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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Raccolta differenziata come un boomerang: esposto del Codacons

L'associazione dei consumatori si è rivolta alla magistratura: una gestione inefficace del servizio facilita anche il proliferare delle discariche abusive

LECCE – Il Codacons ha diffidato una serie di amministrazioni comunali, tra cui quelle di Lecce, Lizzanello e Cavallino a provvedere alla “immediata rimozione” dei rifiuti abbandonati in vere e proprie discariche abusive.

Sul diffuso fenomeno l’associazione dei consumatori, rappresentata dall’avvocato Luisa Carpentieri e dal presidente nazionale Giuseppe Ursini ha presentato un esposto alla procura della Repubblica, corredato dalle segnalazioni fotografiche fornite da alcuni cittadini.

Secondo il Codacons esiste una stretta correlazione tra la gestione della raccolta differenziata da parte delle istituzioni locali e il proliferare delle discariche abusive alle quali farebbero ricorso non solo gli incivili ma anche gli evasori della tassa sui rifiuti. Per accedere al sistema di raccolta porta a porta, infatti, è necessario essere in regola con il pagamento della tassa.

Da una parte, quindi, “non vi può essere, infatti, nessuna giustificazione morale ed economica che ci costringa a sopportare questo sconcio maleodorante e altamente pericoloso per la salubrità dei luoghi, soprattutto in vista della ormai imminente stagione estiva", dall'altra "non può però sottacersi come tale situazione sia stata determinata dalla inciviltà di molti cittadini ma anche dalla assoluta incapacità dei Comuni (Lecce in testa) di gestire i rifiuti urbani con l’introduzione della raccolta differenziata, con la ulteriore non felice conseguenza che la Tari da occasione di risparmio per i contribuenti sta divenendo sempre più un balzello esoso ed insopportabile”.

Il Codacons ha chiesto alla magistratura leccese di accendere un faro sull’intero sistema di gestione dei rifiuti perché la convinzione è che il contenzioso giudiziario tra aziende e amministrazioni, che si ripercuote sulle tasche dei cittadini, sia stato favorito dalla stipula di contratti molto discutibili avallati dai dirigenti pubblici. 

Il sindaco di Lizzanello

Sulla questione è intervenuto il sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, uno dei comuni tirati in causa dal Codacons insieme a Lecce e Cavallino: "Spero si faccia sul serio, che non sia la solita propaganda autoreferenziale. Sorprende che l'esposto riguardi solo tre comuni su centodue. Per affrontare il diffuso problema del lettering a Lizzanello abbiamo due linee di intervento: creare una nuova consapevolezza civica e reprimere chi viola le norme ambientali. Abbiamo pertanto organizzato corsi di formazione presso le nostre scuole, per spiegare che il rifiuto domestico non è più qualcosa della quale disfarsi immediatamente o conservare nella parte meno igienica di casa. Bisogna conviverci. Cambiare questa consapevolezza nei cittadini è la sfida più importante".

Il primo cittadino sottolinea la mancanza di risorse adeguate per contrastare l'inciviltà: "La repressione non è mai sufficiente, per via delle poche risorse (economiche e umane) di cui disponiamo ed in funzione di un fenomeno straordinario nella sua portata emergenziale. La nostra campagna, come quella di tutti i comuni della cinta leccese, unisce il nostro territorio con quello di Lecce, si tratta dell'area con maggiore densità abitativa della provincia, quindi, per controllarla avremmo bisogno dell'esercito non di pochi vigili urbani. Non sono sufficienti le continue ordinanze, né i controlli che vengono fatti aprendo le buste dei rifiuti abbandonati. Lo stato centrale deve iniziare a trasferire risorse anche ai comuni, oltre che alle banche".

Infine un affondo politico: "La nostra regione ci impone un sistema di rifiuti pessimo con conseguenze drammatiche sull'economia locale e ne sanno qualcosa i miei concittadini. La differenziata, anche la più spinta, non fa risparmiare se non esistono spazi di conferimento vicini. Sia chiaro che io non chiederò un euro ai miei concittadini per rimuovere quei rifiuti segnalati nel vostro esposto, andrò a chiederli, spero con l'aiuto dei miei colleghi sindaci, prima a Bari e poi a Roma".

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