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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Fasano dopo la sua sospensione. “Palomba ha abusato della sua autorità”

Spiegate le ragioni del ricorso contro l'applicazione della legge Severino. "Sospeso in maniera illegittima prima della convalida"

GALLIPOLI – A pochi giorni dalla celebrazione del primo Consiglio comunale, fissato per mercoledì prossimo a palazzo di città, Flavio Fasano, sospeso dalla carica di consigliere comunale su indicazione della prefettura, lancia la sua battaglia amministrativa e giudiziaria. E ribadisce l’illegittimità, a suo dire, del provvedimento notificato il 3 agosto scorso e già impugnato con un ricorso presso il Tribunale civile di Lecce che sarà discusso il prossimo 17 agosto dinnanzi al giudice Piera Portaluri. Va giù duro Fasano che non disdegna di annunciare di riservarsi di agire nelle sedi competenti e giudiziarie contro la decisione assunta e sottoscritta dalla Prefettura e accolta repentinamente dall’amministrazione comunale e con la quale di fatto il già candidato sindaco di Gallipoli Futura non è stato convocato alla seduta dell’assise comunale nella quale sarà da subito sostituito, non senza disagio, dalla neo consigliera nominata come supplente, Mina Della Ducata.

“Se il prefetto Palomba è stato intempestiva ad emanare quel provvedimento di sospensione illegittimo” tuona Fasano, “il sindaco Minerva è stato ancor più repentino ad andare oltre quell’atto. Basti pensare che io non ho avuto la convocazione per il Consiglio comunale, perché il prefetto ha deciso che io sono sospeso. Ma per essere sospeso” chiarisce puntiglioso Fasano, “qualora io meritassi tale sospensione, io devo essere prima convalidato. E la convalida secondo la legge nazionale, e forse il prefetto questo non lo sa, la definisce l’organo nel quale il consigliere viene eletto. Non è mai accaduto che il titolare dello jus ad officium venga sospeso anche quando non si trovi, come nel mio caso, nelle condizioni di ineleggibilità”. Fasano ribadisce con convinzione che in nessun caso lui risulta o risultava ineleggibile “non avendo alcuna condanna passata in giudicato”. In altre parole per l’ex assessore provinciale la convalida come consigliere eletto potrebbe essere negata solo a chi si trova nelle condizioni di ineleggibilità, e questo non sarebbe il suo caso visto che è stato regolarmente candidato e anche proclamato tra gli eletti e sarebbe dovuto quindi essere convocato per la prima seduta del Consiglio nell’ambito della quale si procederà alla convalida degli eletti. “Al di là della incostituzionalità della Legge Severino e dalla illegittimità del provvedimento a mio carico che dimostreremo con il ricorso presentato” evidenzia Fasano, “c’è da dire che il prefetto ha abusato delle sue prerogative e non doveva emettere quel provvedimento e a tal proposito avevo scritto a Palomba il 24 giugno scorso ponendo a corredo il parere dell’avvocatura generale dello stato nella vicenda analoga che ha interessato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e per la quale non sembra che la legge preveda la sospensione dalla carica nel caso di condanna che precede l’accesso alla carica elettiva per cui ci si candida. Ecco da qui anche il paradosso” aggiunge Fasano, “di ritrovarmi sospeso da una carica che ancora non ho acquisito, ovvero che non è stata convalidata dal Consiglio”.

L’ex candidato sindaco di Gallipoli Futura ha quindi ricostruito i passaggi della sentenza di condanna in primo grado a 3 anni e 2 mesi nel filone dell’inchiesta partito dal processo “Galatea 2” (che oltre all’esito del giudizio d’appello che verrà, annovera anche un istanza per la correzione dell’errore materiale riportato nella sentenza di primo grado che innalzava erroneamente la pena a 3 anni e sei mesi), ha rammentato l’annullamento della Cassazione della condanna dei suoi coimputati, e spiegato nel dettaglio le ragioni alla base del ricorso contro la sospensione dalla carica di consigliere palesando i vizi materiali e sostanziali a suo carico. “Non so come definire questa solerzia del prefetto e del sindaco Minerva” conclude Fasano, “se si tratta di accanimento o eccesso di zelo o di benevolenza nei miei confronti. Di certo questa vicenda dimostra che anche prefetti e magistrati sbagliano e che la loro rispettosa autorevolezza dipende da come agiscono e non dalla semplice carica ricoperta che li porta a creder di poter disporre della vita altrui con decisioni autonome. La mia battaglia andrà avanti, e credo nel buon esito del ricorso e nel mio rientro nel consiglio comunale”. Il cauto ottimismo palesato da Fasano sull’accoglimento del ricorso si basa sull’inapplicabilità richiamata della Legge Severino sul caso specifico che lo riguarda e anche su un precedente che ha interessato nel settembre 2015 la vicenda di Gabriele Abaterusso e che ha visto il Tribunale civile di Lecce, alla luce del giudizio pendente sulla incostituzionalità della legge, rivedere la sospensione dalla carica elettiva. “Non aver voluto posticipare di qualche giorno la seduta del consiglio comunale per consentire la valutazione del ricorso che potrebbe riammettere Flavio Fasano, è stata da parte del sindaco Minerva un’offesa nei confronti della nostra associazione” chiosa il presidente di Gallipoli Futura, De Tommasi, “noi comunque andremo avanti con la nostra attività sociale e politica, faremo un’opposizione ferma e accorta e utilizzeremo tutti gli strumenti di indagine per il controllo dell’attività amministrativa con interrogazioni, interpellante e mozioni”. 

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