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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Comunali 2012: Provincia di Lecce Gallipoli

L’ultimo appello di Sel al Pd: “No a Errico, andiamo tutti a Sinistra”

La minicoalizione guidata da Pompeo Demitri rilancia l'invito all'unità con i Democratici e Idv e "ripudia" ancora una volta le larghe intese con Venneri, Coppola e centristi. "Basta alchimie politiche". Pronti anche alle primarie

 

 

GALLIPOLI - La loro posizione non si è spostata di una virgola. Nessuna pregiudiziale sulle persone, ma è tempo di dire “basta alle alleanze centriste che nello scacchiere provinciale tentano di barattare le sorti della sinistra gallipolina e negano leziosamente la possibilità di offrire alla città una proposta politica seria e pure una via d'uscita dalle mani dei faccendieri che la strangolano”. Ultimo appello e ultimo tentativo di raccordare la vecchia sinistra tradizionalmente intesa in vista delle elezioni amministrative. Ci riprovano dalla mini-coalizione formata da Sel, Puglia per Vendola, Partito Socialista e Federazione della Sinistra a rimettere i tasselli al loro posto. E stavolta sembra che l’invito rivolto principalmente al Pd locale e provinciale, se inascoltato, non avrà altro seguito.

Il tempo stringe. Gli equilibri politici in terra leccese minano le scelte definitive in quel di Gallipoli. E tra un rinvio e un tentennamento ulteriore le elezioni comunali sono quasi alle porte. Mentre Loredana Capone rilancia l’intesa con l’Udc già al primo turno in quel di Lecce che aprirebbe lo scenario delle larghe intese centriste anche nei comuni della provincia, e mentre l’Idv rompere gli indugi e propone la candidatura a sindaco di Tommaso Scigliuzzo, la colazione della sinistra gallipolina squarcia il velo di silenzio e demonizza i “vagheggiamenti del Pd che continua a spingere per alleanze contro natura, con gruppi di transfughi che cercano dimora,  dietro i quali si muovono pure presenze ingombranti. Nella migliore delle ipotesi si tratta di fazioni politicamente opposte alle nostre storie o di persone che hanno rappresentato il malgoverno cittadino dell'ultimo decennio; all'occorrenza saranno pronti comunque a ri-fare il salto inverso”.

Solo pochi giorni addietro proprio dalla sede di via Acquedotto di Sinistra, Ecologia e Libertà era giunto un nuovo stop all’allargamento della coalizione di centrosinistra, con gruppo Venneri, Grande Gallipoli e centristi. E soprattutto con l’Udc di Quintana. E in particolare per il partito di Pompeo Demitri e Vitantonio Franco, è tutt’ora “assolutamente fuori dal mondo ogni ipotesi di appoggio ad una eventuale candidatura a sindaco del dottor Errico, persona stimabile ma assolutamente di parte, culturalmente di centrodestra e non in grado di esprimere la necessaria sintesi delle posizioni in una coalizione sostanzialmente di centrosinistra. Le sorti di Gallipoli si stabiliscono in città, non siamo affatto disposti a far rientrare in un'ottica di scambio e mercimonio le scelte essenziali per la nostra città”.

Pompeo Demitri-2Una posizione  reiterata oggi dalla nota congiunta della minicoalizione rappresentata da Demitri, Titti Cataldi, Luigi D’Amato e Bruno Fiammata. In cui l’ultimatum è pressoché lanciato. “Abbiamo offerto da tempo agli amici del Pd e dell'Idv un'alleanza politica omogenea” spiega Pompeo Demitri, “che potrà rinnovare la tradizione gloriosa della sinistra di Gallipoli, sulla base di fondamentali princìpi  rivoluzionari di questo scenario desolante: rigore morale, serietà, tutela del lavoro, promozione dell'economia, rispetto dell'ambiente, tutela delle fasce deboli della popolazione. Un'alleanza politica chiara, forte, organica, coesa, che abbraccia Pd, Sel, Puglia per Vendola, Socialisti, Federazione della sinistra, Idv, che è di per sé, in un quadro balcanizzato dagli interessi degli affaristi e dai livori personali, invece una sicurezza ed una garanzia agli occhi della città”

“Possiamo irrobustire questa proposta con lo spessore di candidature indiscutibili” conclude il massimo esponente di Sel, “prima tra tutte quella del candidato sindaco, e su essa troveremo un'intesa che cementerà la coalizione, dandole  anche il carattere di un'irrinunciabile solidità amministrativa. Ma siamo pronti anche alle primarie, se occorre, perché anche in queste corrottissime lande, e forse proprio per questo, non possiamo rinunciare ad un tale esercizio di democrazia e di confronto con gli elettori”.

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