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E il preside scrive ai genitori: "Vi indico chi votare"

Cosimo Muzzachi, dirigente scolastico della elementare di Matino, in una lettera ha indicato lista e candidato da votare. I Ds: "Atto inconcepibile". Il provveditore agli studi: "Condanno il gesto"

Le elezioni bussano alle porte, i candidati, gli amici dei candidati, gli alleati dei candidati, i fratelli, le sorelle, i mariti e le mogli dei candidati prendono carta e penna e scrivono in giro. Vota per me, vota per lui, vota di qua, vota di là. Il "votantonio" nazionale (Totò docet) imperversa in lungo e in largo, facendo spesso storcere il naso ai cittadini-elettori. Ma c'è stato un episodio, consumato in questi giorni, che ha fatto storcere il naso persino ai politici di professione. Ovviamente, sul banco degli imputati, un'iniziativa avversaria. Ora, però, indipendentemente dal fatto che a muovere le accuse siano stati, fra i primi, i Democratici di sinistra, nelle vesti dell'onorevole Teresa Bellanova e del segretario provinciale Sergio Blasi, il fatto si prefigura oggettivamente grave: il dirigente scolastico delle elementare di Matino, Cosimo Muzzachi, ha inviato il 18 maggio scorso una lettera ai genitori dei suo alunni. Una lettera in cui si indica chiaramente la lista per cui votare, "Forza Matino", ed il nome del candidato, Lucia De Matteis.

"Può sembrare incredibile, ma c'è ancora qualcuno che usa un'istituzione pubblica, qual è la scuola, per fare propaganda elettorale", commentano Blasi e Bellanova. "Il preside Muzzachi ha preso carta (intestata) e penna per scrivere ai genitori dei bambini cui dedica il suo lavoro di educatore per sollecitare una scelta di voto". E per i due esponenti di sinistra si tratta di un caso di "degenerazione della politica, che s'infiltra in luoghi assai delicati, quali le scuole: siamo convinti - dicono ancora - che, chi ha il compito di formare giovani menti, di educare i bambini al senso civico, non possa avere la moralità di usarli per raggiungere le famiglie e condizionare la scelta di voto". E invece: "Sembra di essere tornati agli anni Cinquanta, quando il maestro, al pari del medico, usavano il proprio ‘potere' condizionante sulle famiglie".

Ovvio, potrebbero pensare i più maligni, che per gli avversari politici un caso del genere possa apparire una sorta di manna che piove dal cielo: l'autogol è evidente. Resta il fatto in sé: sfrontatezza del preside o errore dettato da una certa leggerezza? "Ho parlato con il professore Muzzachi - spiega Antonio Campanelli, provveditore agli studi di Lecce, al quale il lavoro pesante non sta certo mancando, considerati anche i nuovi sviluppi sul caso della professoressa di Monteroni - dicendogli sono rimasto molto sorpreso dal fatto che un uomo della sua esperienza abbia agito in questa maniera: avrebbe dovuto prima di tutto consultarmi. D'altro canto, da libero cittadino avrebbe potuto fare tutti i comizi elettorali di questo mondo, ma la gravità del fatto sta nell'uso di carta intestata, in quella firma in cui sottolinea il suo ruolo di dirigente scolastico". E mentre medita sulla possibilità di adottare qualche provvedimento disciplinare, Campanelli dice: "Questo è un atto da condannare, la scuola non può essere politicizzata"

Nella lettera (allegata in formato Pdf a questo articolo, Ndr) il preside della elementare di Matino recita: "La lista Forza Matino tra i suoi punti di programma elettorale ha scritto di voler ‘implementare la ricerca e lo sviluppo culturale tramite il potenziamento del settore con figure professionali altamente qualificate' e di già ha chiesto il contributo esterno della mia esperienza ad una sua eventuale legislatura di conferma". Muzzachi, prossimo alla pensione, in un passaggio successivo della missiva ai genitori scrive ancora: "Nell'assoluto rispetto delle fedi e delle opinioni politiche e delle libertà di mente e di coscienza, vi indico il voto di fiducia alla dottoressa Lucia De Matteis, persona di scuola, onesta e attiva, sensibile al sociale, già consigliere delegato alla pubblica istruzione, con la quale il sottoscritto potrebbe collaborare". E se nessuno mette in dubbio le capacità dei protagonisti chiamati in causa, l'iniziativa resta comunque da censurare.

Una copia dela lettera inviata dal preside ai genitori

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