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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Errico pronto al ritiro delle dimissioni. Nuove “bordate” ai dissidenti

Il sindaco termina le consultazioni e valuta la possibilità di assemblare la nuova maggioranza. Pd e Volta la Carta propensi ad allargare solo a forze organiche al centrosinistra. Resta in piedi l'ipotesi di coinvolgere anche i fittiani Di Mattina e Chianella. Replica al vetriolo all'Udc

GALLIPOLI - Il giro delle consultazioni a Palazzo Balsamo volge al termine e il sindaco Francesco Errico sarebbe ormai pronto a ritirare le sue dimissioni. E a dare corpo alla nuova maggioranza e al governo dell’Errico bis. Che potrebbe comunque prendere corpo anche dopo le consultazioni regionali. Il primo cittadino sarebbe pronto a tornare in sella e con una nuova maggioranza “allargata” per mettere in piedi un governo di salute pubblica e portare in porto un programma condiviso. Ma solo se sul patto per Gallipoli ci sarà il crisma sancito anche dalle segreterie provinciali dei partiti. Pd e azzurri di Fitto su tutti. Altrimenti il primo cittadino dimissionario è intenzionato ad andare sino in fondo e confermare il suo intendimento di lasciare la reggenza del Comune. E si andrà tutti a casa. Con la prospettiva della gestione commissariale e del voto anticipato. Il governo Errico bis sembra comunque pronto al varo. Dopo lo strappo con i consiglieri dell’Udc, Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano, e della civica Gallipoli è tua, Christian Carroccia, e le dimissioni, ora il sindaco è impegnato a perfezionare l’accordo per allargare la maggioranza. Mancherebbe ancora qualche dettaglio. Sostanziale.

E mentre i dissidenti restano sugli scudi e hanno attaccato duramente con manifesti e volantini la gestione amministrativa del sindaco dimissionario, resta in piedi l’ipotesi di coinvolgere, anche con un appoggio per ora esterno, i fittiani Toti Di Mattina e Cosimo Chianella. Ma l’intendimento della “vecchia” maggioranza, in particolare una parte del Pd e il gruppo consiliare della civica Volta la carta, avrebbe ribadito la preferenza ad “allargare” la coalizione di centrosinistra coinvolgere solo i consiglieri di minoranza più organici al centrosinistra, come Assunta Cataldi di Tutto Cambia e Rosario Solidoro de I Pugliesi. In entrambe le possibili formulazioni del nuovo governo cittadino dell’Errico bis, bisognerà poi capire la necessità o meno di mettere mano alla giunta, avvicendando assessori e rimescolando le deleghe. E capire anche se rimarrà blindata la postazione del presidente del Consiglio (carica ricoperta da Cosimo Giungato della civica Errico sindaco) che potrebbe invece essere già stata richiesta come postazione di garanzia dalle forze politiche intenzionate a sposare il progetto della nuova maggioranza. Si vedrà. Il tutto mentre il sindaco Errico ha inteso replicare punto su punto alle esternazioni dei dissidenti, Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano, che non sono andati certo per il sottile nella loro ultima uscita oggetto anche di un manifesto pubblico.    

Di seguito il testo integrale della replica al vetriolo del sindaco Francesco Errico che ha inteso rispondere alle accuse mosse nel manifesto e nella nota resa nota dai consiglieri dissidenti dell’Udc 

"Trovo patetico il goffo tentativo di chi, consapevole di aver fatto una mossa avventata, vuol dimostrare prima a se e poi all’opinione pubblica di essere esente da responsabilità per la situazione politica creatasi in queste settimane. Mi spiace, ma l’attuale stato dei fatti ha responsabilità dirette ed è vano voler salvare la propria immagine con comunicati-fiume, appositamente redatti da qualche pennivendolo a gettone, che nulla aggiungono e nulla tolgono a prese di posizione chiare. Più che inerpicarsi in discorsi che ormai incominciano ad annoiare, compresi anche quelli sulle scelte conviviali, che sono personali e quindi non oggetto di discussione, qualche consigliere dissidente dovrebbe spiegare le nobili ragioni che hanno portato a voltare le spalle a quest’amministrazione cercando sponda nella minoranza per mandare a casa il Sindaco a ridosso di un periodo così delicato come la stagione estiva, ben dimostrando il reale amore per la propria città. Spieghino inoltre, questi consiglieri, cosa sia cambiato da quando hanno deciso di tramare per sciogliere il consiglio comunale ad oggi, in cui magicamente c’è ancora tempo e modo per ricucire gli strappi. Sento poi parlare di interessi e convenienze: bene, se si hanno notizie in merito, è dovere denunciare tali fatti agli organi preposti. In caso contrario o si é omertosi, o si é conniventi o si spara nel mucchio solo per generare sospetti. Il tutto stendendo un velo pietoso sull’atteggiamento quotidiano di chi oggi parla ma è solito asfissiare con la sua presenza gli uffici, come mi hanno segnalato per iscritto e verbalmente i dirigenti. La sensazione ormai comune all’opinione pubblica è che ora chi ha voluto sgambettare l’Amministrazione, ci sia un  disperato tentativo di salvare la propria immagine, visto che “l’imboscata” a consiglieri di maggioranza e opposizione per mandarci a casa è caduta nel vuoto. Parlo volutamente di “imboscata” perché quando diversi consiglieri hanno saputo il reale motivo dell’incontro carbonaro, hanno girato i tacchi ed abbandonato la seduta carbonara. In attesa di conoscere le risposte, dando il tempo necessario per trovare qualche fantasiosa ricostruzione, sono io a fare qualche quesito: quale è la vera colpa dell’Amministrazione? L’aver portato a Gallipoli finanziamenti milionari per il rifacimento di via Firenze, del lungomare Marconi, la mobilità dolce della litoranea sud, l’efficientamento energetico, la ristrutturazione del plesso scolastico di via Carducci, la banda ultra larga, il rifacimento della rampa del Castello, riaperto da quest’Amministrazione dopo tanti anni di chiusura? L’aver reso Gallipoli un importante polo culturale, definito il più importante della Regione dall’assessore Barbanente, mandando a regime il Teatro Garibaldi con 220 aperture all’anno, ospitando eventi internazionali come l’Odin Teatret, recuperando il Carnevale, aprendo chiese e palazzi del centro storico con gli Open Days, progettando la “via dell’olio” per far conoscere e rivalutare la Gallipoli sotterranea? L’aver dato servizi per l’offerta turistica, cresciuta in questi anni in modo esponenziale, quali l’attivazione del 118 estivo, l’ideazione del marchio, i parcheggi nell’area portuale, o il presidio di Polizia locale nel centro storico? E mi chiedo ancora se la colpa é sempre e comunque dei primi cittadini e non invece di chi è rinomato per essere stato, in questi anni, un tritura-sindaci. Per quanto mi riguarda, la mia posizione non è cambiata dal giorno delle dimissioni: continua, infatti, l’impegno per portare avanti un programma qualificante per la città, capace di dare risposte condivise dalla cittadinanza. Se vi sarà il necessario supporto a questa visione di crescita, l’Amministrazione avrà modo di continuare a lavorare per il bene della città. Diversamente, le mie dimissioni resteranno tali, perché la mia dignità e il rispetto della mia gente non può essere barattata con niente, nemmeno con una carica autorevole e prestigiosa come quella di primo cittadino”.

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