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Sabato, 20 Aprile 2024
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Febbraio, la differenziata risale: ora bisogna evitare la stangata ecotassa

Dal 31 per cento di gennaio al 62 attuale. Ma si deve arrivare a 65. L'assessore Guido contro gli evasori: "Autodenunciatevi e contribuite"

LECCE – A dicembre la percentuale era scesa addirittura al 31 per cento. Ma questo, spiega l’assessore alle Politiche ambientali al Comune di Lecce, Andrea Guido, nel momento in cui una carenza di strutture in Puglia non ha consentito di conferire l’organico nei centri di compostaggio. “Il dato – aggiunge – dimostra chiaramente che, quando gli impianti di recupero della frazione organica sono disponibili, la città non ha problemi nel raggiungere le percentuali previste”. A febbraio, invece, si è risalita la china. Fino a quota 62 per cento. Un bel balzo, certo. Ma bisogna salire ancora, fino al 65 per cento. E’ questa, infatti, la percentuale necessaria per evitare la stangata dell’ecotassa regionale.

A dicembre c’erano stati interventi di manutenzione e si erano anche raggiunte la capienze massime settimanali negli impianti di compostaggio. E l’organico non conferibile aveva trascinato al ribasso la raccolta differenziata leccese. “Nel mese scorso, invece, riuscendo a conferire attraverso l’utilizzo simultaneo delle cinque piattaforme in maniera regolare, abbiamo raddoppiato il risultato”, spiega l’assessore. Ecco perché, a suo avviso, le colpe sono da imputare a una “mancata programmazione della Regione Puglia”.

“A Bari – aggiunge Andrea Guido - nessuno ha mai fatto la semplice addizione di tutte le tonnellate di umido prodotte giornalmente da tutti i comuni e non l’ha mai confrontata con la capienza reale degli impianti che essa stessa predispone e autorizza. E questo, insieme ad una definizione calmierata delle tariffe, si sarebbe dovuto fare prima dell’adozione del Piano regionale dei rifiuti che ha imposto a tutti i comuni pugliesi l’avvio del sistema di raccolta porta a porta degli Rsu”. “Non mi stancherò mai di denunciare tutto questo”, sottolinea.

L’organico rappresenta circa il 35 per cento dei rifiuti solidi urbani. Lecce ne conferisce 52 tonnellate al giorno presso quattro dei cinque impianti regionali. Dodici tonnellate vanno nelle Cave Marra di Galatone, 20 presso la Tersan Puglia di Modugno, 5 nell’Aseco di Ginosa e 15 tn nella Ionica servizi di Noci. E quando sovviene un problema tecnico in anche uno solo degli impianti, l’impatto è evidente. I mezzi restano carichi di materiale umido e non possono neanche tornare in città per effettuare il nuovo ritiro.

“La percentuale odierna del 62 per cento - continua Andrea Guido - indica in ogni caso che ci sono ancora dei problemi da risolvere”. Riassumibili con poche parole: “Pigrizia e negligenza, abbandoni ed evasione tributaria”.  

DSCN5079-3-2Qualche esempio? “Molti cittadini aspettano il giorno del ritiro della frazione del secco residuo per disfarsi di tutti i rifiuti indifferenziati accumulati in casa”, spiega l’assessore. “Altri, specie tra coloro che usufruiscono del servizio dei carrellati condominiali, non tengono conto della destinazione dei vari contenitori in termini di frazione conferendo il materiale indifferenziato dove capita”.

In questo modo, si obbliga la ditta Monteco a interrompere la raccolta e a convocare vigili e ispettori ambientali per le verifiche. “Occorre tenere presente che in questi casi non è la ditta che genera disservizio non rispettando il calendario del ritiro, come spesso viene denunciato, ma sono questi cittadini che impediscono ad essa il regolare e puntuale ritiro delle frazioni”, precisa l’assessore.

Dulcis in fundo (si fa per dire), gli abbandoni. “Coloro che non pagano il tributo comunale non hanno diritto al servizio e, anziché, da bravi cittadini e contribuenti, autodenunciarsi e mettersi in regola, preferiscono abbandonare per strada o in campagna i loro rifiuti che, ovviamente non sono differenziati. Un piccolo sforzo da parte di questi leccesi - conclude l’assessore - e possiamo fare un sostanzioso e ulteriore passo avanti. L’obiettivo, oggi, è dietro l’angolo”.

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