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Luigi Melica ammonisce i 40enni: "La politica non sia una scommessa"

Il candidato sindaco dell'area di centro interviene sulla vicenda giudiziaria che sta lasciando la città col fiato sospeso: "Il calcio rappresenta bene la tendenza a manipolare la realtà a proprio vantaggio"

LECCE - La vicenda giudiziaria che ha tirato in ballo il derby tra Bari e Lecce dello scorso 5 maggio 2011 entra  "in tackle" sulla politica cittadina. E' il candidato sindaco Luigi Melica dell'Udc a chiamare in causa la generazione dei 40enni che, a vario titolo e con ruoli e responsabilità tutti da provare e definire, sarebbero i protagonisti di questa turbolenta pagina di cronaca: Carlo Quarta, l'imprenditore indicato dal calciatore Andrea Masiello come la persona che incontrò all'Hotel Tiziano il 22 agosto, ha 38 anni ed è candidato consigliere nella lista "Grande Lecce" a sostegno del sindaco Paolo Perrone. 

"Questa generazione - è la riflessione di Luigi Melica - dovrebbe costituire un valore aggiunto per la città, nel senso che trovandosi in una fase culminante della propria carriera personale, decida, per ciò solo, di dedicarsi alla città, per assicurare alla stessa il patrimonio di conoscenze ed esperienze maturato nella propria professione. I loro saperi ed il loro dinamismo derivante dall’essere ancora giovani dovrebbero far decollare la nostra città, darle un respiro internazionale ed un’efficienza al passo coi tempi".
 
"Ma se mi soffermo ad analizzare i risultati dell’ultima esperienza amministrativa - prosegue il candidato centrista -, devo desolatamente ammettere che la realtà è del tutto opposta.  E’ amaro constatare che molti abbiano scelto la vita politica locale come un modo per  sistemarsi, per fare carriera dato che sino ad ora sono stati professionalmente anonimi: un modo per vincere facile, insomma. Come se la politica fosse una scommessa da vincere. O da perdere, mutuando la terminologia calcistica. Un mondo, quello del calcio, che rappresenta bene (e le vicende incresciose degli ultimi giorni lo dimostrano) la tendenza di molti individui a voler pilotare la realtà a proprio vantaggio. A dispetto delle regole e della buona fede di tutti coloro che credono nella propria squadra, così come nel buon governo. Mortificando i sacrifici personali".
 
 

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