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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Inchiesta nomina, Ruggeri prepara memoria. Esclusa corruzione per Emiliano

Nell’ordinanza del gip di Foggia che ha disposto i domiciliari per Angelo e Napoleone Cera si attenua la responsabilità del governatore nell’indagine per la nomina per l’azienda dei servizi di Chieuti

BARI - Mentre l’inchiesta si allarga e oggi la Guardia di Finanza di Foggia ha posto agli arresti domiciliari l'ex parlamentare dell'Udc, Angelo Cera e il figlio Napoleone attuale consigliere regionale dei Popolari, con l'accusa di tentata concussione per gli appalti nella Sanitaservice foggiana, si va definendo e chiarendo anche la posizione dell’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri e del governatore Michele Emiliano. Il filone d’inchiesta è quello avviato dalla procura dauna sulla indicazione della nomina del commissario dell'Azienda per i servizi alla persona “Castriota e Corroppoli” di Chieuti nella quale i due esponenti politici del governo regionale sono indagati per un presunto tentativo di corruzione. La nomina in questione non è di fatto mai avvenuta in quanto la procedura non è mai stata completata. L’avvocato dell’assessore Ruggeri, il legale Gianluca Ursitti, ha confermato che a breve con “una dettagliata memoria difensiva saranno chiariti tutti gli aspetti della vicenda”.

L'episodio contestato al presidente Emiliano, che non è quello che ha portato agli arresti, riguarderebbe le pressioni che i Cera avrebbero fatto per ottenere la nomina a commissario dell'Asp di Chieuti di una persona da loro segnalata. Dopo l’annuncio del suo coinvolgimento nell’indagine, oggi è stato lo stesso Emiliano a fornire un importante aggiornamento sulla sua posizione alla luce di quanto emerso dall’ordinanza emessa dal gip di Foggia. “Il fatto non sussiste dice il giudice di Foggia, menomale che hanno fatto in fretta a restituirmi serenità e dignità” ha annunciato oggi il governatore, “ad un solo giorno dalla notizia che ho dato sulla pendenza di un’indagine su di me, posso annunciare che il giudice competente ha ritenuto insussistente il reato di corruzione che mi veniva contestato. Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Foggia ha infatti accertato nell’ordinanza oggi illustrata dal procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, che le accuse contro di me sono totalmente infondate e prive di qualsiasi prova”. La posizione del governatore non è ancora del tutto stralciata tanto che la procura foggiana valuterà la possibilità di convocare il presidente della Regione per un interrogatorio, così come lo stesso ha la facoltà di recarsi spontaneamente, accompagnato dai suoi legali, negli uffici giudiziari per essere ascoltato sui fatti.               

“Tutta la mia vita professionale e politica è stata, è e sarà sempre orientata ad assicurare il rispetto del principio di legalità. Prendo atto con soddisfazione che quel che avevo spontaneamente anticipato ieri, quando ero all’oscuro delle valutazioni del gip del tribunale di Foggia, ha trovato piena conferma nella ordinanza, illustrata con grande correttezza ed obiettività in conferenza stampa dal procuratore Ludovico Vaccaro” scrive in un nuovo post Emiliano, “il giudice ha escluso totalmente la mia responsabilità per il reato di corruzione, ritenendo insussistente la prova della mia consapevolezza di un nesso causale tra la richiesta di nomina del commissario Asp e la richiesta di appoggio elettorale in favore del sindaco di San Severo. Lo stesso procuratore Vaccaro, lealmente, ha ammesso che il Gip ha ritenuto insussistente il reato, aggiungendo che le indagini su questo punto dovranno proseguire per cercare eventuali prove di questo sinallagma che allo stato non sussistono. La conferma, ad un solo giorno dalla conoscenza di questi fatti, di quanto da me evidenziato a tutti voi cittadini, mi rende particolarmente contento, ma non mi basta” conclude il presidente della Regione, “è mio preciso interesse che la procura si convinca definitivamente della mia totale estraneità ai fatti contestati”.

Posizione politica molto dura invece quella ribadita anche oggi dal gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle. “Tutti i protagonisti di questa vicenda devono dimettersi: dal consigliere Cera, all’assessore Ruggeri, come fatto da altri assessori in circostanze analoghe, al presidente Emiliano ormai coinvolto in tre inchieste” invocano i consiglieri pentastellati, “emerge in maniera evidente che in questa Regione c’è un problema sulle nomine e non è assolutamente vero quello che ha scritto Emiliano sulla sua pagina facebook. Per legge le nomine dei commissari di enti pubblici e aziende di diritto pubblico devono essere sottoposte al preventivo parere della commissione consiliare e non sono affidate alla piena e insindacabile discrezionalità del presidente della Giunta”.

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