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Sabato, 20 Aprile 2024
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Vino & a Tosi, anche Sel attacca Leone. E Blasi: "Manovra pro Raffaele Fitto"

Non si placa la bufera sul premio Terre del Negramaro al sindaco leghista. Per Scorrano le motivazioni del primo cittadino di Guagnano sul riconoscimento a Vinitaly non reggono. Più sottile l'esponente del Pd: "Tentativo di legittimare al Sud alleato di Forza Italia". Ma un'associazione difende Tosi

LECCE – Non si placano le polemiche sul premio Negramaro. Ancora oggi, nuovi contributi da esponenti politici e partiti per dissociarsi apertamente dalla decisione del sindaco di Guagnano, Fernando Leone, di conferire il premio “Terre del Negramaro” al primo cittadino di Verona, il leghista Flavio Tosi. Decisione che ha fatto letteralmente fuggire i due artisti Paola Turci e Nabil Salameh dei Radiodervish e che ha suscitato un nugolo di polemiche. La manifestazione è prevista per il 22 agosto.

Oggi è Danilo Scorrano, responsabile degli enti locali della segreteria provinciale di Sinistra ecologia e libertà, a rincarare la dose, parlando di “profilo politico del sindaco scaligero” e della “sua appartenenza ad un partito che si distingue per le sue posizioni manifestamente xenofobe”, che mal si conciliano “con lo spirito della manifestazione che mira a valorizzare il nostro territorio, la nostra storia, la nostra cultura e gli artefici di processi virtuosi di crescita”.

Per Scorrano, “i produttori vitivinicoli di Guagnano e del Salento, nessuna riconoscenza devono al sindaco di Verona per la loro partecipazione e per il successo riscontrato nella manifestazione nazionale Vinitaly, dovuta alla qualità dei prodotti presentati e alla professionalità raggiunta. Cade quindi anche la debole motivazione addotta dal sindaco Leone”, espressa alcuni giorni addietro.

“Gli artisti Paola Turci e Nabil Salameh con il loro rifiuto di partecipare alla manifestazione danno un segnale forte e chiaro di rigetto di qualsiasi politica tendente a forme di discriminazione, di cui la Lega Nord, attraverso i suoi esponenti, è spesso portatrice”. Scorrano si dice quindi solidale con loro per la scelta, ma anche con i consiglieri di opposizione di Guagnano che tra i primi hanno contestato il conferimento del premio a Tosi.

Il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi, invece, sostiene di non voler entrare “nel merito della scelta di assegnare a Flavio Tosi il premio”, salvo poi però aggiungere: “Mettere sullo stesso palco un condannato in via definitiva per propaganda di idee razziste e Nabil dei Radiodervish è una svista talmente grossolana che, se non stesse producendo conseguenze gravi sull’immagine di Guagnano come città accogliente e orgogliosa delle sue radici, se ne potrebbe sorridere”. 

“Per me - dice ancora - l’importante è che si affermi, in maniera netta, che tutti nel Salento sono benvenuti. Ma quando i riconoscimenti pubblici, come in questo caso, vengono finanziati con impiego di soldi dei cittadini, le cose si fanno più serie e i risultati che si portano a casa in termini di promozione del territorio devono essere chiari ed evidenti. E non mi pare che in questo caso si possa parlare di risultati positivi, visto che le uniche cose che stanno avendo risonanza sulla stampa nazionale sono i rifiuti sdegnati opposti agli organizzatori da artisti di fama come Nabil e Paola Turci”, puntualizza.

Nelle sue considerazioni, però, Blasi va oltre e ne fa anche una lettura più sottile, non lesinando rimproveri, intravedendoci una manovra politica. “Mi stupisce – dice infatti - la leggerezza con la quale il Gal Terre D’Arneo, presieduto dal mio compagno di partito Cosimo Durante, non abbia fatto le sue valutazioni sul programma della manifestazione e non abbia trovato nulla da ridire sull’operazione politica che qui si voleva compiere prima di impiegare risorse pubbliche per sostenere questa edizione”.

“Allo stesso modo – aggiunge chiedo alla Regione, il cui assessorato all’Agricoltura finanzia con soldi pubblici la manifestazione, se non riconosca, visti i risultati, di aver mal riposto la propria fiducia nel concedere il suo contributo”. Secondo Blasi, infatti, “l’operazione che si sta compiendo a Guagnano è quella di offrire credibilità al Sud ad un personaggio della Lega a cui Fitto, leader pugliese di Forza Italia, il partito del sindaco Leone, guarda come alleato nella sua corsa alla leadership del centrodestra. E a quest’operazione si sono piegate le ragioni del premio Terre del Negroamaro”.

“Se si voleva offrire un riconoscimento al Vinitaly – conclude - , si sarebbe potuto premiare il presidente del Vinitaly, non un politico che non mi pare possa – e voglia – presentarsi come una personalità che ha dato particolare lustro al Salento”.

Ma c'è chi difende la scelta

A Verona c'è un'associazione socioculturare fondata da persone originarie della provincia di Lecce. Si chiama "Sogno salentino" ed è presieduta da Diego De Carlo, che oggi si dice al fianco di Tosi. "Il premio non ci stupisce, Verona è una città culturalmente accogliente", spiegano gli associati. "Nell'amministrazione comunale, sia le associazioni locali, sia quelle di stranieri, hanno sempre trovato un punto di riferimento".

Secondo "Sogno salentino", l'attribuzione del premio "trova giustificazione nelle vicinanza che il sindaco ha sempre dimostrato nei confronti del Salento. Ne sia d'esempio la sua presenza, rinnovata ogni anno, nei padiglioni di Vinitaly, dove ogni anno le aziende salentine espongono i loro prodotti, ma anche le partecipazioni a incontri e dibattiti sui temi economici della nostra terra, dandone risalto.

Ad esempio, De Carlo menziona, proprio in occasione dell'ultima edizione di Vinitaly, un confronto fra amministratori salentini e operatori turistici veronesi in una sala di Vinitaly, ma anche altre iniziative, come la considerazione per l'artista salentino Enrico Muscetra. Sono stati messi a disposizione spazi per una sua mostra a Verona, vi è stata una partecipazione a un'altra esposizione, a Cracovia, e infine l'acquisto della sua opera "Romeo e Giulietta", collocata proprio nell'abitazione nel centro storico scaligero degli amanti celebrati da William Shakespeare.

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