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E' morto Vantaggiato. Ma è una burla

Manifesti in città sul candidato di Alleanza nazionale, figura storica dell'Msi leccese. Ma è solo il ritiro dalla politica. Forse

Ruggero Vantaggiato è morto. Ma no, è uno scherzo. Una trovata in splendido stile goliardico, come si conviene a chi ha sempre vent'anni, uno scherzo, una beffa alla sonnolenta Lecce, che ha lasciato l'arguzia per la religione dei parvenu.

"Il 28 maggio, dopo 45 anni di attività politica, si è spento serenamente Ruggero Vantaggiato" recitano i manifesti di morte apparsi stamattina in città. Chiaro il riferimento alle recenti elezioni amministrative, nelle quali l'ex vicepresidente vicario del Consiglio comunale, ha raccolto 112 preferenze. Poche per Vantaggiato che ha scritto pagine della destra leccese, sin dai moti giovanili del '68, che ha costituito quel gruppo pensante della destra fuori dagli schemi riunitasi intorno a quel grande giornalista e intellettuale che fu Ernesto Alvino. Pochi voti per Vantaggiato, che ha lasciato la lista civica che aveva fondato per arruolarsi tra i panzer di Alleanza nazionale. Pochi voti per chi ha saputo essere una voce fuori del coro dell'amministrazione leccese, come quando attaccò i vigili urbani leccesi che compivano controlli in strada più consoni ad altri soggetti in divisa.Tanto serenamente non si è dovuto poi spegnere il missino Vantaggiato. Che non ha mai rinnegato le sue origini politiche. Sei anni fa propose allegò al periodico da lui diretto, "informazioni Sud", l'inserto "Mussolini a Lecce". E pecisò in premessa: "La riproposizione di queste pagine, da parte nostra, non ha alcuna pretesa letteraria o di esaltazione di quel periodo, ma esse vogliono solo avere valore di documento. Certi che, oggi giorno, non ci sarà alcun "coglione in libera uscita" capace di accusarci di esaltazione del fascismo e di nostalgia per il passato regime". Una professione di libertà di pensiero, nello stile di quella gloriosa "Voce del Sud", il settimanale di Alvino, che la destra leccese ha lasciato impudentemente morire.

Non c'è più spazio per i missini? Il manifesto recita: "Ne danno il triste annunzio, a tumulazione avvenuta, per volontà dell'estinto, i parenti tutti, i pochi amici ed i rari estimatori". Tumulazione della destra storica leccese? Si consideri anche l'insuccesso clamoroso alle elezioni di Mario De Cristofaro. Resta un atto di goliardia, che potrebbe contribuire a svegliare lo spirito modaiolo dei leccesi, rimane l'eco d' una destra spiritosa, irriverente, giovane. Uno sprazzo donato dallo scherzo di Ruggero Vantaggiato, lui che fu bocciato in sede di laurea all'Università di Lecce, nel 1975, per colpa della sua tesi sull'origine rivoluzionaria del fascismo 1919-1923. Non sappiamo se allo sfogo seguirà il ritiro dalle scene politiche di Vantaggiato. Il manifesta apparso oggi avverte che si dispensa dalle visite e dalle telefonate. E noi non telefoniamo.

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