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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Centrodestra diviso. Congedo: "Io come candidato? Mai fatto mistero"

La sconfitta di Mauro Giliberti viene letta in maniera assai diversa dalle varie forze politiche. E Pagliaro replica a Porta a Porta

LECCE – Nel centrodestra continuano le analisi, e spesso le polemiche, sull’esito del voto amministrativo che ha sancito anche la clamorosa sconfitta a Lecce, amministrata ininterrottamente dal 1998.

La dialettica vibra essenzialmente su due assi, quello tra Forza Italia e Direzione Italia e quello tra quest’ultimo movimento e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale partito che questa mattina ha svolto una riflessione sull’esito elettorale in tutta la regione. Vi ha partecipato anche Erio Congedo, consigliere regionale che proprio di recente ha formalizzato il suo passaggio dal movimento di Fitto al partito della Meloni.

“Senza minimamente mettere in discussione la figura e le qualità di Mauro Giliberti – ha commentato Congedo - ho sempre sostenuto l’opportunità di una candidatura per Lecce in continuità con la storia di vent’anni di buon governo e di successi della classe politica del centrodestra raggiunti talvolta anche in controtendenza al dato nazionale e regionale; di tanto sono testimoni autorevolissimi esponenti di Direzione Italia”.

L’intervento dell’esponente della destra è scaturito dalla nota nella quale Ignazio Zullo, capogruppo di Direzione Italia: “Il collega Congedo, come ognuno di noi nel proprio contesto geografico,  ha vissuto in prima persona, in Direzione Italia, l'andamento dei lavori preliminari alla formazione delle liste elettorali e alla scelta del candidato Sindaco. Il percorso che ha portato alla scelta di un candidato terzo e civico è noto dall'inizio e non può essere disconosciuto a risultato ottenuto. É noto a tutti che al tavolo delle trattative Direzione  Italia ha proposto prima le primarie, quando ha capito che nessun partito della coalizione le accettava , ha proposto cinque nomi, compreso il suo, agli alleati. Anche questa situazione è naufragata. Qui è maturata la scelta di cercare all’esterno una soluzione: l’alternativa era rompere il centrodestra, assumendosene la responsabilità con la solita colpa addossata a Fitto, e andare da soli”.

Il diretto coinvolgimento nella corsa alla candidatura, del resto, è confermato dallo stesso Congedo: “Non ho mai fatto mistero del grande piacere che mi avrebbe fatto essere indicato come candidato sindaco di Lecce, peraltro confortato da tanta stima, fiducia e affetto che ho riscontrato fra i leccesi. Il rammarico per non esserlo stato non mi ha minimamente impedito di svolgere pancia a terra e con tutte le mie forze la campagna elettorale per Mauro Giliberti; i risultati della lista di Fratelli d’Italia che ho contribuito a comporre ne sono una chiara ed evidente dimostrazione".

Ma il rovescio del centrodestra nella roccaforte di Fitto – con la vittoria di Carlo Salvemini - è diventato un caso nazionale, discusso nei talk show televisivi come Porta a Porta (dove Giliberti lavorava come inviato prima di tentare l’avventura politica). A Paolo Pagliaro, dirigente di Forza Italia, editore storico di Telerama e grande fautore della candidatura di Giliberti (che ha diretto il tg dell’emittente locale per diversi anni) non è piaciuta la ricostruzione della sconfitta: “Non possiamo lasciar passare messaggi che non rispecchiano la verità. Devo doverosamente tornare sull’argomento delle amministrative leccesi dopo aver ascoltato le parole di Bruno Vespa che attribuisce le colpe della sconfitta di Giliberti a Forza Italia. Il nostro partito ha sostenuto Mauro con entusiasmo, passione e lealtà. Non è assolutamente vero che il nostro partito per danneggiare i fittiani abbia deciso di gareggiare contro. La prova è quel 9 per cento che abbiamo ottenuto dagli elettori che hanno apprezzato il nostro lavoro.  Le cause della sconfitta di Giliberti sono da ricercare altrove e non in Forza Italia”.

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