegue -, ma se la si ascolta di comunitario, inteso come strumento a vantaggio della collettività, non ve n'è traccia".

La Bellanova ricorda come negli anni di governo del centrodestra "diversi sono stati gli scippi perpetrati a carico del Mezzogiorno d'Italia": "Pensavamo di averne viste, purtroppo, di tutti i colori - insiste - dal borseggio dei fondi Fas alle penalizzazioni che ci sono state inflitte per ciò che concerne i trasporti, dai tagli efferati agli enti locali che si traducono di fatto in assenza di servizi alla cittadinanza salentina e meridionale alla cosiddetta territorializzazione dei concorsi pubblici promossa dalla Lega Nord. Evidentemente però ci sbagliavamo, al peggio non c'è mai fine".

Per la parlamentare Pd, le camice verdi, i "fanatici del secessionismo ad oltranza", con un "sotterfugio reso attuabile dai fidi amici pidiellini", hanno di fatto "scippato" le frequenze ad un territorio, il Salento, per trasmettere 24 ore al giorno il "proprio messaggio padano-pegagogico fatto di soli insulti nei confronti dei meridionali": "E' vergognoso - ribadisce - che nel 150° anniversario dell'unità d'Italia si dia ancora voce a coloro che con arroganza e prepotenza bruciano in piazza il tricolore italiano. Ritengo sia davvero intollerabile l'atteggiamento di questo governo che attua una politica di tagli efferati penalizzando l'editoria e le piccole emittenti locali e che invece permette a Radio Padania di usufruire dei finanziamenti statali. Credo però sia ancor più amaro, per tutti i salentini, dover constatare che coloro che hanno voce nel governo non si impegnano a mettere fine a questa regressione culturale".

Negro (Udc): "Il lupo perde il pelo, ma non il vizio"
"Tuteleremo gli interessi della Puglia fino in fondo, ma non cadremo nella trappola della rissa mediatica in cui la Lega vuole portarci attraverso la sua emittente Radio Padania per farci passare da depredati a predoni. Il direttore Cesare Bossetti dia prova di serietà e venga a confrontarsi in un pubblico dibattito per spiegare le ragioni della Lega e i nuovi tentativi di colonizzazione del sud camuffati da riforma federalista". È questo quanto dichiarato dal presidente del gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, commentando la notizia dell'appropriazione, da parte di radio Padania, di frequenze di proprietà del Gruppo Mixer Media.

"Avevamo salutato con favore la presenza di Radio Padania nel Salento - ha continuato il capogruppo Udc - salvo poi scoprire che si tratta dell'ennesimo scippo ai danni del nostro territorio. Avevamo anche chiesto al direttore Bossetti di aprire un canale di dialogo attraverso l'emittente leghista, convinti che solo dal dibattito civile possano nascere vantaggi per entrambi i territori. Scopriamo, senza grande meraviglia, che il lupo perde il pelo ma non il vizio e che qualche esponente leghista pensa ancora di trovare nel sud del Paese gli indigeni con l'anello al naso. Sbaglia. E questa volta la storia seguirà un nuovo corso".

"La Puglia - prosegue - reagirà con forza a tutela dei propri interessi, a difesa del suo territorio e della sua dignità, innalzando barriere a tutti i livelli. Radio Padania restituisca il maltolto, faccia atto di penitenza e venga in Puglia per confrontarsi. Non saremo noi a smentire la millenaria tradizione dell'accoglienza e dell'ospitalità delle genti pugliesi, figlie della civiltà greca e messapica. Invitiamo sin da ora il Gruppo Mixer Media a farsi promotore di un dibattito televisivo per ospitare il direttore di Radio Padania Cesare Bossetti, gettando in tal modo le basi per un confronto civile ed aperto da cui non possono che nascere nuovi input per lo sviluppo economico e culturale dei territori del Nord e del Sud. Certi della disponibilità del Gruppo Mixer Media, invitiamo il direttore leghista Bossetti ad accogliere l'invito, dando prova di buon senso e civiltà".

Minenna (FgCi): "Serve la riflessione della classe politica salentina"
Per Angelo Minenna, coordinatore provinciale della Federazione giovanile dei comunisti italiani, parte veramente male la radio dei leghisti, che tutto sembra fare tranne che promuovere attenzione ad una corretta informazione sul federalismo: "Da quanto sembra le prime timide trasmissioni - afferma - prevedono decantazioni del mito dei Celti e della loro civiltà (brrrr…), del dio Po, delle virtù salvifiche dei ministri leghisti nel governo di Berlusconi, e, cosa ci lascia poco sorpresi, ma che dovrebbe indurre ad un serio ripensamento sulla necessità di avere o meno in Parlamento e nella vita politica del Paese una simile compagine, invettive contro gli immigrati, i culturalmente ed economicamente diversi, indicati come ‘parassiti', e, fatto che farebbe rabbrividire le orecchie ad ogni salentino di buon senso, contro le popolazioni del Sud".

"È passato quasi mezzo secolo - continua - da quanto i nostri nonni, per garantire un pezzo di pane per sé e per le proprie famiglie, furono costretti ad emigrare al Nord in cerca di lavoro. Tantissime braccia e menti, molte storie e molti affetti, strappati alle proprie origini, alla propria terra, alle proprie tradizioni e, consentitecelo, al proprio calore e alla luce di una terra meravigliosa come la nostra e gran parte del Sud, costretti a vivere in baracche o quartieri fatiscenti, ad essere trattati peggio di uno straccio logoro, ad essere considerati per decenni come ‘culturalmente' e addirittura ‘geneticamente' inferiori, dimenticando che gran parte delle menti e della cultura d'Italia provenivano e provengono dalla parte meridionale della nostra Penisola, e che la maggior parte della ricchezza del ‘Bel Paese' è stata prodotta, negli anni del boom economico, proprio da quelle menti e quelle braccia alle quali non si volevano affittare le case o, peggio, vendere alimenti e vestiti".

Nell'anno del 150° dell'Unità d'Italia, la FgCI del Salento chiede, a tutta la classe politica salentina e meridionale una seria riflessione su "simili atteggiamenti, verbali e scritti, da parte della Lega Nord, intenta a portare le sue ‘idee' (cosa che poco ci convince, tuttavia!) anche nel nostro Salento, da sempre terra di pace ed accoglienza per tutte le genti": "Non nascondiamo anche, e su questo vedremo di andarci a fondo, una volontà da parte dei leghisti - dichiara -, che poco o nulla ha a che vedere con la propaganda o l'informazione politica. Sembra infatti che l'acquisto di queste frequenze radio, a scopo, dicevamo, di divulgazione politica, sia finanziato per la maggior parte della spesa dallo Stato (e verrebbe da chiedersi chi siano in realtà i ‘parassiti', chi ‘ha vissuto per un secolo e mezzo di assistenzialismo' e se Roma è veramente ‘ladrona' o se non lo è Milano, piuttosto che Adro, Luino o Cassano Magnago!!!) e che poi poco importa se tale radio o organo di informazione politica continui effettivamente a trasmettere su un dato territorio".

Viene da chiedersi, per Minenna, se non sia questo il vero intento della Lega Nord, riguardo al trasmettere qui in Salento, "se cioè una volta incassati i denari del Ministero delle Comunicazioni, ‘Radio Padania Libera' non sparisca definitivamente dal meridione, lasciando, oltre che un "vuoto nel segnale" e perpetrando uno scippo ai danni di moltissime emittenti locali che avrebbero ben più sane ragioni per diffondere la loro programmazione, dietro di sé solo insulti e polemiche contro di noi meridionali".

La FgCI del Salento si sente, in conclusione, di lanciare un appello verso tutte le personalità, le associazioni, i partiti politici, le istituzioni che hanno a cuore l'agibilità democratica e le ragioni esclusive del benessere dell'Italia, del Salento e del Meridione in generale, "affinché si attuino, in maniera unitaria e condivisa, ogni iniziativa atta ad impedire che gli strali e le calunnie di ‘Radio Padania Libera', veri e propri schiaffi al buonsenso e alla nostra Storia ed alle nostre comuni tradizioni, partano proprio qui, dal nostro Salento, come abbiamo ricordato sopra, terra di pace, accoglienza e fratellanza".

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