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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Stallo sulla Ss 275: fissato incontro tra deputati salentini e amministratore di Anas

Il 18 novembre Federico Massa e Salvatore Capone del Pd e Rocco Palese e Roberto Marti di Forza Italia si confronteranno con Pietro Ciucci. Senza certezza sui tempi, 290 milioni di euro previsti per il raddoppio potrebbero essere dirottati altrove

LECCE – Tre deputati salentini incontreranno il 18 novembre l’amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci. L’obiettivo di Salvatore Capone, Federico Massa, Rocco Palese e Roberto Marti – gli ultimi due di Forza Italia, i primi due del Pd – è quello di avere una risposta chiara sul futuro della strada 275 che collega Maglie al Capo di Leuca. E’ stato il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto del Basso De Caro (il cui capo della segreteria è l’ex sindaco di Leverano, Cosimo Durante) a fissare il confronto con il numero uno di Anas.

La società concessionaria della rete viaria nazionale è infatti davanti ad un bivio: adeguarsi ad un risarcimento milionario oppure annullare la procedura di aggiudicazione dei lavori che il Consiglio di Stato ha dichiarato irregolare e che sarebbe stata annullata se l’opera non fosse ufficialmente considerata di interesse strategico.

Da quando il supremo organo della giustizia amministrativa ha accolto il ricorso di un’associazione temporanea di imprese soccombente, l’avvio dei cantieri che pareva oramai prossimo ha subito un nuovo stop. Sabato scorso sul lungomare di Santa Maria di Leuca hanno sfilato rappresentanti dei comuni della zona, esponenti politici, cittadini e familiari delle vittime della strada, tutti a chiedere con insistenza la realizzazione del raddoppio e dell’allargamento della strada.

Dall’altra parte però ci sono le associazioni ambientaliste che hanno provato in tutte le sedi a fermare un progetto considerato sproporzionato rispetto alle reali esigenze di sicurezza e viabilità, oltre che invasivo per il contesto paesaggistico. Tutti i ricorsi amministrativi sono sempre stati respinti, sebbene mai discussi nel merito, ma l’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato ha rimesso in seria discussione un progetto finanziato con 290 milioni di euro. Che, perdurando la situazione di incertezza, potrebbero essere dirottati dal governo su altre opere. E davanti a questa prospettiva la politica si è mossa, in maniera trasversale.

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