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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Matino

Incentivi per il recupero della Tarsu, nessun abuso per ex sindaco e funzionari

Assolti dai giudici del Tribunale di Lecce “perché il fatto non sussistite” l'ex sindaco di Matino Giorgio Primiceri, l'ex segretario comunale Paolo Pallara e l'ex dirigente del settore Finanze e tributi, Maria Marsano. Escluso il reato di concorso in abuso d’ufficio

MATINO – Dopo il rinvio a giudizio l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. E si archivia il caso sui presunti illeciti relativi agli incentivi per l’attività di riscossione della tarsu nel Comune di Matino per quali, dopo l’udienza preliminare del febbraio scorso, erano stati rinviati a giudizio l’ex sindaco di Matino Giorgio Primiceri, l'ex segretario comunale Paolo Pallara (ora a Cursi) e l’ex dirigente del settore Finanze e tributi, Maria Marsano (ora al Settore sviluppo economico). Secondo l’originaria ipotesi accusatoria, del fascicolo era titolare il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone, il pagamento di incentivi ritenuti non previsti, vicino ai 40mila euro, per il recupero dei tributi non versati dai contribuenti fu effettuato con provvedimento dell’allora dirigente Marsano, in favore suo e del personale assegnato, e avvenne su ordine del sindaco allora in carica, Giorgio Primiceri. Tale procedura avvenne dopo un ordine di sospensione firmato dal segretario comunale Paolo Pallara che poi diede via libera alla corresponsione in busta paga.

Nell’ambito del processo, che si è concluso nella giornata di ieri, senza necessità di dibattimento, ex sindaco e funzionari  hanno ottenuto la piena assoluzione in quanto il fatto non sussiste. Nel corso del processo anche il pm Mignone ha chiesto la non punibilità degli imputati per la “particolare tenuità del fatto”, ma il collegio della Seconda Sezione del Tribunale di Lecce, presieduta da Roberto Tanisi, ha accolto in toto le richieste degli avvocati difensori che hanno evidenziato la totale infondatezza della questione, ed ha disposto l’assoluzione per Primiceri, Marsano e Pallara.

E' stato infatti appurato che all'epoca dei fatti vi era anche un orientamento della Corte dei Conti che ammetteva quel tipo di procedura e l’ammissione agli incentivi, per cui ciò non poteva costituirsi in alcun modo violazione di legge. La vicenda era partita in seguito ad un esposto di un dipendente comunale finito sul tavolo della Procura e per la quale erano stati rinviati a giudizio alcuni mesi fa per l’ipotesi di concorso in abuso d’ufficio l’ex sindaco, per aver ordinato la liquidazione dei compensi d’incentivo per il progetto di recupero della tassa sui rifiuti, la ragioniera comunale per averla disposta e per averne beneficiato, e anche il segretario generale dell’epoca che, nonostante alcune riserve iniziali, aveva poi incaricato un dipendente della redazione delle buste paga.

Il segretario Pallara, peraltro, nell’accusa iniziale era stato considerato dal pubblico ministero anche tra i beneficiari di tali pagamenti, mentre è poi risultato del tutto estraneo. L’epilogo si è avuto con la sentenza di assoluzione di ieri da parte dei giudici del Tribunale di Lecce. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Andrea Sambati, legale dell’ex sindaco Primiceri, Tommaso Stefanizzo per Maria Marsano, e Luigi Covella e Angelo Vantaggiato per l’ex segretario Pallara. 

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