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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni comunali 2012

“Raccolta differenziata a Lecce? Una vergogna”. Sansonetti a muso duro

Dalle foto di un cittadino si evidenziano tutte le contraddizioni del servizio: la cattiva "gestione", per l'esponente Idv, diventa occasione per proporre scelte "alternative" sui rifiuti. Il patrimonio di vicinato come idea

LECCE – Non sono rose e non fioriranno di questo passo: la raccolta differenziata a Lecce ha più di un neo. Ne è convinta Sabrina Sansonetti, nome di punta dell’Idv leccese, alla luce delle segnalazioni e delle fotografie “sconcertanti” che un cittadino avrebbe documentato riguardo allo “scandalo della gestione della raccolta differenziata” nel capoluogo.

Nelle foto, si vede chiaramente come venga effettuata la raccolta: prima viene sollevato e scaricato il cassonetto azzurro (quello della plastica e dell'alluminio), subito dopo quello bianco (della carta), e poi tutto viene buttato nello stesso compattatore: “Una vergogna ed un vero e proprio reato ambientale – afferma la Sansonetti senza usare giochi di parole -, i leccesi da anni vengono presi in giro, soldi ‘sprecati’ con campagne di comunicazione per sensibilizzare il senso civico dei cittadini”.

“Eppure – prosegue - l'amministrazione comunale ha annunciato da oltre un anno dal sito istituzionale di voler ‘promuovere fra i cittadini la cultura del recupero e dello smaltimento sostenibile, a vantaggio dell'ambiente e dei costi per la collettività’, avviando la raccolta differenziata in tutta la città e sostituendo i cassonetti multimateriale con altri monomateriale (plastica, vetro, carta, metalli, indifferenziata)”.

“Poi, come si vede – prosegue la Sansonetti -, nonostante  la cura e l'attenzione dei cittadini nel dividere i rifiuti… tutto viene mischiato e va a finire in discarica”. Il problema, per la Sansonetti, deve diventare “opportunità”: “La vera sfida è quella di cambiare la mentalità di noi tutti, precondizione per un'efficace politica di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La raccolta differenziata deve diventare un'abitudine quotidiana in tutte le famiglie; riciclare carta, plastica, vetro, alluminio, ecc. deve diventare un gesto automatico”.

Per l’esponente Idv, l'obiettivo deve essere quello di cambiare le abitudini e ridurre alla radice la produzione dei rifiuti: “Per questo – spiega - si deve entrare nella scuola primaria e i sindaci hanno facoltà di farlo e promuovere presso i cittadini di domani la cultura dell'impatto zero. Non è un'utopia: ogni giorno nelle nostre case si consumano decine di litri di acqua imbottigliata in plastica, talvolta di qualità inferiore di quella dei rubinetti”.

“Nel fare la spesa – chiarisce - è possibile premiare i prodotti senza inutili imballaggi. I flaconi dei detersivi si possono riempire in negozi specializzati. E così via. Neanche la differenziata spinta porta a porta basta da sola, se non è accompagnata da efficaci politiche di comunicazione e di credibilità politica. Accanto a queste noi realizzeremo un innovativo sistema di incentivazione, premiando i comportamenti virtuosi collettivi con una riduzione della tariffa”.

Da qui, una “proposta innovativa sui rifiuti”: “In tempi di risorse scarse per gli enti locali – asserisce -, è necessario contemplare delle proposte innovative di autoregolamentazione dei cittadini, incentivando processi virtuosi che favoriscano un modo nuovo di stare insieme. L'idea è molto semplice: si tratta di premiare il così detto ‘patrimonio del vicinato’. Si devono individuare dei gruppi omogenei di cittadini/esercenti/artigiani che a seconda dei casi possono coincidere con una zona circoscritta di un quartiere, oppure un gruppo di grandi condomini, oppure un insieme di strade del centro, ecc”.

“A questi gruppi di vicinato – evidenzia la Sansonettifoto sabrina-2 - il Comune concede uno sconto sulla tariffa a fronte del raggiungimento di determinati risultati sulla qualità della raccolta differenziata, sulla riduzione della produzione dei rifiuti e sulla pulizia e il decoro delle rispettive zone. Si stipula cioè un vero e proprio patto tra Comune e le singole micro-comunità, all'interno delle quali tutti gli abitanti sono responsabili”.

Con l’autocontrollo e la “sana competizione sull’eccellenza, per la candidata consigliere dell’Idv, si creerebbero “effetti positivi a cascata”: “Chi è virtuoso – conclude - risparmia denaro, chi non lo è, paga per il mandato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Un'utopia? Una rivoluzione? Non credo: senza cambio di mentalità diffuso non c'è buona politica che tenga. Ci vuole credibilità e fiducia nell'amministrazione è rispetto per i cittadini”.

 

 

 

Le foto della raccolta "differenziata" leccese

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