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Incontro sul gasdotto, un solo deputato all'incontro. Il voto sul trattato slitta

All'invito del sindaco di Melendugno, Marco Potì, e del Comitato No Tap ha risposto Diego De Lorenzis del M5S. Salvatore Capone e Teresa Bellanova del Pd e Rocco Palese di Forza Italia impegnati nei lavori a Montecitorio per la legge di stabilità

MELENDUNGO - All'incontro convocato nell'aula consiliare del Comune di Melendugno si è presentato solo Diego De Lorenzis, deputato del Movimento Cinque Stelle. L'obiettivo del sindaco, Marco Potì, e del Comitato No Tap, era quello di portare l'intera delegazione salentina alla Camera ad impegnarsi per un rinvio della ratifica del trattato trilaterale tra Italia, Grecia e Albania, preliminare alla realizzazione del discusso gasdotto che prevede l'approdo a San Foca.

Nonostante le defezioni che hanno lasciato con l'amaro in bocca i cittadini presenti, la finalità per il momento sembra essere stata raggiunta, ma attraverso un altro percorso, piuttosto involontario. Il governo ha infatti posto la fiducia sul decreto legge sulle missioni all'estero ed il voto è previsto per domani, quando era in programma quello sull'accordo internazionale. E lo stringere dei tempi per la legge di stabilità fa sperare che ci possa essere un ulteriore posticipo, a tutto vantaggio di coloro che vorrebbero attendere l'esito della consultazione pubblica e la redazione della valutazione di impatto ambientale della Regione Puglia (obbligatoria ma non vincolante) e del ministero. 

Non c'è alcun nesso tra il trattato internazionale e la costruzione del gasdotto Tap, hanno precisato nei giorni scorsi esponenti dell'esecutivo, quasi a voler spiegare che se per Roma è strategica la realizzazione dell'opera, non è fondamentale invece che sia per forza quella progettata da Tap, soprattutto se gli umori del territorio e il parere dei tecnici dovessero rivelarsi apertamente contrari. In molti, a dire il vero, non ci credono a questa "indifferenza", tanto da chiedersi perché il trattato preveda delle penali per l'Italia nel caso il gasdotto dovesse comportare ulteriori costi rispetto a quelli previsti. 

Qualunque sia l'eventuale nesso di causalità tra l'uno e l'alta, il M5S proverà comunque a cambiare le carte in tavola prima del voto finale, chiamando i deputati a pronunciarsi su una pregiudiziale di costituzionalità e su una richiesta di sospensiva. Mosse intorno alle quali sperano di mettere in imbarazzo il fronte salentino diviso tra Pd e Forza Italia. 

All'inizio dell'incontro, il sindaco di Melendugno ha diligentemente letto le comunicazioni inviategli da alcuni parlamentari che non hanno potuto presenziare all'incontro: così è stato per Salvatore Capone e Teresa Bellanova del Partito democratico (quest'ultima relatrice sulla legge di stabilità) e per Rocco Palese di Forza Italia, che ha telefonato al primo cittadino garantendogli il suo impegno affinchè il governo, prima della ratifica, valuti l'individuazione di un altro approdo. Anche il senatore di Sel, Dario Stefàno, ha fatto sapere di essere impegnato in un appuntamento politico da tempo programmato a Bari, ma Palazzo Madama, in realtà, si è già pronunciato, col voto contrario dei vendoliani e del M5S. 

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