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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni comunali 2012 Tricase

Amministrative, Coppola ci riprova, ma il centrosinistra frena

L'ex sindaco di Tricase ha lanciato nei giorni scorsi la sfida per le amministrative 2012, ma al tavolo di coalizione si discute ancora di primarie e di alleanze. Nel centrodestra si lavora sotto traccia in attesa dell'Udc

TRICASE - La partita più difficile delle prossime amministrative, nonostante i numerosi centri importanti del Salento in cui si vota, da Gallipoli ad Otranto, da Casarano sino al capoluogo, è forse quella che si gioca a Tricase, dopo due esperienze consecutive di governo, di diverso colore, finite strozzate dalle logiche dei partiti, con la città affidata al commissario straordinario.

Nella città simbolo del Capo di Leuca, c’è voglia di stabilità, per uscire dall’immobilismo degli ultimi anni, che sta iniziando a pesare nelle politiche di un territorio, che fa i conti con realtà sociali ed economiche drammatiche come il caso Adelchi. A cinque mesi dalle amministrative, il quadro generale resta piuttosto “melmoso”, impantanato nei soliti difetti che hanno condotto la realtà tricasina alle ormai note difficoltà: non sono bastati governi eletti con consensi ampi a determinare la svolta richiesta dal basso ed ora l’immobilismo sembra tradursi anche nel tatticismo pre-elettorale.

Chi rompe gli indugi è Antonio Coppola, l’ingegnere che ha governato la città dal 2001 al 2007, prima di essere buttato giù da parti della propria coalizione e di venire sonoramente sconfitto nel confronto del 2008 con il candidato del centrodestra, Antonio Musarò. Coppola ha scelto un modo singolare per riproporsi alla città, attraverso, cioè, un manifesto che per qualche settimana ha campeggiato sui muri di Tricase, suscitando curiosità e qualche perplessità: l’ex sindaco viene ripreso in abito nero e papillon d’occasione, con una rosa rossa in mano; sullo sfondo, ci sono le immagini della “sua” Tricase e, come nella locandina dello storico film di Federico Fellini, un chiaro “Amarcord”.

Il manifesto-3-2Un richiamo al passato, alla Tricase che è stata, dunque, e che Coppola ha guidato per sette anni, ma, come chiarito nella manifestazione d’inaugurazione del cammino pre-elettorale, che non esiste più e che ha bisogno di un nuovo impegno, che faccia i conti con le difficoltà della crisi economica nazionale e locale. Coppola, dunque, sarà certamente della battaglia, anche se non si sa bene con chi, visto che il centrosinistra sta ancora valutando alleanze possibili e se tra i propri interlocutori esista il margine per proporre le primarie.

Dalla sua parte, Coppola ha certamente l’esperienza ed il carisma per guidare Tricase: della sua amministrazione è rimasto un buon ricordo, anche se ha pesato come un macigno la vicenda dell’Acait ed un atteggiamento ritenuto troppo “autoreferenziale” nelle decisioni da fette stesse della sua coalizione. Il pastrocchio del 2008, con il tracollo elettorale, sembrava aver di fatto chiuso un’epoca. Ma evidentemente l’ex sindaco, rafforzato dalla deprimente amministrazione Musarò, ha ritrovato motivazioni e la convinzione di poter rigiocare la partita. Sarà difficile porsi come figura di cambiamento, essendo alla quarta candidatura consecutiva, ma, dalla sua, l’ingegnere ha una ottima capacità oratoria, con cui cercherà di convincere gli incerti della sua coalizione prima e i tricasini poi della bontà del suo nuovo progetto amministrativo.

E sul versante del centrodestra? Appare complicato pensare che Antonio Musarò, seppur forte di un consenso al di sopra del 60% all’elezione, possa ripresentarsi nella corsa a Palazzo Gallone: i presupposti del 2008 sono saltati e i tre anni di governo, tra rimpasti e litigi perenni, hanno fatto rimpiangere le “cipolle d’Egitto”. Si parla insistentemente, invece, dell’avvocato Claudio Pispero, già vicesindaco nella giunta uscente, come nome più accreditato per ricompattare il centrodestra, ma, al momento, non sembra esserci l’intenzione di uscire allo scoperto. Si vocifera di un paio di ipotesi alternative, ma molto dipenderà anche dall’apporto dei centristi e dalla loro collocazione da una parte o dall’altra degli schieramenti.

Sembra intenzionato a restare fuori dalla partita Alfredo De Giuseppe, leader del movimento Pes, che, nel 2008, forse aveva rappresentato la proposta più innovativa tra quelle presentate nella sfida amministrativa.

 

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