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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“I Consigli per la città”, ultimo atto. Pioggia di segnalazioni su rifiuti, sicurezza stradale, buche e degrado

Quarto appuntamento con l'iniziativa lanciata da Lecceprima.it per segnalare problematiche e disservizi ma anche per avanzare piccole proposte al neo sindaco Salvemini

LECCE – Il tema del traffico, della viabilità cittadina e del filobus, ma anche il degrado urbano, la raccolta dei rifiuti e la differenziata da far decollare con esempi virtuosi, e non ultimi la riqualificazione dei quartieri e del patrimonio immobiliare da mettere in sicurezza, la sistemazione di strade, buche e marciapiedi. C’è di tutto e di più nelle decine di segnalazioni che continuano ad arrivare allo sportello virtuale dei lettori che hanno aderito con slancio all’iniziativa di Lecceprima.it rivolta ai cittadini leccesi per mettere in evidenza disagi, problematiche e sollecitando anche soluzioni ed interventi per migliorare gli standard di vivibilità nella città capoluogo. Oggi con la pubblicazione del quarto appuntamento si chiude la rubrica “Consigli per la città”, l’iniziativa di LeccePrima per creare un filo diretto tra il nuovo sindaco, Carlo Salvemini e i propri cittadini, ma ovviamente si potrà continuare a sottoporre segnalazioni, inefficienze e problematiche inerenti la città utilizzando l’apposito canale del giornale dedicato alle “segnalazioni” o inviando un’email a redazione@lecceprima.it.

Le mail

Antonio R. tratta il tema dell’innovazione nella raccolta rifiuti e della differenziata in particolare esibendo un report fotografico di cestini e cassonetti stradali incontrati nel suo ultimo viaggio in Spagna. “Caro sindaco le invio delle foto come suggerimento per la raccolta differenziata vista la persistente evidenza del problema nella nostra città” scrive il lettore, “sono appena rientrato dalla Spagna e le foto si riferiscono a Ibiza, Palma di Maiorca e Barcellona, e non ho potuto non notare come il loro sistema appaia proficuo e soprattutto meno fastidioso per gli utenti costretti a tenersi in casa anche i bidoncini. Il mio vuol essere solo un suggerimento e non una polemica, tanto lamentarsi non serve a niente. Quello che è importante è avere le soluzioni”.  

Il tema sempre caldo di rifiuti e igiene urbana è quello che lamenta anche Rita che allega alla sua mail quanto fotografato in questi giorni di fronte al proprio portone di casa, all’incrocio tra via Veneto e via Giovanni Camillo Palma. “È uno scempio totale che si ripete di continuo” scrive, “oltre ad essere ricettacolo di roditori e blatte! Non se ne può più! Vi prego di fare qualcosa! Installate delle telecamere e multate chi lascia i rifiuti per strada. E, non da meno, Lecce ha bisogno di una disinfestazione! Sembra essere diventata ormai peggio di Napoli dei brutti tempi !Grazie in anticipo!”

Per Annamaria invece uno dei problemi atavici della città è quello delle buche sulle strade che  a suo dire “potrebbe essere risolto a monte, con notevole risparmio di soldi pubblici, se solo si adottasse un Regolamento comunale per gli scavi del sottosuolo pubblico, come hanno fatto il Comune di Perugia e tantissimi altri comuni”. Un lettore che preferisce conservare l’anonimato segnala invece che  a due passi da piazza Mazzini si trovano “un masso sul marciapiede da giorni, nonostante il transito quotidiano dinanzi ad esso delle pattuglie dei vigili urbani e un ‘fossato’ tra le strisce pedonali e il marciapiede reso, inutilmente, agibile per le carrozzine. Ma perché non si riesce ad avere cura per questo territorio con un'opera costante di quotidiana manutenzione?” si chiede il lettore.

Da viale Gallipoli dove vive, Stefano C., rammenta che da anni “non è stato mai risolto il nodo della realizzazione di un rondò tra viale Gallipoli, via dell'Università e via Diaz, nonostante le numerose promesse dei diversi assessori. Molteplici incidenti si sono verificati in questi anni” scrive il lettore, “attraversare quel tratto stradale sia a piedi che in macchina è un'impresa. Più di un pedone è stato investito. Capisco che il problema non è di facile soluzione, forse andrebbe rivisto il piano traffico di quella zona. Ho fiducia nel sindaco Salvemini. Lecce non è semplice da governare. Non si scoraggi, e tenga duro”. E sul quel punto nevralgico della viabilità cittadina si interroga e rivolge le sue domande al neo sindaco anche Laura M. che lamenta: “Io mi chiedo è talmente improponibile e irrealizzabile regolamentare il famigerato incrocio del bar Rosso e Nero? Aspettiamo il morto? Grazie”.

Franco invece tratta nel filo diretto con il sindaco Salvemini il tema del filobus che ha animato anche la recente campagna elettorale.“Al signor sindaco consiglierei di non prendere provvedimenti circa il filobus, sarebbero solo uno spreco di denaro pubblico” suggerisce il lettore, “in secondo luogo lo inviterei a far terminare quanto prima i lavori cominciati in città, facendo rispettare la scadenza della consegna lavori”. Tra gli altri suggerimenti inviati dal cittadino quello di “far circolare nelle vie cittadine più vigili urbani per migliorare la circolazione, sopratutto far rispettare agli utenti il codice stradale multando specialmente chi sosta in seconda fila.  Infine istituire parcheggi liberi fra quelli con le strisce blu come prescrive la legge”.

Anche Riccardo, leccese di nascita, ma residente a San Cesario, e come tutti i residenti nei paesi limitrofi lamenta la “necessità” di usare l'auto per raggiungere la città. “Ne farei volentieri a meno se ci fosse la disponibilità di qualche corsa degli autobus da e per Lecce” scrive il lettore, “niente di eccezionale, basterebbero 4 corse di andata/ritorno, per esempio alle 9 alle 13, e dalle 16 alle 20. San Cesario è piccolo e basterebbe che l'autobus facesse capolinea nei pressi del Galateo per arrivare magari nei dintorni della Villa Comunale o della stazione ferroviaria; da li ci si sposterebbe tranquillamente a piedi. Capisco benissimo che non può essere un'iniziativa che deve prendere solo Lecce, ma se la proposta parte dal capoluogo sono certo che le altre amministrazioni considererebbero seriamente un servizio veramente utile ai cittadini. E ai turisti, ormai presenti tutto l'anno, che pur pernottando in periferia, potrebbero visitare la città senza usare l'auto”.

Alcuni consigli e accortezze giungono in un piccolo vademecum sugli interventi da realizzare  inviato da Lorenzo P. che abita in via Indraccolo. “Innanzitutto segnalo il fatto che la mia via non è segnalata da un cartello come tutte le altre, bensì, fino a poco tempo fa, da una scritta sul muro senza un adeguato cartello. Una situazione ambigua” segnala il lettore, “ma ora che stanno costruendo alcune case, è stato ridipinto il muro, cancellando definitivamente l'unico segnale che informava circa il nome della strada”. Lorenzo tratta anche altre tematiche cittadine. “Sicuramente sarete a conoscenza della situazione difficile in cui versa la stazione di Lecce, dei pochi parcheggi disponibili e della insicurezza di questo luogo durante la sera. Viaggio molto spesso in treno e molte volte tornare di sera mi preoccupa” scrive, “e un altro problema è l'assenza di una pista ciclabile sicura lungo la strada che porta da Lecce all'Ecotekne. Sono una nuova matricola quest'anno e testardamente sono andato in bici ogni giorno all'università rischiando ogni giorno un incidente. Una situazione inaccettabile sia per studenti che per l'ambiente. Ovviamente l'assenza di una vera e propria pista ciclabile non manca in città, vicino porta Rudiae, dove ogni giorno si rischia un incidente vicino al Bar Rosso e Nero. E' un peccato che gli amanti della bicicletta non possano muoversi in città tranquillamente in bicicletta. Voglio segnalare anche la casa abbandonata che si trova accanto alla chiesa Santa Barbara, vicino al comando dei vigili del fuoco, dove spesso di sera si vede circolare molta gente, spesso anche prostitute. Molte volte ho visto entrare e uscire persone da quella casa nonostante i sigilli. Segnalo anche la brutta condizione del manto stradale in molti punti della città, tra cui via Emma Indraccolo, viale dell'Università, via Monteroni e via De Jacobis”. La segnalazione prosegue con altri spunti rivolti sul tema della vivibilità e delle buone abitudini in città. “Desidero segnalare che molto spesso, contrariamente alle norme di sicurezza” scrive ancora il lettore, “mi capita di trovare persone che portano a spasso i propri cani senza guinzaglio, portando dei rischi a tutti, tra cui anche chi è allergico al pelo di questo animale, come me. Anche lungo la strada comunale Tufi vi è un locale abbandonato da diversi anni, in decadenza, in uso precedentemente dall'Università con molta probabilità, ed è un peccato vederlo in quelle condizioni, dato che poteva essere ancora una sede universitaria per molti studenti. Infine desidero proporvi queste iniziative: Una domenica al mese si potrebbe effettuare la giornata a traffico limitato, permettendo il transito delle sole biciclette. Organizzare e promuovere attività culturali o sportive di tutti  i tipi, incentivando i giovani come concerti, concorsi o corsi di perfezionamento. Promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado incontri volti a favorire la legalità, la salute e il benessere della persona. Promuovere più volte iniziative di questo tipo, ovvero di consultare i cittadini e chiedere loro consigli per migliorare le condizioni di vita. Questo è uno dei migliori strumenti per esercitare la democrazia e per farci sentire parte di una comunità”.  

Per Alessandro sono necessari interventi importanti per le strade in zona Rudiae. Nello specifico, ma è solo un esempio, viene segnalata “la curva che porta dalla chiesa Idria verso il sottopassaggio dove davvero è pericoloso e le auto si danneggiano. Il transito di via Rudiae è diventato ormai un videogame dove per passarci bisogna fare una gincana per via dei parcheggi in entrambe le direzioni” lamenta il lettore, “e la strada è ormai strettissima è immaginate cosa succede quando da quella strada vi passano i vigili del fuoco che hanno la caserma a pochi metri oppure le varie ambulanze”. Fulvio invece tramite la rubrica Consigli per la città vorrebbe sapere  dal sindaco come sta effettivamente procedendo l'iter per la realizzazione della darsena di San Cataldo e se “si realizzerà finalmente questo sogno che dura da oltre mezzo secolo?”.

La segnalazione di C.C. evidenzia come in città  ci sono edifici privati abbandonati e degradati, spesso in zone semicentrali. “Questi edifici oltre a rappresentare un pericolo, per i cornicioni e balconi a rischio crollo o per l'incolta vegetazione, ricettacolo di animali” scrive il lettore, “danno un'immagine negativa ed impediscono ad alcune zone di quartiere di essere riqualificate. L'interesse pubblico dovrebbe prevalere, per cui sarebbe opportuno contattare i  proprietari degli immobili  ed imprese interessate ad abbattere e costruire, per trovare un accordo. Che senso ha realizzare nuove case in zone periferiche della città, quando si potrebbe restare a vivere in centro? Nel rione San Pio esiste un'intera area a terreno incolto, abbandonata e con un rudere in vendita ormai da lunghissimo tempo. Mi riferisco all'area "murata" compresa tra via Ettore d'Amore e via Toma, un'area che attualmente impedisce lo sviluppo viario ed isola alcuni residenti, che sono costretti a girare intorno, per giungere alla chiesa del quartiere San Pio”. Il lettore segnala anche  un altro rudere abbandonato si trova in via Birago, quasi nei pressi di un tabacchino. “Erano stati avviati lavori di ristrutturazione finalizzati alla vendita, ma è  stato tutto abbandonato da tempo, con marciapiede divelto e cantiere con vegetazione incolta a vista d'occhio” scrive ancora, “sempre a San Pio è da segnalare un immobile abbandonato e murato al piano terra, ed un cortile con vegetazione selvaggia, in via delle Anime, quasi di fronte all'edificio ex scuola elementare, quest'ultimo che tra l'altro potrebbe essere riqualificato ed utilizzato meglio.  Immobili fatiscenti e abbandonati si trovano anche in via Sozy Carafa, in prossimità dei locali in cui recentemente c'era un tabacchino. Altro rudere orribile si trova all'angolo tra via Egidio Reale e via Birago, ovvero un vecchio deposito decadente e orrendo che il proprietario ha ancora intenzione e il coraggio di affittare: un pugno nell'occhio per chi si avvia verso Porta Rudiae. Ce ne sarebbero tanti altri di esempi da segnalare, ma mi fermo qui”.

Adriano S. vorrebbe invece attirare l'attenzione del nuovo sindaco Salvemini sul grave problema della prostituzione e conseguente sul degrado che regna su piazzale Rudiae e  lungo le strade che confluiscono: via Marcianò, Orsini Ducas, Rudiae e Lequile. “A mio avviso andrebbe potenziata l'illuminazione già all'uscita del sottopasso” scrive il lettore, “l'attraversamento pedonale tra il sottopasso e piazzale Rudiae è altamente rischioso. Le strisce pedonali sono ormai inesistenti e le auto acquistano velocità dalla discesa. Andrebbero posizionati almeno dei dissuasori di velocità. Sarebbe gradito un bel murales sui muri del sottopasso per renderlo più piacevole”. E poi il nodo della prostituzione richiamata dal lettore nella sua segnalazione. “Il quartier generale è piazzale Rudiae, ma si stanno distribuendo per le strade suddette e questo è davvero inaccettabile” scrive, “tutti i residenti fanno e continuano a fare, me incluso, segnalazioni alle forze dell'ordine, le quali, purtroppo, poco riescono a fare se non allontanarle per alcuni minuti. Sarebbe utile piazzare telecamere all'inizio e alla fine di tali strade. Le prostitute probabilmente saranno poco intimidite mentre i clienti sarebbero scoraggiati. Si avrebbe inoltre l'opportunità di beccare qualche depositario itinerante di spazzatura che agisce sempre nottetempo”. Poi c’è il problema della pulizia delle strade da tenere in debita considerazione: “La pulizia delle strade viene fatta ma è necessario farla con più passione, il contesto dovrebbe renderlo facile” conclude il lettore, “inoltre sarebbe utile gestire i parcheggi su un lato solo della strada consentendo così ai mezzi di lavorare liberamente. La zona suddetta è molto carina e ben servita, ma se non si risolve, a breve, questo problema,  rischierà di diventare malfamata e poco sicura”.

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