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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Emiliano con gli agricoltori: "Governo e Ue sono indifferenti al dramma"

Il comitato degli olivicoltori, svincolato da sigle di categoria, ha parcheggiato i trattori in piazza Mazzini. Alle 7 è sopraggiunto il governatore: "La Regione ha fatto sforzi enormi"

LECCE – I trattori si sono incamminati verso il centro storico di Lecce ieri sera, intorno alla mezzanotte. Chi era in giro a tarda ora si sarà imbattuto nell’insolito spettacolo di questi gigantesche macchine da lavoro che spaccavano la città per posizionarsi in piazza Mazzini e dar vita all’ennesimo presidio di protesta.

Insolito, però, fino a un certo punto. La questione xylella, infatti, sta tenendo banco in questi giorni e i riflettori sono puntati sul Salento e sul dramma del disseccamento rapido degli ulivi.

Olivicoltori e associazioni di categoria, insieme ai sindacati, stanno battendo i pugni sui tavoli istituzionali per ottenere fondi utili a riparare ai danni della mancata produzione (pari a 1,2 miliardi di euro) e prevedere un piano di rilancio del comparto. Passando da espianti degli ulivi infetti (4 milioni quelli seccati nel solo Salento) e successivi reimpianti di varietà di pianti tolleranti o resistenti al batterio.

Un comitato di olivicoltori, questa volta svincolato dalla rappresentanza delle associazioni di categoria, ha animato, alle prime luci dell'alba, un presidio ad oltranza nel cuore del capoluogo. I due organizzatori, Mimino Primiceri e Benedetto Accogli, hanno bandito ogni bandiera per portare avanti la protesta in modo autonomo.I trattori resteranno parcheggiati lì ad oltranza, finché le istanze del mondo agricolo non entreranno nell’agenda della politica nazionale e comunitaria.

E già si teme l’ennesima spaccatura nel fronte anti-xylella che vede schierati da una parte il consorzio Agrinsieme, dall’altra il blocco intransigente e critico di Coldiretti. Non si sono invece verificati i temuti blocchi stradali in città ma il presidio rimane per accendere i riflettori dell’opinione pubblica sul grave problema.

A far visita al presidio è arrivato, di buonora, anche il governatore Michele Emiliano che racconta di essere partito alle 5.30 da Bari per testimoniare la propria vicinanza, anche fisica, agli agricoltori locali.

Il video: ingesso notturno dei trattori in città

“Questa è una mobilitazione di tutta la Puglia che non può più accettare indifferenza dell’Unione Europea e del governo rispetto a una tragedia che sta cambiando la vita di migliaia di persone – ha precisato il presidente -. La Regione ha già fatto sforzi enormi, destinando 110 milioni di euro e proponendo un piano triennale da 500 milioni di euro per ricostruire il paesaggio salentino e ridare speranza all’agricoltura del futuro”.

“Questo è ciò che diremo al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che il 24 marzo a Lecce riceverà una delegazione di olivicoltori. Noi non abbandoneremo questo presidio finché le istanze non verranno accolte: noi stiamo facendo la nostra parte; mi auguro che l’esecutivo nazionale faccia altrettanto”, ha concluso Emiliano.

Proteste già annunciate per l'arrivo di Conte e Lezzi

La visita del premier Conte, che poco o nulla ha a che vedere con il dramma della xylella, si preannuncia carica di tensione: domani sarà ad Ecotekne, presso la sede del Cnr dove, ad attenderlo, ci saranno gli agricoltori avvelenati e relative associazioni di categoria.

La giornata di lunedì si teme possa essere altrettanto incandescente: la ministra del Sud, Barbara Lezzi, ha convocato in prefettura tutti gli attori della vicenda, compresi i sindacati che lamentavano di essere stati esclusi dalla partita. E i manifestanti non mancheranno, con i loro striscioni e le bandiere gialle e verdi posizionate in via XXV luglio.  

“Diamo atto al ministro Lezzi di aver convocato i sindacati al tavolo di lunedì pomeriggio; è un segnale di apertura che da tempo attendevamo. Spero che sia il primo passo verso un maggiore coinvolgimento della rappresentanza dei lavoratori nelle strategie di contrasto al disseccamento rapido dell'olivo”, ha commentato a questo proposito la segretaria generale della Flai-Cgil Lecce, Monica Accogli.

“Abbiamo richiesto e salutato positivamente l’utilizzo di uno strumento d’urgenza, quale il decreto legge, per attivare risposte per il contrasto alla xylella e per il sostegno del settore olivicolo, ma non possiamo non rilevare l’inadeguatezza delle risorse stanziate e la assoluta mancanza di un intervento verso quei lavoratori agricoli dipendenti che, a causa della calamità xylella e degli espianti, hanno già perso e perderanno nei prossimi anni giornate di lavoro, contribuzione previdenziale e disoccupazione agricola”, hanno puntualizzato i referenti Cisl e Fai Cisl Lecce, Antonio Nicolì e Gianluigi Visconti.

“Una proposta di modifica della legge 247 del 2007 sulle calamità naturali per consentire il riconoscimento ai lavoratori agricoli dipendenti, ai fini previdenziali ed assistenziali, del numero di giornate pari a quelle accreditate nell’anno precedente è stata presentata al governo dalle federazioni dell’agricoltura di Cgil, Cisl e Uil.  Di misure in tale direzione nel decreto non c’è traccia – hanno aggiunto i due esponenti Cisl -. Questo, insieme ad altro, può diventare un obiettivo condiviso su cui impegnare il ministro Lezzi e tutti i parlamentari del territorio a sostenere una modifica del decreto in sede di conversione o altro urgente provvedimento diretto a questa finalità”.

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