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Frattura a sinistra per le elezioni. Scorrano: “Noi parte integrante di Lbc”

Il segretario provinciale di SI chiarisce la posizione del partito alla luce della replica delle tre civiche legate a Salvemini

LECCE – La frattura a sinistra tra la coalizione a sostegno della ricandidatura di Carlo Salvemini e l’asse confluente in Lecce Bene Comune segna ancora il passo. E dopo la puntuale presa di posizione delle tre liste civiche legate all’ex sindaco, Lecce Città Pubblica, Una buona storia per Lecce e Idea per Lecce, che hanno ritenuto alquanto “maldestra” la ricostruzione fatta in conferenza stampa dai referenti di Lbc, Sinistra Italiana e Rifondazione comunista, proprio dalla segreteria provinciale di SI, è arrivato un ulteriore “chiarimento” sull’annosa e controversa fase di interlocuzione in vista delle prossime elezioni amministrative. Un approccio di dialogo e confronto pur avviato dalle tre civiche con Mdp-Articolo 1 e con Lecce Bene Comune, ma al momento frenato proprio dalle pregiudiziali personali e pre politiche, poste come paletto invalicabile da Salvemini, e dalla contrapposizione dialettica a distanza rinvigorita dopo la conferenza stampa di sabato mattina.         

“Mi preme chiarire, in qualità di segretario provinciale, la posizione di Sinistra Italiana” ammonisce Danilo Scorrano, “noi siamo parte integrante di Lecce Bene Comune, i nostri compagni sono i protagonisti insieme a tanti altri di una esperienza nella dimenticata periferia leccese di iniziative di mutualismo che vanno dal doposcuola di quartiere, alla biblioteca di comunità, all'università di strada. Fanno parte degli organismi direttivi e sono soci dell'associazione. Pertanto, dire che Sinistra Italiana e Mdp sarebbero state ben accette se svincolate da Lecce Bene Comune significa provare a rompere un fronte che lavora in città, per renderla migliore, a favore delle classi sociali più disagiate per 365 giorni all'anno. Non possiamo accettare, inoltre” incalza il segretario di Sinistra Italiana, “che ci si dica con chi e con quali simboli presentarci. Sinistra Italiana non fa più parte di LeU da un pezzo per decisione della sua assemblea nazionale. Non può essere messa in discussione l'autonomia delle scelte di un partito, che si è sforzato di fare un lavoro di ricucitura delle anime della sinistra, perché ritiene che l'avversario da combattere sia la becera destra che per decenni ha governato, con i sistemi e i risultati che conosciamo in questa città. Evidentemente, alle ragioni politiche che abbiamo messo sul tavolo, sono prevalse le ragioni personali e pre-politiche, così come definite dal sindaco uscente” conclude Scorrano, “ora valuteremo nelle prossime ore la nostra partecipazione alla vita politica della città. La nostra presenza è assicurata nelle forme più varie, che non necessariamente si esauriscono con la presenza su una scheda elettorale. Il nostro concetto di politica vola più alto”.

Tornando sui concetti già espressi anche in sede di conferenza stampa e ad ulteriore chiarimento della posizione nei confronti dell’area del centrosinistra leccese, Scorrano ha voluto ulteriormente esplicitare la posizione del partito. “Abbiamo, a più riprese, ribadito che ci fosse la necessità di parlare di programmi e progetti per la città, come metodo per la definizione di alleanze, che potessero farsi interpreti di un nuovo modello di comunità e  mettessero in agenda prioritariamente i temi dell'ambiente, della mobilità sostenibile, del welfare, dei diritti con particolare attenzione alle fasce più deboli e alle periferie” ribadisce Scorrano, “ed è su questi argomenti che abbiamo espresso parere critico ai diciotto mesi di amministrazione Salvemini, pensando che si potesse fare di più e meglio. Anche su temi, rivenienti dal panorama internazionale e nazionale, che una città capoluogo non può trascurare per le ricadute che avranno sul proprio territorio, vedi Tap e decreto sicurezza, per fare due esempi” aggiunge il segretario di Sinistra Italiana, “non c'è stata una presa di posizione netta e chiara di contrarietà. Da qui la disponibilità ad un dialogo con le liste più vicine a noi che stanno con  Salvemini e la disponibilità ad un sostegno condizionato a scelte programmatiche che spostassero l'asse della coalizione a sinistra. Vista, peraltro, l'esperienza del Patto per Lecce miseramente fallita per le inevitabili differenze su come gestire la cosa pubblica, nonché le differenze di tipo ideale e valoriale tra le varie componenti. Non ci convince il modello Emiliano, tanto da essere forza di opposizione in regione Puglia” conclude Scorrano, “abbiamo, per questo motivo, noi che spesso veniamo accusati di dividerci su tutto, unito le forze della sinistra presenti in città con l'intenzione di bilanciare una coalizione che si allargava sempre di più nella direzione del centrodestra”.

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