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Elezioni comunali 2012

Lupiae Servizi ed incompatibilità: Pasqualini replica a Salvemini

Il candidato dipendente della società comunale risponde all'esponente del centrosinistra leccese che aveva chiesto "serietà" sull'aspettativa non retribuita. "Il senso del dovere civico era un aspetto a cui avevo già aderito"

LECCE - A proposito di Facebook e polemiche, Luca Pasqualini risponde a Carlo Salvemini sulla posizione di incompatibilità dei dipendenti della Lupiae servizi, candidati al prossimo consiglio comunale. L’esponente guida di “Lecce Bene Comune” sul suo profilo sul social network più diffuso, traendo spunto dallo slogan elettorale dello stesso Pasqualini (che recita “La serietà è di casa”), aveva puntualizzato: “Se la serietà è di casa a Palazzo Carafa, ci aspettiamo che i dipendenti della Lupiae candidati alle prossime elezioni amministrative si mettano in aspettativa non retribuita; così come sarebbero obbligati a fare per legge, pena l'ineleggibilità, se fossero dipendenti comunali”.

“Ricordo infatti – aveva proseguito Salvemini - che la Lupiae è una società totalmente pubblica, i cui servizi sono prestati in esclusiva al Comune di Lecce. Si tratta quindi di avvertire il dovere di compiere un gesto rispettoso dell'istituzione nella quale si lavora; e degli elettori, che non devono avvertire condizionamento alcuno. A maggior ragione quando si è stati assegnati alla gestione di un servizio delicatissimo come quello della casa presso i servizi sociali”.

Chi si propone di diventare amministratore pubblico – spiegava Salvemini - non può ignorare che in politica non tutto ciò che è legittimo é anche opportuno. Immagino che il presidente della Lupiae ed il sindaco convengano su questo. Mi auguro che gli interessati, qualora non l'avessero già fatto, si adoperino per cessare le funzioni ricoperte presso il Comune immediatamente; o comunque non oltre il termine di presentazione delle liste”.

Non si fa attendere la replica dello stesso Pasqualini: “Salvemini, pur non citando espressamente Pasqualini, invita i dipendenti della Lupiae Servizi, candidati alle prossime elezioni, a porsi in aspettativa non retribuita, ovvero ad aderire ad un regime che secondo il testo unico degli enti locali attiene formalmente ai dipendenti delle amministrazioni. L’articolo 60 del D.lgs. 267 del 2000 (“Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali”) reca una puntuale ed esaustiva elencazione dei casi di ineleggibilità a sindaco, presidente della provincia e consigliere comunale, provinciale e circoscrizionale, tra i quali si annoverano ‘i dipendenti del comune e della provincia per i rispettivi consigli’ (comma 1 n. 7), nonché, ‘gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal comune o dalla provincia’”.

Pasqualinimanifesto_pasqualini-2 sostiene, dunque, che pur non rientrando nella casistica prescritta dalla succitata disposizione, in quanto dipendente di una società partecipata dal Comune di Lecce, già con nota fatta pervenire alla Lupiae Servizi in data 14 marzo ha chiesto di poter usufruire del regime di aspettativa non retribuita in vista delle prossime elezioni nelle quali si presenterà come candidato a sostegno del sindaco uscente Paolo Perrone.

La tempistica della richiesta farebbe in modo che il regime di aspettativa sia per Pasqualini già operativo, atteso che lo stesso articolo 60 del Tuel prescrive che qualora l’amministrazione non riscontri la richiesta entro cinque giorni dalla presentazione la stessa deve intendersi accolta. Peraltro, Pasqualini precisa che i tempi della richiesta escludano in radice anche qualsiasi possibilità di sopravvenuta situazione e/o causa di ineleggibilità che, sempre ai sensi del Tuel, possa intervenire solo qualora il collocamento in aspettativa intervenga oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature (2 aprile 2012).

“Il senso del dovere civico reclamato da Salvemini, quindi, è un aspetto al quale Pasqualini – si legge nella nota, firmata da Pasqualini, ma impostata alla terza persona singolare - aveva già spontaneamente aderito dimostrando quel rispetto verso le istituzioni e i cittadini necessario da parte di chi potrebbe in futuro essere posto in una posizione di servizio dell’interesse pubblico”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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