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Elezioni comunali 2012

Loredana Capone: “La democrazia paritaria può fare la differenza”

La candidata del centrosinistra leccese ha partecipato nella mattinata alla raccolta di firme promossa dall'associazione "Sui generis" per la promozione della parità in politica: "Essenziale il coinvolgimento delle donne"

LECCE – Loredana Capone ha partecipato questa mattina alla manifestazione di raccolta firme promossa dall'associazione “Sui generis”, a sostegno della legge di iniziativa popolare per la modifica della legge elettorale regionale “Norme per l'equilibrio di genere nell'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione”. Lo scopo della campagna è promuovere l'uguaglianza tra donne e uomini nella candidature per il consiglio regionale. 50 e 50, insomma. Senza più farne a meno.

La proposta di legge, infatti, prevede la presenza nelle liste di ogni partito del 50 per cento di uomini e 50 per cento di donne. Il mancato raggiungimento della parità prevedrebbe la nullità della lista stessa. La legge darebbe inoltre la possibilità di esprimere due preferenze di diverso sesso.

“La democrazia paritaria – spiega la Capone - può fare la differenza: per raggiungere questo obiettivo è essenziale che le donne siano direttamente coinvolte nelle scelte che le riguardano. Io ed Elena Gentile, assessore al welfare della Regione Puglia, insieme con tutti gli organismi di parità, abbiamo proposto questa legge per l'introduzione all'elezione del consiglio regionale della doppia preferenza, che già in altre regioni ha portato a ottimi risultati, e l'esclusione delle liste che non prevedano la parità di genere, perché crediamo che l'economia e la politica abbiano bisogno di onestà e competenze anche femminili”.

“È un'azione – precisa - di cui sono molto fiera, così come sono orgogliosa del programma della coalizione di centrosinistra che rappresento, che contiene molte buone prassi affinché la città riparta con le donne. Tra le priorità della nostra azione di governo, infatti, c'è la democrazia paritaria in tutti i luoghi decisionali, dalle liste alla giunta, alle nomine dei vari organismi del Comune comprese le società partecipate”.

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