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Ecotecnica risponde ai sindacati: "Stipendi pagati al personale impiegato sui cantieri"

L'azienda ammette che vi possono essere ritardi dovuti ai canoni non versati dai Comuni, ma alla luce dei versamenti chiede che sia revocato lo stato d'agitazione dei lavoratori

LECCE – I sindacati di categoria hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della ditta Ecotecnica che operano sui cantieri di Alessano, Patù, Melpignano, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cursi e Carpignano Salentino. Il motivo della protesta è nel presunto, mancato pagamento della mensilità di marzo.

Alle parti sociali ha risposto la stessa Ecotecnica precisando di “aver corrisposto le retribuzioni del mese di marzo a tutti i lavoratori occupati nei richiamati cantieri”.

L’azienda dichiara di aver agito conformemente alle rassicurazioni fornite nei giorni precedenti, quando aveva dichiarato che, “nonostante le gravi inadempienze anche relative al pagamento dei canoni mensili da parte dei Comuni, avrebbe comunque provveduto entro pochi giorni al pagamento degli stipendi”.

Nello specifico lo stipendio dei lavoratori impegnati nei comuni di Alessano, Patù, Melpignano, Castrignano dei Greci, Cursi è stato erogato il 26 aprile, mentre i dipendenti di Carpignano Salentino sono stati retribuiti il 24 aprile, cioè quando il Comune ha provveduto a pagare uno dei tre canoni arretrati.   

Per quanto concerne, invece, gli stipendi dei lavoratori impegnati in Corigliano d’Otranto, la ditta precisa che “sono stati regolarmente corrisposti il 16 aprile, e ciò in linea con la virtuosità di detto Comune che eroga puntualmente i canoni mensili.

Alla luce di questi chiarimenti, Ecotecnica chiede di revocare lo stato d’agitazione del personale. E, dopo aver esposto la situazione debitoria di molti Comuni, puntualizza di aver sempre "dimostrato affidabilità e massima puntualità nella corresponsione degli stipendi, ben consapevole che i lavoratori necessitano della retribuzione per sopperire a loro esigenze primarie". E questo “nonostante i ritardi delle Stazioni appaltanti”.

"Purtroppo però, talvolta, qualche ritardo può effettivamente verificarsi - si legge in un comunicato stampa -. Ritardo che, invero, nel caso de quo si è protratto per non più di 10 giorni".

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