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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Emiliano a Lecce: "Possiamo vincere: Giliberti è una safety car"

Il governatore della Puglia è intervenuto in sostegno di Salvemini: "La città deve essere detonatore di un cambiamento su vasta scala; Carlo è l'uomo giusto"

LECCE - È tutto pronto (o quasi) perché il centrosinistra torni a governare Lecce, al termine di un decennio in cui a farla da padrone sono stati gli avversari capitanati da Paolo Perrone. Del resto, a detta del governatore pugliese, l’idea base della sinistra – quell’attenzione agli ultimi che dovrebbe contraddistinguerla – è facile da proporre all’elettorato. L’empatia può scattare immediata purché, però, i politici tornino a sporcarsi le mani e a spezzare il pane insieme ai cittadini.

Carlo Salvemini, il nome su cui hanno trovato convergenza i movimenti di isprazione civica e il Pd, può dunque vincere le prossime elezioni amministrative nel capoluogo. Parola di Michele Emiliano, intervenuto sul palco dell’hotel Tiziano in suo supporto: “Carlo sii te stesso e riuscirai a conquistare l’anima di questa città. Nel tuo sguardo si legge un autentico desiderio di prenderti cura dei leccesi e appena i cittadini lo capiranno, non ti lasceranno più”.

La Firenze del Sud, storica roccaforte del centrodestra, a detta dell’intellighenzia di sinistra riunita nel capoluogo, sarebbe pronta ad un ribaltone. E questo anche in virtù della candidatura “debole” – a detta di Emiliano – di Mauro Giliberti: un giornalista estraneo alla vecchia scuola di partito, privo di un’esperienza sul campo da esibire e, sostanzialmente, “un nome scelto per risolvere alcuni conflitti interni, una safety car che serve a spegnere i litigi”, ha chiosato il presidente della Regione.

Quest’ansia di cambiamento è confermata dall’aspirante primo cittadino del Pd: “Noto negli avversari una certa stanchezza, tipica di un ciclo politico prossimo alla chiusura”. La parabola discendente del centrodestra aprirebbe quindi le porte ad una stagione nuova, caratterizzata da un inedito slancio partecipativo. “Lecce è il detonatore di un cambiamento che può coinvolgere tutto il Mezzogiorno: di più, la città ha il dovere di diventare vero punto di riferimento per tutta la Puglia in quanto elemento centrale ed identitario”, ha aggiunto Emiliano.

La città, ormai punto di snodo del turismo internazionale, non è però priva di contraddizioni: il contraltare del salotto buono cittadino sono le periferie abbandonate a ben altro destino. “Lecce è una città piena di quartieri complicati – ha confermato il governatore pugliese – e fa i conti con problemi importanti, come la gestione dei rifiuti e la mobilità. La Regione ha fatto la sua parte, intervenendo a salvare la società Alba Service e l’orchestra Tito Schipa. E continua ad occuparsi del Salento a 360 gradi. Centrali sono stati gli interventi in materia di sanità. Basti pensare al lavoro fatto insieme alle associazioni di volontariato per abbattere le liste d’attese per le mammografie; oppure alla creazione del polo pediatrico a Lecce; al percorso di decarbonizzazione ancora in corso ed all’analisi delle discariche alla luce dei preoccupanti dati epidemiologici di cui siamo in possesso”.

Questi risultati, a detta di Emiliano, sono stati raggiunti grazie alla partecipazione dei cittadini. “Il coinvolgimento degli elettori e la costruzione del programma elettorale dal basso non sono fissazioni della sinistra, ma la chiave di volta per rendere più veloce e nitido il cambiamento”. Il medesimo schema dovrebbe essere applicato dal centrosinistra durante le prossime elezioni leccesi. Non a caso Carlo Salvemini, fresco di una sorta di investitura popolare, continua a chiedere sostegno fattivo e l’attivismo dei supporters (“senza il vostro aiuto non potrò farcela”).

“Esiste un’intera generazione di trentenni e quarantenni che merita una chance e io gliela voglio dare – ha puntualizzato -. La principale ambizione di questa campagna elettorale è quindi quella di alzare la testa, diventare esigenti, pretendere di vivere meglio in una città che è stata tirata a lucido per i turisti, ma non si presenta altrettanto ospitale e confortevole per i residenti”.

Secondo il consigliere comunale, sarebbe comunque un errore gettare alle ortiche 10 anni di amministrazione Perrone, senza riconoscerne i meriti. “La giunta ha fatto importanti investimenti nel patrimonio storico e culturale della città – ammette lui – ma senza creare una rete di servizi e infrastrutture utili al bene dei cittadini”. Per non parlare dei provvedimenti addirittura “dannosi”, come il famigerato filobus: “Abbiamo buttato soldi pubblici per un’opera pubblica sostanzialmente inutile”.

Veloce il passaggio sull’iscrizione dell’attuale sindaco nel registro degli indagati nell’inchiesta sull’assegnazione sulle case popolari. “Sono garantisca sempre e comunque – ha spiegato l’aspirante primo cittadino -. D’altro canto, però, da 5 anni non riusciamo a capire se e quanto il settore dell’edilizia popolare sia permeabile a pressioni ed infiltrazioni e, ancora più importante, ci sono troppe famiglie in sofferenza che non riescono ad ottenere un dignitoso alloggio”.

In serata, poco dopo l'incontro, è giunta la replica di Mauro Gliberti. "Il presidente Emiliano, che rispetto, mi ha definito una safety car.  La safety car è un'auto veloce ed affidabile che nelle gare esce in pista per garantire la sicurezza ed evitare l'utilizzo della bandiera rossa. Grazie presidente Emiliano, sono una safety car. La bandiera rossa a Lecce non sventolerà", sono le sue dichiarazioni.

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