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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Il Pd: "La presunta riconversione? Un film già visto"

Il segretario provinciale del Pd Capone: "I lavoratori della manifattura di Lecce devono poter continuare a fare quello che gli è sempre venuto bene, produrre sigarette"

LECCE - "La presunta riconversione è un pessimo film già visto. I lavoratori della manifattura di Lecce devono poter continuare a fare quello che gli è sempre venuto bene, produrre sigarette". È quanto afferma il segretario provinciale del Pd, Salvatore Capone, alla luce degli esiti dell'incontro di oggi tra la British American Tobacco e le OO.SS. di categoria, nazionali e locali, ed alla vigilia del tavolo interistituzionale convocato in Prefettura, che riguarderà questa ed altre situazioni di crisi occupazionale nel Salento.

"Si chiude lo stabilimento - aggiunge - si finanziano corsi di riqualificazione del personale e dopo due anni di questa finzione scatta, invece, la cassa integrazione per tutti. Non possiamo tollerare che questo avvenga ancora. Non possiamo permettere che questo accada a Lecce".

"Questi lavoratori, con le loro capacità, hanno consentito negli anni all'azienda di accumulare utili, producendo sigarette e facendolo nel migliore dei modi. Quello che vogliamo è che continuino a farlo. Non lasceremo - conclude il segretario dei democratici salentini - che anche loro vengano presi in giro, con la spietatezza che contraddistingue le logiche delle multinazionali, in quest'epoca di globalizzazione selvaggia".

La Cgil, il segretario provinciale Arnsano: Sappiano tutti di avere sulle spalle una responsabilità molto pesante"

"Tutte le istituzioni, le parti sociali e datoriali, sappiano di avere sulle proprie spalle una responsabilità sociale molto pesante. Sappiano di avere a che fare con centinaia di lavoratori giovani, poco più che trentenni, con famiglia a carico, mutui da pagare e progetti per il futuro in bilico su un precipizio".

"La situazione è molto delicata, anche perché lo stato di tensione dei lavoratori è destinato a salire, a causa dell'esasperazione a cui gli animi possono giungere di fronte a decisioni che non lasciano speranze ai lavoratori e all'intero territorio".

"Al tavolo di domani, sabato 25 settembre, ci aspettiamo che ci sia una forte presa di coscienza da parte di tutte le componenti istituzionali. Ci aspettiamo che sia coinvolto il Governo nazionale che è l'unico a poter far tornare sui suoi passi questa multinazionale, facendo in modo che questa resti a produrre a Lecce, ovvero in Italia".

"Noi riteniamo inammissibile che un'azienda in attivo, che produce utili, dismetta lo stabilimento, l'unico in tutta Italia. Non possiamo permettere che scelte scellerate come quelle della Bat impoveriscano il territorio, mettendo a repentaglio l'esistenza di migliaia di famiglie. Chiederemo quindi un tavolo ministeriale, confidando che possano svolgere un ruolo di mediazione decisivo".

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