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Elezioni comunali 2012

Il Movimento 5 Stelle presenta il suo portavoce: “Ma non chiamatelo sindaco”

Si chiama Maurizio Buccarella ed è l’espressione del movimento nella competizione per le amministrative. Il programma, costruito collegialmente, punta su ambiente, trasparenza e democrazia diretta. “La palla torna ai cittadini”

 

LECCE - Il Movimento 5 stelle di Lecce ha il suo candidato alle prossime elezioni comunali. Si chiama Maurizio Buccarella, ed è un avvocato 40 enne, tra i primi (e più attivi) fondatori del gruppo creato nel capoluogo già nel 2007, sulla scia delle proposte lanciate dal comico Beppe Grillo.

Eletto nel pomeriggio a maggioranza assoluta dei voti (22 su 26 aventi diritto al voto), ha già messo i primi paletti che definiscono inequivocabilmente il suo ruolo: non sindaco, non candidato ad una poltrona da scaldare e dalla quale dispensare posti di lavoro e favori, ma portavoce dei cittadini. Ed è questa la prima discriminante nella competizione elettorale che vedrà il Movimento 5 stelle in assoluta corsa solitaria, in senso di marcia opposto a qualunque tipo di apparentamento politico.

“Non vi aspettate manifesti con il faccione del carrierista politico di turno”, avvisa Maurizio. La sua candidatura è una scommessa giocata ad armi impari, senza il conforto economico dei rimborsi elettorali e senza nessuna pretesa di assicurarsi un poltrona ben remunerata e vita natural durante.

Terminati i due mandati elettorali, si torna a occuparsi del proprio lavoro, sottolineano gli attivisti: l’investitura politica o è vissuto come un incarico morale, svincolato dal profitto, responsabile e a termine, oppure non è.

“Saremo anche i novelli della politica, ma dalla nostra abbiamo la forza delle idee e delle esperienze già maturate sul campo”, spiega Buccarella. E il riferimento va alle numerose battaglie, contro il nucleare, l’acqua pubblica, l’occupazione militare di Punta Palascia ad Otranto che ha visto gli attivisti in strada, con o senza gazebo, pronti a scuotere il torpore dei passanti sui temi più scottanti del Salento.

Perché il punto è quello. Al di là del programma, “spesso formulato da tutti i candidati su temi condivisibili che finiscono per diventare lettera morta su carta – aggiunge – ciò che conta è che nessuna decisione venga calata dall’alto, senza la partecipazione attiva dei cittadini”.

Il Movimento 5 stelle sta costruendo il suo programma collettivamente, ogni sabato pomeriggio, presso la sede autofinanziata del gruppo. La discussione è aperta sui capisaldi del Movimento: politiche sociale, mobilità sostenibile, trasparenza amministrativa (con la trasmissione in diretta dei consigli comunali), consumo del territorio, edilizia selvaggia e ciclo virtuoso dei rifiuti, fino all’obiettivo rifiuti zero.

La strada della competizione elettorale è in salita, avvisano gli attivisti, ma non è il fine in sé. Con o senza candidato all’interno del Comune - investito della missione “fiato sul collo”, ovvero il controllo puntuale (o lo smascheramento?) delle decisioni prese dagli amministratori dell’ente – l’obiettivo finale è la costruzione di una nuova forma di democrazia diretta.

“La democrazia diretta è un faro – aggiunge - è la dimostrazione pratica di come si possa fare politica svincolandosi dalla mediazione dei partiti”. Attraverso gli istituti referendari, con o senza quorum, i cittadini sono chiamati a esprimersi sui temi più importanti del proprio territorio, “ed è questa la stradada battere per promuovere la partecipazione alla vita pubblica”.

Il tempo della delega in bianco concessa ad un partito, ad un’ideologia o al leader di turno è finita. Dopo la disillusione, è il momento della ricostruzione e della discesa in campo dei cittadini. Parola di Movimento 5 stelle. 

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