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Fogli di via dopo la contestazione No Tap a D'Alema, ma lui chiede la sospensione

Notificati alcuni provvedimenti ad attivisti che a metà ottobre presidiarono un circolo Arci dove era stato invitato l'esponente politico

LECCE – Lo hanno contestato in maniera plateale per le sue posizioni sul gasdotto Tap – che tempo addietro definì “un semplice tubo” –, ritenendolo ingranaggio di quei poteri forti che nel tempo hanno imposto la realizzazione della contestata infrastruttura, ma dopo la notifica di alcuni fogli di via ad attivisti No Tap lo stesso Massimo D’Alema ha chiesto al questore di Lecce di sospendere i provvedimenti, con decorrenza immediata.

L’esponente di punta di Liberi e Uguali, possibile candidato in Puglia alle prossime elezioni politiche (lo ha sempre fatto in un collegio salentino), interviene sulla vicenda che lo vide coprotagonista il 16 ottobre scorso quando rispose all’invito di Arci Lecce a partecipare ad un incontro per la celebrazione del centenario della Rivoluzione Russa. In quell’occasione un gruppo di manifestanti No Tap, dopo che gli fu impedito di entrare in sala per leggere un documento, sostarono per tutto il tempo all’esterno del circolo intonando slogan: alla fine dell’appuntamento D’Alema fu costretto a uscire da una porta secondaria.

Su quell’episodio, come annunciato quella sera stessa dalla questura di Lecce, sono stati fatti degli approfondimenti che hanno portato all’emissione di alcuni fogli di via per manifestazione non autorizzata: in pratica i destinatari, residenti in altri comuni, non posso accedere al territorio del capoluogo per i prossimi tre anni. Per D’Alema, per Ernesto Abaterusso, capogruppo in Regione, e per Salvatore Piconese, coordinatore provinciale, si tratta di una “misura repressiva che deve essere valutata meglio”.

“Non ci sembra – spiegano i tre in una nota - che in quella occasione siano stati commessi dei reati. Proteste, forse esagerate, ma nulla di più. Atti di questo tipo devono essere certamente stigmatizzati, ma il nostro compito è e deve essere quello di riportare tutto sul piano del dialogo e del confronto”. La richiesta degli esponenti politici è quella di sospendere i provvedimenti, in particolare per coloro che “hanno la necessità di recarsi nel capoluogo per motivi di lavoro o per motivi personali, riguardanti l'assistenza e la cura dei propri familiari”.

Da aggiungere altri fogli di via – questa volta dal territorio di Melendugno - sono stati notificati per episodi precedenti, come i blocchi stradali durante la movimentazione degli ulivi espiantati nel cantiere di San Basilio. 

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