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Filobus, la satira del Pd su Poli Bortone e Perrone

Lei come Wonder Woman, lui come l'Uomo Ragno, all'epoca del giro di prova sulle strade di Lecce sindaco e vicesindaco. Ma oggi presi di mira da Pd cittadino che denuncia i mille giorni di ritardo

LECCE - Abbiamo avuto la semplice idea di iniziare a contare i giorni di ritardo sull'inaugurazione del filobus a Lecce, mai immaginando che il conto alla rovescia verso il millesimo giorno (domani), riscuotesse nei lettori di LeccePrima, tv e giornali, poi, nella politica cittadina, tanto accoramento verso un clamoroso fallimento che mai avremmo voluto si verificasse. Tant'è. La frittata e fatta.

E così questa mattina, il centro sinistra, all'opposizione a Palazzo Carafa, ha preso la palla al balzo ed ha organizzato una conferenza stampa nella sede di via Tasso per esprimere tutto il suo dissenso, satira compresa, riguardo alla faraonica opera che non parte. Ordine del giorno: "Mille giorni di ritardo, buon compleanno filobus". E poi un manifesto con la faccia del sindaco Paolo Perrone vestito da Uomo ragno che si dimena tra i cavi elettrici e Adriana Poli Bortone, con l'abito di Wonder Woman, che scruta i suoi balzi.

"Oltre il danno, la beffa - ha esordito il capogruppo all'opposizione Antonio Rotundo - perché oltre a contare 1000 giorni di ritardo su un'opera pubblica, a firma del Comune di Lecce, che sarà ricordata negli annali come la più grande e la più costosa degli ultimi trent'anni, pochi sanno che dal 2005 la nostra amministrazione comunale paga un mutuo annuale contratto fino al 2019 con la Banca europea degli investimenti, di 829mila euro, di cui 275mila euro sono di interessi. Tutto questo per realizzare il progetto filobus che non parte".

"All'ingegner Pasquale Borelli, nominato da Sgm direttore di esercizio del filobus, l'esperto che ha redatto la relazione sui costi per l'avvio e il mantenimento del progetto, consegnata poi alla società compartecipata del Comune a ottobre dello scorso anno - ha spiegato Rotundo - ho chiesto semplicemente a che punto siamo. Bene, per avviare la giostra servono 500mila euro, oltre al denaro che si continua a pagare per il mutuo, ma poi i costi gestionali del servizio filobus sono di 1.252 euro all'anno, in altre parole di 100mila euro al mese. E a carico di chi sarà questa spesa? Ma la domanda che ora ci poniamo è anche un'altra: ma chi ha progettato il filobus a Lecce, lo ha fatto senza sapere quanto sarebbe costato ai cittadini mantenerlo? Ecco perché oggi chiediamo all'amministrazione Perrone di fare chiarezza sullo stato delle cose".

"Questo progetto è un disastro - ha concluso - perché per entrare in equilibrio di esercizio dovrebbero salire sui filobus almeno 16mila passeggeri all'anno, con proventi di ticket che dovranno attestarsi intorno al 35 per cento".

Fa eco al Pd anche il circolo di Rifondazione comunista: "La settimana scorsa è stata annunciata la messa in esercizio del nuovo (ma già vecchio) filobus - si legge in una nota - ma questo tipo di annunci (inizio lavori, corse di test, inaugurazioni) hanno riempito le ultime campagne elettorali salvo poi essere puntualmente disattesi".

"Rifondazione ricorda ai leccesi - continua il comunicato - che quest'opera, ad onor del vero figlia dell'Amministrazione Poli, oltre ad aver sfregiato il volto di Lecce con una serie di orribili pali neri ed una ragnatela di cavi da far invidia all'Uomo Ragno è costata ai contribuenti 22 milioni di euro ( quasi 6 direttamente dal Comune, gli altri suddivisi tra aiuti statali e regionali)".

"Rifondazione vorrebbe ricordare all'Assessore Ripa il significato dell'espressione "Mobilità partecipata" che non vuol dire come lui sostiene "io presento il progetto e poi eventualmente ascolto cittadini ed associazioni per valutare qualche modifica"; bisogna forse ricordare all'assessore - conclude la nota - che quei 22 milioni di euro vengono dritti da quei cittadini contribuenti che lui snobba e che avrebbero più che diritto a partecipare alla progettazione della mobilità in città".

E Italia dei valori organizza una manifestazione

"E venne il grande giorno l'11 maggio del 2007. Mesi e mesi di lavoro per scavare fossati ai bordi delle strade e piantarvi totem neri per poi stendere sospesi nel cielo di Lecce tiranti d'acciaio. La metropolitana di superficie, la metropolitana della discordia, ha fatto il suo giro inaugurale. Solo un giretto, tanto per capire cos'è, dove andrà, cosa farà". Questo il commento degli esponenti di Italia dei valori, che preannunciano per domani una manifestazione, alle 12,30, presso piazza del Bastione.

"C'è il sindaco Adriana Poli Bortone, c'è il vicesindaco e candidato alla sua successione, Paolo Perrone, c'è l'assessore Gianni Peyla. Sono le 15, minuto più minuto meno. Ci sono decine di giornalisti, cameraman, fotografi che si accalcano vicino all'ex caserma dei vigili urbani in viale De Pietro. Lì staziona maestoso il prototipo della Van Hool, azzurro. Il colore è stato scelto direttamente dal sindaco Poli Bortone in persona"... E non ditemi che non ho buon gusto" disse qualche tempo fa. Parte il giro per un quarto di perimetro cittadino, ed è tutto uno scatto di flash e di riprese televisive. Quando tutto sarà pronto, circoleranno dodici mezzi per tre linee che copriranno più di 26 chilometri, per 67 fermate. Già quando sarà tutto pronto".

"E' questo lo specchieto per le allodole dei nostri amministratori comunali", dicono ancora da Idv. "Una serie di giunte di centro destra che fa dei progetti sballati e sovradimensionati per la nostra città e neanche li porta a compimento. Sì, perchè l'utilizzo dei fondi messi a disposizione della legge 211 del 1992 per le infrastrutture e cofinanziati con fondi dell'Unione Europea, hanno prodotto una proliferazione di progetti, spesso di dimensioni tali da essere poco giustificabili per le realtà che le proponevano. Metropolitane o sistemi di trasporto costosi o complessi con impatti visivi a volte devastanti in città generalmente di media dimensione, con un traffico che non ne giustificava la spesa di costruzione e poi di gestione".

"Oggi ci svegliamo dal sogno patinato della campagna elettorale e cosa vedono i cittadini Leccesi? Nulla di nulla. Siamo quindi qui a festeggiare una infelice ricorrenza per la nostra città, i 1000 giorni trascorsi dall'ipotetica prima corsa del filobus, progettato per servire la città e i cittadini e servito, almeno fino ad oggi, nella migliore delle ipotesi, solo a fornire lavoro a qualche fortunato e a raccogliere un po' di consenso elettorale", conclude Idv.

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