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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il caso "Iskenia" e l'ira dell'assessore Angelo Tondo

"Dove sono finiti i tanti appunti presi da Antonio Rotundo?". L'assessore bacchetta il candidato sindaco dell'Unione, invitandolo a smettere i pettegolezzi sulla società lussemburghese

Omero cantò del pelide Achille l'ira funesta. Ai cronisti della campagna elettorale leccese non è concesso il privilegio di narrare imprese eroiche, bensì di riferire quelle diatribe che rendono i cittadini allergici alla politica. Salvo per qualche illustre sconosciuto che identifica nella propria candidatura al Consiglio comunale una possibilità di occupazione e di prestigio. Ai cronisti è concesso registrare l'ira dell'assessore all'Urbanistica, Angelo Tondo contro Antonio Rotundo.

Il caso "Iskenia" , oltre ai dubbi sulla nascitura linea del filobus, anima la campagna elettorale, ieri il duro scontro fra il candidato dell'Unione, Rotundo, e quello di centrodestra, Paolo Perrone. Il quale ha sottolineato che la sfida elettorale vede la Casa delle libertà contro il resto del mondo. E i programmi? Il caso "Iskenia", che fu sollevato dal candidato sindaco soscialpopolare Mario De Cristofaro, tiene impegnati cronisti, politici e avvocati. Nella conferenza stampa nella quale ha risposto, insieme a Perrone e al sindaco Poli Bortone, alle accuse di Rotundo, Tondo ha chiarito che i terreni comprati da "Iskenia" non hanno subito destinazione d'uso. E ha invitato gli avversari politici a cambiare registro se vogliono affrontare questioni serie.

"Se vogliamo il pettegolezzo, perché siamo in campagna elettorale, allora stiamo parlando di un'altra cosa - ha sbottato l'assessore -. Il pettegolezzo appassiona alcuni candidati in questa città, però i cittadini di Lecce devono capire cosa è il pettegolezzo e quali sono le cose serie. Che sono indipendenti dalla cartografia esplicativa del documento programmatico preliminare". Tondo ha affondato il colpo: " Io però vorrei sapere se l'onorevole Rotundo e company si siano letti il documento programmatico e quindi dicono ad esempio: ‘io non voglio più una città turistica, ma voglio una città di industrie metalmeccaniche'. E' capace Rotundo di dire una cosa differente?
Negli obiettivi di sviluppo della città c'è qualcosa che hanno proposto?".

Tondo ha attaccato come un Achille all'assalto di Ettore: "Rotundo è andato girando tutta la città, vicino a tutti i supermercati, salutando anche le mogli di molti di noi, col blocchetto su cui prendeva appunti. Tutti 'sti appunti che fine hanno fatto, tutta 'sta grande partecipazione l'abbiamo vista in qualche documento programmatico del centrosinistra che vuole essere alternativa di governo? Qual è 'sto benedetto programma che è stato stilato con la partecipazione di tutto il mondo, di tutti i cittadini? Voi li avete visti tutti questi appunti messi insieme in una sintesi ragionata? Vorrei capire, mi farebbe piacere qual è la sintesi di Rotundo e dei candidati che sono andati a fare questa grande attività di partecipazione. Qua tutti parlano di partecipazione: dove sta?". Tondo ha vendicato Perrone e l'amministrazione, come Achille vendicò Patroclo: "Quello che noi abbiamo fatto sta qui, è pubblicato su Internet da oltre un anno".

Ha rincarato Adriana Poli Bortone: "Quando non si vogliono spiegare cose importanti si scende nel pettegolezzo". Non canteremo gesta epiche, ma una corsa verso Palazzo Carafa che ci somiglia, quando non si parla di proposte, a una "Mille miglia" per nani. Domani forse invidieremo un po' meno il grande Omero: alle 19, in piazza Sant'Oronzo, Rotundo presenterà il suo programma.

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