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Monaci, guerrieri e bambini: la citazione che vale come manifesto

Nel presentare la squadra di governo, praticamente tutta alla prima esperienza, Salvemini ha chiesto ai suoi assessori rigore e sobrietà, ma anche passione e creatività

LECCE –  “A loro chiedo di essere impegno, passione, dedizione, creatività, rigore e sobrietà. Ricordando loro che per far bene dobbiamo quotidianamente coltivare il coraggio dei guerrieri, la pazienza dei monaci, l’immaginazione dei bambini”.

Nella citazione di Sharad Vivek Sagar, giovane e influente innovatore sociale a livello mondiale, sta il succo della visione che Carlo Salvemini ha affidato ai membri della sua giunta, presentata questa mattina. Il pubblico che affollava l’Open Space di Palazzo Carafa e che annoverava parenti, amici, esponenti di partito e cittadini che hanno partecipato attivamente alla campagna elettorale ha particolarmente gradito, prorompendo in un fragoroso applauso.

Ma per il sindaco, che naturalmente si trova oggi in una fase di grande popolarità e di viva curiosità nei suoi confronti dopo il ventennio monocolore del centrodestra, non sono tutte rose e fiori: sin dal comizio di ringraziamento dopo la vittoria al ballottaggio, infatti, aveva anticipato di dover fare i conti con alcune reazioni. Sapeva già allora, e lo ha ripetuto oggi, che l’annuncio della sua squadra avrebbe generato malcontento.

“Il varo di una giunta – ha dichiarato - è un passaggio fortemente simbolico sul quale si addensano curiosità, speranze, attese. Inevitabilmente è una scelta di mediazione che deve tener conto di più variabili. C'è il numero degli assessori, il rispetto della parità di genere, il doveroso equilibrio nel rapporto tra forze e alleati. C'è la valorizzazione del consenso, c'è la valorizzazione delle capacità. Il messaggio che sento di voler condividere con voi oggi è che la giunta non è l'alfa e l'omega di un mandato politico amministrativo, che per quelle che sono le mie sensibilità vive di protagonismi molteplici: il Consiglio comunale, le Commissioni consiliari, i Comitati quartiere e tutti gli spazi del protagonismo civico che noi ci impegneremo ad aprire in città”.

“So che queste decisioni sconteranno un deficit di consenso, c'è chi non si riconoscerà, chi avrebbe voluto altri nomi, chi contesterà i criteri. È normale e fisiologico che sia così. Qualunque provvedimento politico amministrativo contiene in sé una quota di dissenso. Compito della politica e delle leadership che la esprimono è quello di saper vivere le scelte con serenità. L'importante è assumere le decisioni sentendosi liberi e facendosi guidare solo dalla propria coscienza. È quello che io ho fatto”.

Politicamente il quadro è abbastanza chiaro: alla cultura del centrosinistra vanno ascritti, oltre naturalmente al sindaco, sei assessorati – i due di Lecce Città Pubblica, i due del Pd, quello de La Puglia in Più e quello tecnico alla Agnoli – mentre tre all’area di Delli Noci, con il vice sindaco, un rappresentante dell’Udc e la “tecnica” di area, gradita comunque al mondo del governatore Michele Emiliano che pratica uno schema di governo più spregiudicato rispetto a quello del centrosinistra classico.

La squadra di governo che verrà formalizzata lunedì con gli atti ufficiali e  che affiancherà il primo cittadino al governo della città è composta da quattro donne e cinque uomini: i neo assessori sono tutti alla prima esperienza di governo, eccezion fatta per Alessandro Delli Noci che paradossalmente è il più giovane. Come nella passata amministrazione Perrone, dalla quale ha preso le distanze in autunno per lanciare la sua candidatura autonoma, si occuperà di Innovazione Tecnologica e Agenda Digitale ma anche del settore molto “pesante” dei Lavori Pubblici e dell’Organizzazione amministrativa.

Il sindaco ha invece trattenuto le deleghe al Bliancio (e ai Rapporti con le Partecipate e l’Università), ma anche alla Mobilità e alla Qualità della vita. E se la prima era piuttosto scontata, le altre devono ricollegarsi agli impegni direttamente assunti in campagna elettorale: la progressiva dismissione dei filobus, il miglioramento del trasporto pubblico e più in generale l’innalzamento di tutte le prestazioni nei confronti dei cittadini.

Confermata la scelta, nota già da tempo, di Rita Miglietta all’Urbanistica, con appendice al Social Housing, al Verde Pubblico e alle Marine: per l’architetto, già coordinatrice della lista Lecce Città Pubblica, non c’è infatti solo il nuovo Pug nell’agenda dei prossimi mesi, ma anche la possibilità di un’edilizia sociale accessibile a giovani coppie, studenti, anziani e la sfida del litorale, che deve essere inquadrato necessariamente nel Piano delle Coste.

Silvia Miglietta, vice direttrice di una struttura di grande distribuzione e con una lunga militanza nella sinistra cittadina, è stata la donna più suffragata all’interno della lista Lecce Città Pubblica, la prima della coalizione: si occuperà di Politiche del Lavoro, Diritti Civili e Pari Opportunità, Politiche Giovanili, Tutela della Salute e degli animali.

Patrizia Guida, che insegna Letteratura Italiana all’Università del Salento, si occuperà di Pubblica Istruzione: è la moglie dell’ex rettore Domenico Laforgia, direttore del dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione e Lavoro della Regione Puglia e sostenitore della candidatura di Alessandro Delli Noci. E' lecito attendersi che su questa scelta convergeranno le prime critiche dall'opposizione che in campagna elettorale ha spesso richiamato l'interferenza del presidente della Regione.

La componente femminile si completa con Antonella Agnoli alla Cultura e Valorizzazione del patrimonio culturale: un curriculum di tutto rispetto nell’ambito della progettazione e gestione dei servizi bibliotecari, una esperienza apprezzata a livello nazionale e non solo che Salvemini conosce da tempo e che vuole mettere al servizio di un’altra promessa fatta alla cittadinanza in campagna elettorale, quella di una grande biblioteca pubblica al rione 167.

Carlo Mignone, avvocato ed espressione in giunta dell’Udc si occuperà del delicato settore dell’Ambiente alla prese con il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta e con tutte le contraddizioni conseguenti. Gli uomini del Pd sono Sergio Signore e Paolo Foresio, i due candidati più votati del centrosinistra e già, come Salvemini, consiglieri comunali uscenti: al primo Sicurezza e Polizia Municipale e Protezione Civile, Servizi demografici e cimiteriali al secondo lo Sviluppo Economico – nel quale va annoverato il turismo – le Attività Produttive, Agricoltura e Spettacolo.

Anche Saverio Citraro ha frequentato i banchi della minoranza nell’ultima consiliatura: candidato nella lista La Puglia in più di Dario Stefano, si occuperà di Politiche Abitative – altro punto nodale lasciato in eredità dal centrodestra - Coesione Sociale, Accoglienza, Integrazione e Accessibilità.

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