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Elezioni comunali 2012

“Pugno di ferro contro il vandalismo? Un po’ tardi per fare lo sceriffo”

La candidata sindaco del centrosinistra Loredana Capone punzecchia Paolo Perrone sull’annunciato “pugno di ferro” nei confronti dei vandali che rovinano i monumenti: “La sua è l’ammissione della disattenzione in questi anni”

LECCE – Loredana Capone punzecchia Paolo Perrone in merito all’argomento “vandalismo”. La promessa del sindaco di farsi “protettore” dei muri della città, annunciata questa mattina in conferenza stampa, dopo lo spiacevole episodio che ha visto imbrattata la facciata di porta Napoli, lascia “perplessa” la candidata sindaco del centrosinistra: “Perrone solo oggi rammenta l’importanza di porre rimedio ad un problema che da tempo, invece, imperversa per le vie cittadine e che non ha mancato di suscitare lamentele da parte dei cittadini che si sono dichiarati smarriti dinanzi a tanta disattenzione e disaffezione verso i propri luoghi”.

Quello di Porta Napoli, per la vicepresidente regionale, rappresenta “l’ennesimo esempio di malgoverno” dell’amministrazione di centrodestra “che si professa paladina degli interessi della gente comune soltanto in periodi campagna elettorale”: “Ricordiamo – precisa - che già nel 2008 Perrone si candidò alla nuova carica di ‘sindaco sceriffo’ promettendo che avrebbe posto immediatamente un freno a fenomeni di degrado come l’accattonaggio molesto, il bivacco e… l’abitudine di imbrattare muri. Ad oggi, però, è evidente che l’integrità del contesto urbano faticosamente recuperato e rivitalizzato in questi ultimi anni è ancora precaria e che le promesse avanzate sono cadute nel dimenticatoio dei buoni propositi mai realizzati”.

La Capone rilegge nelle frasi odierne di Perrone l’ammissione della disattenzione in questi anni dell’amministrazione comunale, che “spesso ha lasciato correre davanti ad atti di inciviltà gratuiti che rovinano l’immagine di Lecce”: “E allora mi chiedo – aggiunge -, chi potrà più credergli? Il grave episodio di Porta Napoli è solo l’ultima ferita che i muri del centro storico, compresi quelli dei monumenti, sono costretti a sopportare”.

“Basti pensare – prosegue - alla strada che conduce al Teatro Romano, vittima dello scempio che gruppi di incivili compiono indisturbati: un collage di scritte talmente fitto da non lasciare intravedere il muro sottostante. Persino il totem con i cenni storici del prezioso monumento è illeggibile a causa della mano vandalica di chi dimostra di non avere alcuna cultura all’uso dei beni comuni. O ancora al degrado che regna nell’area circostante al Teatro Romano: una vergogna sotto gli occhi di tutti, leccesi e visitatori”.

La candidata del centrosinistra sottolinea la stessa “grave situazione” all’ex Convitto Palmieri, sostenendo che lo scempio dei graffiti selvaggi interessi tutto il centro cittadino, da Piazza Mazzini a Piazza Sant’Oronzo, passando da Via Palmieri fino ad arrivare in Piazzetta Castromediano, a pochi passi dall’entrata di Palazzo Carafa.

“Nel 2010 Comune, Regione, Comunità Europea e Ministero dell’Interno – ricorda - siglarono un progetto finanziato con i fondi Pon da 2 milioni e 70 mila euro che consentì di installare in città ben 51 telecamere di sorveglianza per le vie del centro storico, ma questo, evidentemente non è bastato? Insomma, veramente poco è stato fatto in questi ultimi anni per evitare che questa brutta cartolina arrivi sul tavolo del mondo. Talmente poco che ci si interroga su come non se ne tenga conto quando si decide di concorrere al titolo di Capitale Europea della Cultura”.

“Il decoro urbano – puntualizza la Capone - è fondamentale per una città, soprattutto quando si professa ‘d'arte e di turismo’. Un sindaco dovrebbe investire sulla cultura dell'uso dei beni culturali e pianificare un servizio di controllo più attento e sensibile per i monumenti storici, atteso che, però, bisogna lavorare per promuovere l'arte urbana magari attraverso un censimento degli spazi pubblici destinati a interventi di creatività e non di vandalismo”.

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