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I lavoratori della Provincia: "Pellegrino ci trascura"

Protesta del sindacato Fiadel contro la mancata distribuzione dei progetti di miglioramento dei servizi. Il segretario Rausa: "Con Ria mai questa gravità"

Non sono bastati tre mesi per tradurre le parole in fatti. Il presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, si era impegnato a ricomporre lo strappo con la Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) dell'ente da lui presieduto. Il sindacato infatti si era dimesso il 28 marzo scorso per il comportamento ritenuto antisindacale dell'amministrazione provinciale. Pellegrino convocò subito le organizzazioni sindacali per rimediare. Si impegnò a innescare una progressione orizzontale, a sospendere l'illegittima erogazione delle somme destinate al pagamento delle posizioni organizzative assegnate senza alcun criterio e prorogate oramai da diversi anni, si impegnò a distribuire in modo equo i progetti di miglioramento dei servizi. Solo parole. E ora insorge la Fiadel-Csa, secondo la quale meglio avrebbe agito la precedente amministrazione di Palazzo dei Celestini.

"La mancata realizzazione delle promesse da parte del presidente Giovanni Pellegrino - osserva il segretario territoriale del sindacato, Giorgio Rausa -, ha avuto come conseguenza la crescita del malumore e del dissenso da parte del personale della Provincia. Io personalmente sono giunto alla conclusione che questa amministrazione non è stata mai veramente disponibile a venire incontro alle legittime aspettative del personale, a differenza di quanto invece fatto dalla precedente amministrazione Ria, durante la quale la Rsu non ha mai dovuto affrontare problematiche di tale gravità". A Rausa risulta inaccettabile che non sia mai stato possibile applicare alcuni istituti del contratto collettivo nazionale di lavoro "in quanto l'amministrazione, che per altre voci non badava a spese, quando si trattava delle risorse da destinare ai lavoratori aveva, improvvisamente, serie difficoltà finanziarie o, peggio, si trincerava dietro a tutti i cavilli possibili". Dall'assessore Pendinelli, punge il segretario territoriale, i lavoratori aspettavano "qualcosa di concreto in considerazione della sua passata esperienza con la delega al personale anche se, probabilmente, questa volta ha avuto le mani legate."

"La situazione è divenuta insostenibile- reclama Giovanni Manzo, dirigente provinciale della Fiadel-Csa-: la progressione orizzontale viene rimandata continuamente mentre delle progressioni verticali, che rappresentano, ricordiamolo, la legittima aspirazione al miglioramento dei dipendenti, non se ne parla neanche. I progetti di miglioramento continuano ad essere distribuiti in modo profondamente iniquo a vantaggio dei soliti noti, vicini a qualche big dell'attuale amministrazione. A questo punto noi del Fiadel-Csa riteniamo indispensabile convocare al più presto, preferibilmente in accordo con gli altri sindacati presenti in Provincia, una assemblea generale dei dipendenti, in modo da decidere congiuntamente quale azioni di lotta intraprendere per la tutela degli interessi dei lavoratori".

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