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Falda di Corigliano: Manni scrive a governatore Vendola

Ben trenta associazioni, riunite nel coordinamento civico, attraverso il consigliere regionale, chiedono a Vendola un incontro: sotto accusa la discarica sulla falda acquifera di Corigliano

CORIGLIANO D'OTRANTO - Trenta associazioni di cittadini, riunite nel coordinamento civico per la tutela del territorio e della salute contro la discarica programmata dalla Regione a Corigliano d'Otranto, in una zona che insiste su una importante falda acquifera. Piero Manni, consigliere regionale uscente, scrive a Nichi Vendola, ponendo alla sua attenzione il problema e riassumendo sinteticamente la questione: "Il territorio in questione - spiega - è interessato da una accentuata carsicità, ed in particolare da inghiottitoi o voragini che direttamente mettono in comunicazione il suolo con la falda acquea; proprio sotto la programmata discarica la falda ha il suo punto più profondo, 105 metri. Da tale falda l'Acquedotto pugliese emunge, tramite 30 pozzi, circa l'80% del fabbisogno idrico dell'intera Provincia".

"C'è un fenomeno di scambio tra le falde, anche di diverse profondità - prosegue Manni -, a causa della presenza di discontinuità tettoniche e che nel territorio in questione sono presenti alcune faglie che costituiscono il bordo orientale della Serra di Corigliano, con numerose fratturazioni dei corpi rocciosi in grado di costituire facili vie di scambio tra le falde poste a vari livelli".

Esistono, inoltre, due studi scientifici del 2005, in tempi successivi alla programmazione della discarica, condotti dal Cnr, a firma del Professor Cotecchia e dall'Università del Salento, a cura del Professor Sansò, che "evidenziano senza ombre di dubbio l'estrema vulnerabilità della falda acquifera a Corigliano e la grande permeabilità delle rocce sottostanti al sito scelto come discarica. Si tratta di studi assolutamente autorevoli e indipendenti, dei quali non si è potuto tener conto al momento della localizzazione della discarica".

La questione è stata anche oggetto di una audizione nella IV Commissione consiliare, con la partecipazione dell'assessore Introna e dei tecnici della struttura: "I tecnici - ricorda Manni - non hanno ritenuto di tener conto degli studi e approfondimenti intervenuti successivamente alla decisione ed hanno rifiutato di rimettere in discussione tale decisione. Ora, a nome e per conto del Coordinamento delle 30 associazioni, ti chiedo di voler incontrare, nel primo mese del tuo secondo mandato di Presidente, i tecnici del Coordinamento insieme a quelli della Struttura regionale".

Manni chiarisce che il coordinamento considera "imprescindibile" la presenza del governatore Vendola, in quanto fortemente preoccupato che Vendola non sia stato "adeguatamente informato della questione".

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