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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Alloggi popolari e case parcheggio del Comune di Lecce, c’è un elenco del 2007

In commissione Controllo il presidente Antonio Rotundo ha mostrato un elenco degli immobili per l'edilizia residenziale pubblica. Il giorno prima, nella stessa sede, il dirigente responsabile ha detto di non aver dati precisi

LECCE  - Il Comune di Lecce nel 2007 disponeva di 523 abitazioni destinate ad edilizia residenziale pubblica, di cui 193 assegnate con provvedimento temporaneo. Sono numeri contenuti in un documento  del maggio di quell’anno e che fanno seguito alla delibera, a firma dell’allora sindaco Adriana Poli Bortone, con la quale l’amministrazione indicava alcune linee guida alle quali gli uffici si sarebbero dovuti attenere nelle more di un regolamento che non c’è mai stato, quello sulle case parcheggio, e di cui, finalmente, una bozza è stata depositata in questi giorni alla commissione Statuto in attesa di essere discussa.

Un ritardo che si somma a quello ultradecennale della pubblicazione della nuova graduatoria per gli alloggi popolari, l’ultima è del 1999, e che definisce i contorni di uno scenario che assomiglia ad una jungla dove non si comprende dove inizi il diritto e finisca l’arbitrio, a fronte di una domanda abitativa spropositata rispetto alla disponibilità di case popolari. Quella ricognizione del patrimonio abitativo potrebbe far comodo al dirigente del settore Casa, Giuseppe Naccarelli, che solo ieri, in commissione Controllo aveva risposto di non aver contezza dei dati che gli erano stati richiesti per iscritto il 25 gennaio.

Il 30 il funzionario aveva già risposto alla sollecitazione di Antonio Rotundo, presidente dell’organo consiliare, rimandando le risposte all’approvazione del regolamento e della delibera di giunta (formalizzata dal governo cittadino in queste ore prendendo atto della sua proposta) con la quale viene istituita, tra le altre cose, una task-force di impiegati comunali per capire quante effettivamente siano le abitazioni del Comune di Lecce per l’edilizia popolare: “Pertanto – concludeva Naccarelli, che si occupa del settore Casa da pochi mesi -, tutte le risposte ai vostri quesiti, ed anche di più di quello richiesto, sarà possibile ottenerle con l’approvazione dei suddetti atti amministrativi. Distinti saluti”.

Eppure nell’elenco del 2007, che presenta delle annotazioni a margine, ci sono tutte le informazioni necessarie: ubicazione, assegnatario, data dell’ultimo sopralluogo. Certo, qualche variazione nei cinque anni trascorsi ci può essere stata. ma è comunque una base attendibile per monitorare la situazione esistente.

La mancanza di norme precise oltre ai ritardi negli adempimenti ha contribuito a determinare situazioni di estrema confusione nel delicato settore delle case popolari, alcune delle quali assurte agli onori della cronaca. Paradigmatico il caso della donna che nel 2005 ha ricevuto l’attribuzione di un alloggio, ma che in quell’immobile non è mai entrata perché occupato abusivamente come riconosciuto da una sentenza del Tribunale di Lecce che ha condannato lo Iacp al risarcimento.

Di recente hanno fatto scalpore un paio di episodi: quello dei giovani coniugi leccesi - sfrattati dallo Iacp per morosità - che ad ottobre denunciarono ad una tv locale di aver venduto il loro voto in cambio della promessa di una sistemazione, attivando così le indagini della procura della Repubblica. Ma anche quello di un’altra coppia costretta a vivere in un furgone con i figli affidati ai parenti, pur essendo la donna assegnataria, per lo meno nel 2007 – come quell’elenco conferma –, di una casa parcheggio in via Pistoia. 

Leggi la richiesta di Rotundo e risposta di Naccarelli

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