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E il confronto diventa scontro: maxi rissa al comizio

Scene da far west durante il raduno in piazza per la lista "Otranto Domani": da una via laterale prima sono partiti i fischi, poi si è arrivati alle mani con i sostenitori di "Alleanza per Otranto"

OTRANTO - Si può parlare di serenità e di toni moderati, mentre intorno a sé scattano scene da guerriglia urbana o da far west? La risposta logica sarebbe no, eppure è proprio quello che è accaduto ieri sera ad Otranto nell’atmosfera surriscaldata dei comizi elettorali. Mentre alcuni esponenti della lista di “Otranto Domani”, che sostiene il candidato sindaco Luciano Cariddi, portavano avanti il proprio intervento sul palco di piazza De Donno, dall’ombra di una via secondaria sono iniziati a piovere sonori fischi ad interrompere il normale svolgimento del comizio.

Dapprima solo qualche sibilo di incerta definizione, poi man mano rumori sempre più consistenti e fastidiosi. Tra i sostenitori della lista di “Otranto Domani”, qualcuno ha pensato di farsi giustizia da sé, andando a cercare i misteriosi disturbatori, che poi si sono scoperti essere giovani simpatizzanti della lista opposta di “Alleanza per Otranto”. Schermaglie da paese, qualcuno penserà, ma la tensione è presto salita.

In pochi istanti il regolamento di conti tra sparuti gruppi avversi è diventato un vero e proprio fenomeno di massa, che ha spostato l’attenzione dei presenti verso le traverse esterne della piazza. Tutto questo mentre l’ex sindaco Ds, Francesco Vetruccio ammoniva dal fomentare un clima, incapace di dialogo autentico, e che prestasse il fianco a scene di tale intolleranza. A sedare gli animi accesi, sono intervenute le forze dell’ordine presenti in piazza, dalla polizia ai carabinieri ai vigili urbani.

Dieci minuti di ordinaria follia archiviati come una parentesi spiacevole. Solo poche ore dopo arrivano le prime versioni ufficiali dell’accaduto, che parlerebbero di un’autentica aggressione ai danni dell’ex segretario cittadino dei Ds, seduto ai tavolini di un bar della zona, da parte del fratello del candidato sindaco Cariddi. La lista guidata da Sammarruco ha già diffuso un manifestino di solidarietà alla vittima della presunta aggressione puntando il dito su uno stile d’intimidazione che sarebbe proprio della lista avversaria. Luciano Cariddi ha, da parte sua, voluto replicare, ribadendo che non ci sia stata “alcuna forma di aggressione. Semmai una provocazione di gruppo nei confronti di un nostro candidato consigliere, assalito da fischi mentre portava avanti il suo discorso”.

Ha quindi affermato in maniera provocatoria: “Se ci fosse stata realmente quest’aggressione, credo che le forze dell’ordine intervenute avrebbero preso gli adeguati provvedimenti”. La sensazione di molti inermi spettatori otrantini, intanto, è che lo stile di questa campagna elettorale faccia da traino ad un clima di prorompente ed impetuosa ostilità tra le forze concorrenti: la città è spaccata e questo scontro politico finalizzato all’individuazione della nuova amministrazione comunale, nato male fin da subito, rischia di alimentare ulteriormente le distanze tra gli schieramenti e di generare meccanismi di ritorsione.

Nel calderone bollente dello scontro rientrano molti episodi che hanno dato il la alle polemiche: liste molto trasversali, conflitti personali in sospeso, candidati dello stesso ceppo familiare divisi nelle opposte fazioni, accuse ed intimidazioni pesanti di ogni tipo, presunti tentativi di pressioni di voto in cambio di posti di lavoro. Gli otrantini più anziani rivedono in questa campagna elettorale lo stesso scenario di quella che animò le amministrative del 1983, quando il clima di tensione arrivò a toccare limiti drammatici. Mancano ancora dieci giorni al voto, ma se queste sono le prospettive con cui si apre la settimana decisiva, c’è sicuramente da sperare che s’intervenga per garantire il normale svolgimento delle iniziative elettorali. E i candidati, in prima persona, dovranno farsi portavoce di un messaggio chiaro: esporre le proprie ragioni non può essere il pretesto per fare dell’odio la carta vincente.

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