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I treni della vergogna: "Il disservizio è strutturale"

Cifre alla mano, il senatore di An Mantovano spiega in una nota la differenza di trattamento che le Ferrovie riservano agli italiani. E lo fa prendendo in esame il Lecce-Roma e il Roma-Milano

Cifre alla mano, il senatore di An Alfredo Mantovano spiega in una nota la differenza di trattamento che le Ferrovie riservano ai cittadini in termini di servizi. E lo fa prendendo in esame due tratte che tagliano l'Italia, dal Sud al Nord, passando per Roma. Si tratta di una semplice comparazione che la dice lunga sulla realtà del trasporto su rotaie e che non può avere scusanti sul disservizio che penalizza da sempre, nella fattispecie, il Salento.

Mantovano riporta intanto il senso dell'intervento del ministro per l'Attuazione del programma di governo, Giulio Santagata: "Nella risposta alla question time di ieri, il ministro Santagata ha parlato, a proposito delle 20 ore impiegate dal Lecce-Roma fra venerdì 14 e sabato 15, di "una serie di circostanze sfortunate". Purtroppo non è così, e quello che è accaduto qualche giorno fa potrebbe ripetersi ancora, così come si è verificato tante altre volte in passato. Per rendersi conto che il dato è strutturale e non occasionale, è sufficiente porre a confronto due percorrenze di chilometraggio eguale".

Ed ecco cosa ha pensato di confrontare Mantovano: il treno Lecce-Roma (lunghezza del percorso circa 600 chilometri) e il treno Roma-Milano (632 chilometri). Sulla base del quasi uguale chilometraggio, ecco cosa emerge dopo la ricerca compiuta dal senatore salentino: il locomotore del Lecce-Roma è un "Etr 460", un treno "fuori mercato", come avrebbe dichiarato l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. "Etr 500", invece, per il Roma- Milano, è un treno di nuova produzione. Il numero di fermate per il Lecce-Roma si aggirano tra un minimo di e un massimo di 11, per il Roma-Milano, invece, tra 4 e un massimo di 9. Durata del viaggio: da sei ore a 6 ore e mezzo. Roma-Lecce, da 4 ore e 30 minuti a quasi 5 ore.

"Questo senza dire che sul Roma-Milano - aggiunge Mantovano - non accadono incidenti come quello capitato a Capua, e il comfort è notevolmente superiore: sedili monoposto o comunque notevolmente più larghi, spazi considerevoli tra un sedile e l'altro e per l'allocazione delle valige, personale che dopo mezz'ora di viaggio offre bibite calde e fredde, e giornali. Tutto questo dà ragione a una battaglia - conclude - che va considerata solo all'inizio, che non può accontentarsi di giustificazioni che non reggono, e che deve proseguire con la massima unità delle forze politiche e sociali del territorio".

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