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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Fli ammonisce gli aspiranti al Terzo polo: "No agli individualismi"

Il partito di Fini, sempre più insofferente, richiama gli aspiranti alleati alla messa al bando dei protagonismi. Sullo sfondo i dissidi nell'Udc e la presunta aspirazione di Paolo Pagliaro ad un seggio in Parlamento

LECCE - Se nel centrosinistra l'aria è sempre più tesa in vista delle primarie del 22 gennaio e nel centrodestra l'incognita Poli Bortone si pone ancora come la variabile maggiore per la previsione degli scenari politici futuri, il Terzo polo non se la passa molto meglio. Dapprima accreditato come il contenitore di un'alternativa politica che potesse mettere in crisi i due principali schieramenti, rivelandosi per lo meno determinante per la vittoria dell'uno o dell'altro, il Terzo Polo sembra ora una  zona di transito dove nulla può essere considerato definitivo. 

L'Udc, numericamente la forza più rilevante, sembra da un lato concentrato su un dissidio interno per la segreteria cittadina - che Totò Ruggeri ha avocato solomonicamente a sè per stemperare la contesa tra Wojtek Pankiewicz e Andrea Corvaglia, entrambi aspiranti alla carica -, dall'altro non pare intenzionato ad accelerare i tempi, probabilmente perchè interessato ad aspettare la conclusione della vicenda delle primarie del centrosinistra. 

Futuro e libertà è il soggetto politico che si comporta in maniera più coerente con il disegno politico del Terzo polo, ribadito anche a Lecce durante la visita congiunta di Fini, Rutelli, Lombardo, Casini nella convention per il Mezzogiorno: alternativi alla destra quanto alla sinistra. Forse è anche per questo che si spiega l'intervento odierno del coordinatore provinciale, Paolo Pellegrino, che sottolinea il senso di responsabilità del suo partito a fronte delle voci delle ultime ore che farebbero emergere degli individualismi poco conciliabili con lo spirito della coalizione. 

"Basti pensare che nel capoluogo salentino abbiamo in più di un’occasione responsabilmente compiuto un passo indietro, dando la nostra piena disponibilità affinchè fossero i movimenti territoriali ad esprimere il candidato sindaco. Ciò, ovviamente, non perché non avessimo – e non abbiamo – uomini e donne in grado di ambire a questo ruolo raccogliendo il giusto consenso, ma perché è giusto preferire sempre il bene comune alle legittime aspirazioni di parte". Chiaro il riferimento a Paolo Pagliaro, presidente di Alleanza per il Salento, che sia in un incontro leccese - quello della settimana scorsa con il Pdl -, sia in uno romano con Gianfranco Miccichè e Adriana Poli Bortone, avrebbe rivendicato per sè un seggio al Senato

Ricostruzione smentita dal diretto interessato, che ha confermato sì il viaggio a Roma - dove ha incontrato non solo Miccichè ma anche quelli con Cesa e Fitto nell'ambito di un sondaggio esplorativo - ma ha rovesciato la prospettiva: sarebbe stata la senatrice ad offrire il proprio seggio, non intendendosi ricandidare, in cambio del sostegno di Alleanza per il Salento nella corsa a sindaco. "Non ho mai chiesto di fare il parlamentare a nessuno, anche perchè con questa legge elettorale non mi interessa quel ruolo" ha precisato Pagliaro che ha poi aggiunto: "Ma io non posso sostenere il sindaco di alcune scelte del passato censurabili. Mi può persino offire uno scambio alla pari Mediaset-Telerama. Con Io Sud si ragiona bene di principi e di politica sul regionalismo, il federalismo, il meridionalismo, la regione Salento, ma si potrà andare oltre solo se sostituiranno ai rancori del passato il revisionismo della recente storia leccese"

"La costruzione del Terzo polo - chiarisce Pellegrino - necessita di senso di responsabilità e di ulteriori dosi di pazienza. Del resto, se si vuole dare vita, tutti insieme, all’unico progetto strategico in grado di superare la vuota contrapposizione tra poli che ha portato ai problemi in cui versa drammaticamente il nostro Paese e tante sue amministrazioni, c’è bisogno di mettere da parte divisioni individualistiche per fare gioco di squadra".  

 

 

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