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Politica Minervino di Lecce

E ora le azioni termali le acquista pure la Provincia

Il sindaco di Minervino, Ettore Caroppo, rende nota la cessione alla Provincia di Lecce di tre delle sette azioni delle terme di Santa Cesarea, di cui il suo Comune è proprietario: "Ora non sono solo"

Si aggiunge un nuovo capitolo alla discussa gestione delle azioni termali del comune di Minervino. Il sindaco, Ettore Caroppo, nei giorni scorsi, ha reso nota la cessione alla Provincia di Lecce di tre delle sette azioni di partecipazione delle terme di Santa Cesarea, di proprietà del comune. Caroppo commenta questa evoluzione, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: "Ora penso di essere in buona compagnia in questa scelta e di aver un importante alleato, come il presidente Giovanni Pellegrino, a dimostrazione che l'aver acquistato delle azioni non fosse da sprovveduti come, invece, si è voluto far credere. Le azioni evidentemente esercitano quel fascino che ho sempre pensato e per cui ho ritenuto opportuno investire". Il primo cittadino aggiunge: "Sulle terme la nostra posizione è stata sempre chiara e coerente: volevamo coinvolgere il territorio nella loro gestione, per una idea di appartenenza al Salento. Mi dispiace solo che non sia stata la Regione ad operare questa scelta, ma il comune di Minervino".

Quindi, conclude con una stoccata all'assessore regionale Massimo Ostillio: "Mi dispiace per lui, che si è strenuamente battuto affinché non si esercitasse in alcun modo il diritto di prelazione; forse dovrebbe pensare a sanare i debiti contratti sulla gestione e che ancora non ha pagato". L'opposizione cittadina affida al proprio capogruppo, Sergio Corvaglia, una replica a questa operazione del sindaco: "Non conosciamo - afferma Corvaglia - nello specifico i dettagli della cessione di queste azioni; ma da parte nostra si ribadisce quanto affermato in precedenza: noi non eravamo totalmente contrari all'acquisto delle azioni termali. La condizione, però, necessaria doveva essere un acquisto a prezzo congruo, che non c'è stato. Pagare 7000 euro ad azione, in tempi di vacche magre, ci è parso uno spreco di denaro pubblico, con un ritorno di immagine e di vantaggi pari allo zero. Contare per uno 0, 036 per cento non ci pare una grandissima operazione. Una spesa che non è mai valsa l'impresa. Del resto, non è un caso se su quella scelta una parte di maggioranza si è dissociata".

Intanto, alcune indiscrezioni farebbero trapelare che in sede provinciale le posizioni in merito alle azioni termali di Minervino stiano dividendo le correnti interne alla maggioranza. Le distanze di Regione e Provincia di Lecce sulla gestione delle terme non sono più un mistero. Ma di certo questo nuovo capitolo alimenterà ulteriormente la già controversa discussione su questo tema, che fa crollare le giunte e che divide persino le coalizioni.

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