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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il governatore al premier: "Su Tap si confronti con Serravezza e i sindaci"

Inviata la lettera alla Presidenza del Consiglio. Dopo l'incontro di ieri a Casarano con Emiliano, l'oncologo ha ripreso a bere

BARI – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inviato a Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio dei Ministri, una lettera per chiedere un incontro ufficiale con una delegazione di sindaci del Salento e con Giuseppe Serravezza, l’oncologo che proprio ieri, su insistenza del governatore ha interrotto lo sciopero della sete intrapreso contro la realizzazione del gasdotto Tap. Il medico continua invece a rifiutare il cibo.

Scrive Emiliano dopo aver ricordato il ruolo di Serravezza come sentinella autorevole per quanto riguarda le emergenze ambientali e il conseguente danno sanitario: “La vicenda dell'approdo del gasdotto su una delle spiagge più belle d'Italia (quella di San Foca, ndr), la totale mancanza di condivisione tra territorio e governo centrale circa la scelta dell'approdo, la sofferenza delle popolazioni locali che, come è noto si oppongono da tempo ad una soluzione francamente incomprensibile, hanno spinto il professor Serravezza a farsi interprete della volontà del territorio di dire basta all'ennesima scelta industriale imposta dall'alto, come quelle, Ilva su tutte, che negli anni hanno, a causa del proprio ciclo produttivo, minato la salute dei cittadini salentini. La prego, presidente, di voler concedere, in tempi rapidissimi, al professor Serravezza ed alla suddetta delegazione di sindaci di spiegarle che una alternativa all'approdo a Melendugno esiste”.  

Nel corso dell'incontro presso l'abitazione dell'oncologo, è stato anche stabilito che se Gentiloni non dovesse accordare l'incontro in tempi brevi, i primi cittadini e lo stesso Emiliano andranno a presidiare Palazzo Chigi fino a essere ricevuti.

Sempre nella giornata di ieri a Serravezza è stato rivolto un appello pubblico da Giorgio Assennato, già direttore dell’Agenzia regionale per l’ambiente. Pur rispettando la legittimità della protesta, l’esperto ha chiesto al medico di non ingenerare nella popolazione la convinzione che la presenza del gasdotto possa essere associata a rischi oncologici.

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