Comunali, Salvemini sarà della partita. In cantiere "Noi per Lecce"
Dopo aver ceduto il passo a Loredana Capone, vincitrice delle primarie, il promotore di Lecce2.0dodici annuncia la nuova tappa del suo viaggio politico. Una lista autonoma e inclusiva nel centrosinistra classico
LECCE - "Noi perdiamo con il sorriso perchè la buona politica, oltre che etica, è anche estetica" aveva detto Carlo Salvemini, nella tarda serata di domenica, quando nel comitato di via Nazario Sauro - affollato dai sostenitori - si assaporava l'amarezza della sconfitta rimediata alle primarie del centrosinistra. Da allora si era rituffato negli affetti familiari, con la compagna e il figlio di due anni, e nel lavoro che nell'utlimo mese aveva trascurato per farsi una campagna elettorale tutta pedali. Aveva chiesto qualche giorno di riflessione, ai suoi e alla coalizione tutta, per valutare con lucidità l'esito delle urne e oggi, dalla sua pagina di Facebook è arrivato il primo, netto, segnale del "risveglio".
Il messaggio è chiaro: sullo sfondo di un incontro aperto convocato per sabato pomeriggio, l'idea di una lista, nominalmente civica - "Noi per Lecce" -, ma con una forte ambizione politica: quella di non disperdere il patrimonio, anche umano, accumulato in questi lunghi mesi di mappatura della città, dei suoi bisogni, dei suoi sogni. E del resto, non è l'unico a pensarlo. Ieri la Federazione della sinistra, a firma di Alessandro Persano (Prc) e Massimo Melillo (PdCi) ha lanciato l'idea di un soggetto unitario che rappresenti la sinistra dello schieramento nelle amministrative del 6 e 7 maggio (con eventuale ballottaggio il 20 e 21). Sulla proposta saranno interpellate tutte le forze politiche e le associazioni che hanno sostenuto la candidatura di Salvemini e già sabato si potrebbe capire la capacità inclusiva di questo progetto.
"Io resto fermo all'idea di poter vincere le elezioni per presentare un'alternativa di governo: con il candidato scelto dai cittadini naturalmente; e con un centrosinistra unito, lo stesso che governa la Puglia" ha scritto Salvemini sul suo profilo, ribadendo peraltro quella che è la discriminante per lui irrinunciabile: l'allargamento della coalizione a soggetti esterni - vedi Udc, ma non solo - rimetterebbe tutto in gioco, profilando scenari oggi inimmaginabili.
Umberto Uccella, Pd: "Dalla Federazione della sinistra un errore politico ed elettorale".
Il Partito democratico, come è logico che sia, è in attesa delle mosse di Salvemini. L'analisi del voto di domenica, infatti, ha messo in evidenza come il successo numerico non possa nascondere una discrasia di fondo: il voto di opinione è andato quasi tutto sul candidato indipendente. E senza la società civile si va poco lontano. Lo sa bene Umberto Uccella, storico dirigente di via Tasso, che sembra favorevole più ad un profilo civico che politico della lista di cui Salvemini dovrebbe essere il leader.